Dall'autostrada A4 direzione Venezia esco al casello di Bergamo, poi seguendo le indicazioni per la Valle Seriana/Clusone arrivo a Vertova, raggiunta P.za V. Veneto proseguo lungo la strada per la Val Vertova, dopo circa 3 km arrivo in località Rosèt 480 m, costeggiato il ristoro GAV (Gruppo Alpinistico Vertovese) dopo qualche decina di metri su strada sterrata raggiungo il parcheggio. Superata la sbarra inizio a salire lungo la bella mulattiera acciottolata, in questo tratto il percorso è davvero suggestivo, si costeggia il torrente Vertova, in qualche punto bisogna guadarlo con piccoli ponti o aiutati da alcuni sassi messi apposta in aiuto degli escursionisti. Durante il percorso sono innumerevoli le occasioni in cui ci si può soffermare per scattare fotografie o anche solamente per consultare alcuni pannelli didattici davvero molto interessanti. Superato un ponticello si abbandona la mulattiera per inerpicarsi ripidamente sulla sinistra seguendo il segnavia n. 527, si ridiscende di nuovo sul fondo del vallone e ben presto mi ritrovo in un orrido particolarmente suggestivo tra pareti strapiombanti. Continuo seguendo scrupolosamente il sentiero marcato 527 tralasciando le numerose diramazioni, dopo alcuni tratti ripidi esco dal bosco in un’ampia conca selvaggia cosparsa di piccoli torrioni e guglie, passo accanto alla baita Rondi ristrutturata con cura dove alcuni cavalli pascolano serenamente. Tralascio il 519 e seguendo il segnavia 527 passo dietro alla baita, dopo un meraviglioso maggiociondolo rientro nuovamente nel bosco, con un ultimo strappo arrivo sul ripiano del Pradaccio, dove sorge la piacevole costruzione del bivacco Dante Testa 1489 m, l'interno è perfettamente in ordine e ben curato, dispone di 6 posti letto, per pernottare al bivacco è necessario contattare il Sig. Rinaldi Camillo 035 71 48 77. Mi fermo a riposare, nel frattempo arrivano anche altre persone, per la via del ritorno decido di seguire il segnavia n. 530 per Cavlera, un cartello posto su un albero alla sinistra del bivacco ne segnala la giusta direzione, con alcuni saliscendi in un ambiente che definirei quasi dolomitico arrivo sotto alle pendici del M. Secretondo (in dialetto bergamasco Segredont). Raggiunto un cartello ne seguo le indicazioni, il sentiero è poco visibile per cui bisogna porre qualche attenzione nel scegliere bene il percorso di salita, in breve raggiungo la croce a 1555 m, anche oggi il panorama è caratterizzato dalla presenza delle nuvole che ne impediscono la visuale, dopo una piccola sosta riprendo il sentiero 530 che seguo fino al Passo di Bliben 1277 m. Arrivato al passo dopo un roccolo scendo leggermente fino ad una cappella con una Madonnina, abbandono il 530 e seguo a destra il 529 segnalato da una palina segnavia, al seguente bivio tralascio il 529A e proseguo diritto, al contrario del percorso fatto al mattino in cui ho incontrato diverse persone che salivano ora mi ritrovo solo, attraverso boschi e splendide radure e seguendo i segni bianco rossi del 529 mi ritrovo in località Belö su una strada col fondo in cemento, mi disseto alla fresca fontana accanto ad una casa e in breve seguendo la strada fino al ristoro GAV, da dove poi raggiungo l'auto. Escursione ad anello particolarmente lunga, con alcuni tratti ripidi, da non sottovalutare il dislivello e gli innumerevoli saliscendi.
Malati di Montagna: Fabio
giochi di luce sul sentiero...
Monte Secretondo 1555 m (in dialetto bergamasco Segredont)
Bivacco Dante Testa 1489 m
acque cristalline
è bello e tutto xò preferisco cavlera.
RispondiEliminaHo fatto esattamente il medesimo percorso nella giornata odierna: non posso che convenire con il commento finale circa la lunghezza e la fatica..ma ne è valsa la pena.
RispondiEliminaDario
Bellissima valletta anche per una giornata di relax nei prati con panini e bambini che possono sguazzare in allegria vicino al ristoro GAV, in acque splendide.
RispondiEliminapotrei sapere indicativamente quanto tempo richiede l'intero percorso e che difficoltà ha?
RispondiEliminaciao,
Eliminail tempo stimato è di circa 5/5.30 ore, ma è un itinerario talmente bello che vale la pena percorrerlo con la dovuta calma, le uniche difficoltà che si possono riscontare sono eventualmente dovute all'ambiente umido, per cui bisogna solo stare un po' attenti a non scivolare. Buona montagna...!!!
mandi, mandi