Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 29 luglio 2012

Hochlicht (Alta Luce) 3184 m

Dall'autostrada A5 usciamo a Pont-Saint-Martin e seguendo le indicazioni risaliamo la valle di Gressoney, oltrepassata Gressoney-La-Trinité in pochi minuti arriviamo nell'ampio parcheggio di Staffal 1823 m.
Sono circa le 8.45 quando iniziamo a incamminarci verso il ponte che attraversa il Lys, dalla palina segnavia seguiamo la stradina a destra (set. 7) che dopo pochi metri diviene sentiero. Fiancheggiamo inizialmente il Lys, per poi discostarci leggermente verso destra, poco prima di una profonda gola. Con una serie di svolte giungiamo ad un bivio nei pressi dell'A. Cortlys, volgendo a destra risaliamo alle spalle dell'alpeggio e ci addentriamo in un bel bosso di larici. Durante l'intero percorso sarà un susseguirsi di piccoli torrenti, tutti tributari del Lys. Oltrepassato un tratto umido usciamo in vista di una morena che fiancheggiamo sulla destra in una piccola valletta con un torrente arrivando ad un bivio. Tralasciato il sentiero che prosegue diritto verso le sorgenti del Lys, deviamo a destra seguendo il segnavia 7c che risale tra i pascoli e con una diagonale a sinistra giungiamo ai ruderi dell'A. Salza inf. 2321 m.
Proseguiamo la salita in un vallone dalla morfologia tormentata, costituito da una serie di dossi alternati ad alcuni piccoli ripiani, il sentiero è sempre ben evidente e senza quasi accorgercene guadagniamo la testata della valle che si allarga in una vasta conca.
La attraversiamo verso sinistra in direzione di un grosso masso, poi con una serie di secche e ripide svolte su terreno detritico arriviamo al Colle Salza 2908 m.
Tralasciamo il sentiero che prosegue in discesa verso i rifugi Mantova e Gnifetti e volgendo a sinistra affrontiamo l'ampia e ripida cresta. A circa metà della salita, come se ci stessero aspettando a poca distanza da noi ci ritroviamo a tu per tu con un nutrito gruppo di stambecchi che beatamente riposano, ma che nel contempo come veri signori delle terre alte ci scrutano con sospetto. Dopo questo gradevolissimo incontro proseguiamo brevemente verso destra raggiungendo alcune brevi cenge, tornati nuovamente a sinistra arriviamo ad un primo pianoro oltre il quale con alcuni tornanti arriviamo ad un secondo pianoro con i resti del Bivacco Passera,
stranamente spazzato via da una bufera nel 1983 e non più ricostruito e del quale resta il solo basamento. In breve raggiungiamo la cima del!'Alta Luce o Hochliecht 3184 m segnalata da una campana, la vista è grandiosa sulle vette del gruppo del Rosa ricoperte da calotte ghiacciate, dalle quali discendono le lingue dei ghiacciai del Lys e d'lndren e sui possenti cordoni morenici.
Per la via del ritorno decidiamo di compiere un giro ad anello, devo ammettere che quando è possibile sia io che Danilo prediligiamo rientrare da un itinerario diverso dalla salita. Dalla cima seguiamo il sentiero 6b verso sinistra che attraversa in diagonale l'altopiano roccioso, perdendo leggermente quota arriviamo ad un bivio. Continuiamo ora seguendo il sentiero 6a ottimamente indicato, siamo sul bordo di un altopiano nell'alto Vallone d'Indren, la discesa prosegue a svolte tra balze levigate. Al seguente bivio trascuriamo la deviazione a destra per il colle di Salza e riprendiamo a scendere sino ad un pianoro alluvionale, ora il sentiero piega a sinistra e a saliscendi raggiunge alcuni piccoli laghetti.
La discesa ora si fa pronunciata e tra pendii erbosi giungiamo sul fondo di una piccola valletta, dove una chiusa raccoglie le acque del bacino d'Indren, fiancheggiamo l'impluvio arrivando al un bel ponticello in pietra dopo il quale giungiamo su una strada sterrata che seguiamo sino al termine a ridosso degli impianti di risalita.
A destra in prossimità della stazione d'arrivo della funivia imbocchiamo il sentiero 7a indicato da una palina segnavia. Scendiamo ripidamente lungo una scarpata rocciosa, oltrepassati i ruderi di Leisch attraversiamo il torrente Moos su un ponticello in legno portandoci sul fondovalle. Attraversato un ulteriore ponte ci riportiamo nuovamente sulla destra orografica, risaliamo qualche metro in un bosco di larice ed ontano, per poi discendere ad una stradina sterrata a poca distanza da un caseggiato. La seguiamo costeggiando il torrente sulla destra, dopo qualche minuto ignoriamo la strada a destra per l'A. Moos, e giunti poco prima di una curva seguiamo il vecchio sentiero a sinistra che ripidamente ci conduce in prossimità del torrente. In breve arriviamo sulla strada asfalta e passando accanto ad alcune baite ben ristrutturate raggiungiamo il parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Escursione ad alta quota per qualunque malato di montagna che sia però ben allenato.
Malati di montagna: Danilo e Fabio

verso le sorgenti del Lys


il Rosa a volte si nasconde...


...e a volte riappare in tutta la sua grandiosità



Salza inferiore 2.321 m 


alcuni sentieri non sai mai dove ti possono condurre...


....


un'incontro sempre gradito...


i veri signori del Rosa...!!!

 

Hochliecht (Alta Luce) 3184 m


grande soddisfazione...!!!


per chi suona la campana...?!?




verso il lago Gabiet


angoli solitari...


uno specchio verso il cielo...

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