Dall'autostrada A26 Gravellona Toce, prendiamo l'uscita per Romagnano/Ghemme, alla rotonda giriamo a sinistra seguendo la SS299 per Alagna-Varallo, poco dopo Varallo sulla destra seguiamo le indicazioni per Cervatto/Fobello, raggiunto l'abitato di Fobello 873 m proseguiamo sulla carrozzabile e oltrepassate le frazioni di Boco, Catognetto, La Piana e S. Maria, raggiungiamo l'Alpe La Gazza/Campo 1175 m dove lasciamo l'auto nel comodo parcheggio.
Dalla palina segnavia iniziamo a percorrere lo storico sentiero ottocentesco che rimonta la valle, la mulattiera è contrassegnata con il n. 517 e senza strappi in breve superiamo gli alpeggi Catolino 1252 m e Lungostretto 1291 m purtroppo in evidente stato di abbandono. Il sole anche se siamo a fine novembre è caldo e in poco tempo ci ritroviamo a togliere gli indumenti superflui, ci fermiamo qualche minuto davanti alla spettacolare doppia cascata detta "dei Pissoni", continuiamo sulla destra del torrente fino ad attraversarlo su di un ponte in cemento. Guadagniamo quota con una serie di tornanti e con una lunga diagonale raggiungiamo l'alpe Baranca 1566 m, le baite sono addossate a gradi massi in un ampio pianoro assolato, a poca distanza sorge il rifugio alpe Baranca 1600 m, posto tappa della Via Alpina. Proseguendo in breve giungiamo ad una cappella realizzata dagli Alpini di Fobello e ricavata da un grosso macigno, la mulattiera continua a ridosso di un'ombrosa parete dove il gelo e il freddo dell'inverno che sta per arrivare si sente, ma soprattutto si vede da alcuni torrenti completamente ghiacciati che attraversiamo con cautela per non scivolare. Dopo aver ammirato la scenografica cascata scaturita dalle acque del lago Baranca 1775 m in pochi minuti lo raggiungiamo, è la seconda volta che arrivo in questa idilliaca conca, la prima volta ero salito in solitaria dalla Valle Anzasca e anche allora mi aveva colpito questo luogo ameno. Seguiamo la mulattiera che costeggia il lago quasi completamente ricoperto dal ghiaccio. dopo un breve tratto in piano seguendo i segni bianco/rossi raggiungiamo in pochi minuti il Colle Baranca 1818 m, firmo il libro all'interno della graziosa cappella eretta a ricordo degli Alpini caduti durante la prima guerra mondiale, il colle fu per secoli un'importante via di comunicazione tra la Valsesia e la Valle Anzasca, dal valico transitò nel 1789 anche il celeberrimo naturalista ginevrino Horace Benedict de Saussurre. Dalla vicina fontana in legno da dove scaturisce un'acqua freschissima, proseguiamo tra le baite dell'alpe Selle 1824 m, alcune delle quali magistralmente restaurate, passiamo accanto all'ex Albergo degli Alpini e in breve arriviamo sul poggio panoramico dove sorgono i resti di una villa signorile costruita nel 1908 dall'ingegner Gelodi di Fobello e successivamente ceduta alla famiglia Lancia che l'ampliò, la decorò e gli diede il nome di "Aprilia" derivante dalla loro auto di successo Lancia Aprilia, purtroppo in seguito distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale dalle truppe nazifasciste. Ci accomodiamo in quello che probabilmente era il terrazzo della villa e coccolati dal sole consumiamo il pranzo, per la via del ritorno ripercorriamo il medesimo itinerario di salita, splendida escursione in luoghi poco frequentati e dove si può chiudendo gli occhi rivivere i fasti del passato…
Dalla palina segnavia iniziamo a percorrere lo storico sentiero ottocentesco che rimonta la valle, la mulattiera è contrassegnata con il n. 517 e senza strappi in breve superiamo gli alpeggi Catolino 1252 m e Lungostretto 1291 m purtroppo in evidente stato di abbandono. Il sole anche se siamo a fine novembre è caldo e in poco tempo ci ritroviamo a togliere gli indumenti superflui, ci fermiamo qualche minuto davanti alla spettacolare doppia cascata detta "dei Pissoni", continuiamo sulla destra del torrente fino ad attraversarlo su di un ponte in cemento. Guadagniamo quota con una serie di tornanti e con una lunga diagonale raggiungiamo l'alpe Baranca 1566 m, le baite sono addossate a gradi massi in un ampio pianoro assolato, a poca distanza sorge il rifugio alpe Baranca 1600 m, posto tappa della Via Alpina. Proseguendo in breve giungiamo ad una cappella realizzata dagli Alpini di Fobello e ricavata da un grosso macigno, la mulattiera continua a ridosso di un'ombrosa parete dove il gelo e il freddo dell'inverno che sta per arrivare si sente, ma soprattutto si vede da alcuni torrenti completamente ghiacciati che attraversiamo con cautela per non scivolare. Dopo aver ammirato la scenografica cascata scaturita dalle acque del lago Baranca 1775 m in pochi minuti lo raggiungiamo, è la seconda volta che arrivo in questa idilliaca conca, la prima volta ero salito in solitaria dalla Valle Anzasca e anche allora mi aveva colpito questo luogo ameno. Seguiamo la mulattiera che costeggia il lago quasi completamente ricoperto dal ghiaccio. dopo un breve tratto in piano seguendo i segni bianco/rossi raggiungiamo in pochi minuti il Colle Baranca 1818 m, firmo il libro all'interno della graziosa cappella eretta a ricordo degli Alpini caduti durante la prima guerra mondiale, il colle fu per secoli un'importante via di comunicazione tra la Valsesia e la Valle Anzasca, dal valico transitò nel 1789 anche il celeberrimo naturalista ginevrino Horace Benedict de Saussurre. Dalla vicina fontana in legno da dove scaturisce un'acqua freschissima, proseguiamo tra le baite dell'alpe Selle 1824 m, alcune delle quali magistralmente restaurate, passiamo accanto all'ex Albergo degli Alpini e in breve arriviamo sul poggio panoramico dove sorgono i resti di una villa signorile costruita nel 1908 dall'ingegner Gelodi di Fobello e successivamente ceduta alla famiglia Lancia che l'ampliò, la decorò e gli diede il nome di "Aprilia" derivante dalla loro auto di successo Lancia Aprilia, purtroppo in seguito distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale dalle truppe nazifasciste. Ci accomodiamo in quello che probabilmente era il terrazzo della villa e coccolati dal sole consumiamo il pranzo, per la via del ritorno ripercorriamo il medesimo itinerario di salita, splendida escursione in luoghi poco frequentati e dove si può chiudendo gli occhi rivivere i fasti del passato…
Malati di Montagna: Franco, Piergiorgio, Danilo e Fabio
la giornata inizia così...!!!
...e prosegue tra splendidi panorami...
lago Baranca...ultimo angolo non ghiacciato
fontana dell'alpe Selle 1818 m
villa "Aprilia" della famiglia Lancia
Piergiorgio, Danilo, Fabio e Franco
lo spettacolare Ponte della Gula