Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 26 luglio 2015

Laghi e Palon di Résy

Rinomato balcone sul Castore, Polluce e sui Breithorn. La salita dal versante sud si svolge all'interno di bellissimi boschi e praterie d'alta quota, contrariamente il versante a nord è completamente roccioso e precipita tra sfasciumi sul Pian di Verra, dove il Lago Blu da quassù sembra ancor più bello! Prima di scendere non può assolutamente mancare una visita ai Laghi di Résy, gemme preziose incastonate tra le rocce.

Percorriamo l'autostrada A5 (Torino-Aosta) fino all'uscita di Verres, alla rotonda seguiamo le indicazioni per Verres/Ayas (SR45). Risaliamo tutta la Valle d'Ayas e oltrepassato Champoluc arriviamo in pochi minuti a St.-Jacques 1685 m.
Si può lasciare la macchina nella piazzetta vicino alla caratteristica chiesetta dedicata a S. Giacomo, o nei parcheggi sulla sinistra, prima d'arrivare in paese. Subito dopo la chiesetta svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per il Colle Bettaforca / Résy (AV1-9). Su una parete della chiesa si può osservare la targa che ricorda l'abate Amato Gorret, il primo italiano a raggiungere la vetta del Cervino.
Oltrepassata una fontana, passiamo davanti ad alcune antiche e caratteristiche abitazioni, per poi raggiungere, al termine della strada asfaltata, l'inizio della mulattiera lastricata. Iniziamo a guadagnare quota nel bosco, intersecando per un paio di volte una stradina ponderale. Dopo aver raggiunto una caratteristica fontana, in breve arriviamo alla pittoresca baita di Rejache, oltre la quale saliamo alla vicina "fontana dello scoiattolo", con accanto la targa che ricorda il Beato Pier Giorgio Frassati.
Costeggiate le baite dell'alpe Raccard, dopo pochi minuti arriviamo a un bivio, lasciato a sinistra il sentiero 8a, proseguiamo fino al bellissimo villaggio walser di Résy 2072 m, collocato in un splendida posizione panoramica sull'alta Valle d'Ayas. Lasciato a destra il rifugio Guide di Frachey, in breve arriviamo al rifugio G.B. Ferraro, caratterizzato dalla presenza di coloratissime bandierine tibetane. Oltrepassato il rifugio, seguendo le indicazioni su una palina segnavia (Colle Bettaforca/Palon di Résy), proseguiamo su una stradina sterrata, inoltrandoci nel Vallone di Bettaforca. All'altezza dell'alpe Forca Inf., abbandoniamo la strada, per seguire a sinistra il sentiero contrassegnato con i segnavia 8c - 8d. Dopo un traverso verso sinistra, il sentiero inizia ripidamente a guadagnare quota con una serie di stretti tornanti, all'interno di una rado bosco. Usciti dal bosco il panorama diventa sempre più ampio, con bella vista sulle cime che circondano la testata della Valle d'Ayas e sulle montagne della Valle d'Aosta, tra cui il Gran Paradiso. Piegando verso destra con lunghi tornanti, alternati da tratti ripidi, raggiungiamo il bivio per i laghi di Résy (8d). Proseguiamo seguendo il sentiero che diventa sempre più ripido fino a raggiungere la croce del Palon di Résy 2676 m. Dalla vetta la vista spazia ovviamente sulle principali cime del Monte Rosa, da sinistra si può riconoscere il Breithorn, la Roccia Nera, il Castore e il Polluce, i sottostanti ghiacciai di Verra con i rifugi Mezzalama e Guide d'Ayas, per poi scendere fino all'incantevole Lago Blu.
Ridiscesi al bivio incontrato durante la salita, proseguiamo verso sinistra seguendo il sentiero 8d. Dopo un traverso in falsopiano, iniziamo a scendere ripidamente per un breve tratto fino all'avvallamento sottostante tra il Palon di Resy e il M. Rosso di Verra (l'avvallamento può essere raggiunto continuando il cammino lungo la cresta del Palon di Resy, anche se la traccia è sempre meno evidende e la discesa prosegue ripida tra sfasciume e grossi massi).
Seguendo alcuni ometti di pietra saliamo leggermente verso destra raggiungendo il primo di una serie di laghetti di diversi dimensioni, sparsi in una zona completamente rocciosa. Per arrivare al lago superiore a 2572 m, bisogna dirigersi verso un grande ometto alto circa 2 metri collocato sopra a un dosso roccioso. Seduti accanto all'ometto, notiamo il guizzo dei pesci che "abitano" il lago e una cascatella, a destra, che lo alimenta. Per il ritorno seguiamo il medesimo itinerario fatto all'andata.
Malati di Montagna: Silvio, Danilo e l'Homo Selvadego

St.-Jacques - Chiesa di San Giacomo


Palon di Résy 2676 m


Danilo e Silvio a pochi metri dalla cima


Laghi di Résy



alcuni buoni motivi per camminare per terre alte...






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