Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 11 luglio 2010

La cavalcata in cresta delle 5 cime

Da Omegna seguiamo la strada della Valle Strona fino a Canova del Vescovo da dove svoltiamo a destra per Germagno, da qui seguendo le indicazioni si raggiunge l'alpe Quaggione 1167 m, dopo la caratteristica chiesetta si può proseguire ancora sulla sinistra per altri 300 m arrivando al termine della strada in una piccola piazzola sterrata dove si può lasciare l'auto. Iniziamo a incamminarci seguendo il sentiero a sinistra, poco dopo ci accorgiamo che stiamo andando nella direzione errata, tra la nebbia però vediamo che la croce e a poca distanza e raggiunta una cappella in breve arriviamo in cima al M. Zuccaro 1338 m. Purtroppo non si riesce a vedere nulla la nebbia avvolge ogni cosa, ritorniamo sul sentiero esatto che aggirando il M. Zuccaro arriva alla Sella di Val Lessa, ignorando i seguenti due bivi sulla sinistra iniziamo a salire la cresta denominata "i tre gobbi", incontriamo un giovane pastore con le sue capre che salutiamo, la salita ora si fa sempre più ripida, finalmente eccoci sul terzo gobbo il M. Cerano 1702 m. Le nuvole si rincorrono, giocano a nascondino con il sole, i tanto sospirati panorami sul lago Maggiore e lago d'Orta oggi ce li possiamo davvero scordare, ci rimane il fascino di essere come sospesi nel nulla in un silenzio quasi innaturale, il percorso ora perde quota leggermente, una folata di vento ed eccoci apparire la cima del Poggio Croce 1765 m che raggiungiamo non prima di aver risalito l'erto pendio, ci riposiamo accanto ad un piccolo altare con vicino la croce con appesa una campana, incontriamo Sergio che cordialmente ci saluta e ci augura una buona giornata. Il sentiero ora scende velocemente arrivando alla Bocchetta di Bagnone 1589 m, seguendo le indicazioni sulla palina segnavia percorriamo un breve tratto a mezzacosta per poi risalire un primo ripido tratto denominato "barafett", bellissime le fioriture che ancora si incontrano in questo periodo, ora il percorso si fa decisamente più regolare fino alla bocchetta 1904 m. Fino a qui si può anche arrivare da Cortevecchio che però è solo raggiungibile con fuoristrada essendo la strada tortuosa e ripida, qualche anno fa sono salito al Massone percorrendo questo sentiero però ho dovuto lasciare l'auto molto prima del paese. Iniziamo a salire seguendo la mulattiera fino a un bivio, seguiamo il sentiero sulla destra puntando verso la croce dell'Eyehorn 2131 m che raggiungiamo, dopo una breve pausa facendo attenzione seguiamo un'esile traccia e seguendo la cresta arriviamo in cima al M. Massone 2161 m, grande è la nostra soddisfazione, anche se i tanto decantati panorami non riusciamo a vederli li possiamo almeno immaginare. Pausa più che meritata, ma alcuni tuoni ci destano, alcune nuvole nere si avvicinano velocemente per cui decidiamo di muoverci, la palina segnavia posta accanto alla cima è davvero malridotta uno dei cartelli e per terra, seguiamo il sentiero che inizia di fronte alla croce contrassegnato bianco/rosso e che segue la lunga dorsale, troviamo una prima palina segnavia dalla quale continuiamo seguendo il sentiero che scende verso i ruderi di una baita che raggiungiamo, la voce del temporale è sempre più potente, troviamo un'ulteriore palina segnavia ma le il sentiero dal quale dovremmo scendere è davvero poco individuabile per cui dopo una veloce consultazione decidiamo di seguire il sentiero a sinistra ben marcato che ci conduce di nuovo alla bocchetta. Fortunatamente il temporale sembra non seguirci, siamo consapevoli che ci aspetta una lunga via del ritorno con ripidi tratti di discesa e altrettanti di salita, mentre ripercorriamo il percorso dell'andata le nuvole incominciano a diradarsi e finalmente riusciamo a vedere i paesi di fondovalle, sentiamo anche il suono melodioso di una fisarmonica, il sole ora brilla alto in cielo e se anche siamo stanchi e assetati arriviamo all'auto con il sorriso sulle labbra e con qualche goccia di sudore che scorre sul volto...!!!! Prima di tornare a casa visitiamo la bella chiesetta e poi andiamo a dissetarci alla Baita dell'Alpe Quaggione.
Siamo rimasti per per Terre Alte 8 ore senza le soste, per la lunghezza e la durata del tragitto un bel EE è davvero opportuno...
Malati di Montagna: Danilo e Fabio (oggi sono un po' stanchino!!!)

M. Massone 2161 m

Eyehorn 2131 m

Poggio Croce 1765 m

Monte Cerano 1702 m

Monte Zuccaro 1338 m



Nessun commento:

Posta un commento