Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 11 ottobre 2009

La guerra bianca sul Pasubio

uno strano personaggio spunta dalla nebbia...

strada militare delle 52 gallerie

resti del rifugio militare del Cogolo Alto 2200 m

....

rifugio A. Papa


Ai fanti della Brigata Liguria
che sul Pasubio Termopili d'Italia
contro il nemico incalzante
verso l'agognata pianura
fatta barriera dei lor validi petti
spartanamente caddero
alto levando il grido
"Di Qui Non Si Passa"

Sabato 10.10.2009
Arriviamo al Passo Pian delle Fugazze 1162 m in tarda mattinata, iniziamo a salire seguendo il sentiero n. 179 ex 399. indicato da una palina segnavia, quasi a fronte dell'albergo al Passo.Siamo immersi nelle nuvole, sta anche scendendo una leggera pioggerella che però durerà solo una decina di minuti, intersechiamo varie volte la ex strada militare per la Val di Fieno, alla terza volta che incontriamo la strada a circa 1361 m, prima di un ponte seguiamo sulla destra un sentiero, raggiungendo la sovrastante ex Malga Val di Fieno. Continuiamo a salire passando accanto alla malga e arrivando di nuovo sulla strada che decidiamo di seguire abbandonando il sentiero, mentre cammino tra la nebbia mille pensieri mi invadono la mente e senza accorgermi mi ritrovo davanti alla galleria del Generale d'Havet 1781 m. Appena fuori dalla galleria un cartello ci segnala che stiamo percorrendo la Strada degli Eroi, realizzata nel 1938 e il cui nome deriva dal fatto che sulle pareti rocciose sono state collocate alcune targhe in ricordo dei 15 decorati di Medaglia d'Oro al Valor Militare che combatterono sul Pasubio durante la Grande Guerra. Lentamente saliamo costeggiamo da un lato le pareti rocciose mentre dalla parte opposta anche se la foschia ci preclude il panorama si può ugualmente intravedere i dirupi vertiginosi che scendono verso la Val Canale, attraversiamo in successione tre gallerie molto suggestive e dopo circa 2 km arriviamo al Rifugio Generale Achille Papa (eroico comandante) a 1922 m del CAI di Schio, inaugurato nel 1922 restaurando uno dei tanti edifici della Prima Guerra Mondiale. Dopo esserci accomodati nel rifugio con Kiran, Franco e Lorenzo decidiamo di andare a fare un'escursione nelle vicinanze del rifugio, a poca distanza da una palina segnavia seguiamo il sentiero n. 367 "Gaetano Falcipieri", risaliamo la cresta facendo attenzione in alcuni tratti, seguendo i segnavia in breve raggiungiamo la cima dell'Osservatorio a 2027 m, un silenzio avvolge il luogo quasi come se il tempo si fosse fermato per pochi istanti... e dalle nuvole squarci di sereno fanno filtrare alcuni raggi di sole...
La cena al rifugio è davvero ottima, prima di andare a dormire ci accorgiamo che non c'è neppure una nuvola, anzi mille stelle brillano in cielo, augurandoci un buon riposo...

Domenica 11.10.2009
Domenica 11 ottobre 2009 

Mi sveglio poco prima delle 7.00 e in silenzio vado fuori a GUSTARMI il sorgere del sole, è una giornata davvero splendida....
Il programma di oggi prevede la salita a Cima Palon nella Zona Monumentale del Pasubio, compiendo un giro ad anello e ritornando al rifugio, da dove scenderemo al passo Xomo attraverso la Strada delle 52 gallerie.
Fatta la colazione ci mettiamo in cammino ripercorrendo parzialmente la Strada degli Eroi, dopo aver attraversato le gallerie sulla destra indicato da una palina segnavia inizia il Sentiero delle Creste n. 398A. Saliamo attraverso una serie di tornanti fino a incrociare il sentiero 398, che abbiamo incontrato il giorno precedente, prima di entrare nella galleria dell'Havet, oltrepassata un enorme imbocco di galleria, punto d'arrivo di una teleferica militare, raggiungiamo in breve la Sella dell'Incudine 2114 m. Continuando verso nord passiamo tra i resti di alcune strutture militari, tra cui la galleria del Gen. G. Zamboni, con una piccola deviazione sulla sinistra si può accedere ad una postazione militare dove sventola la bandiera tricolore in cui è stato allestito un piccolo museo di guerra davvero molto interessante, proseguiamo arrivando al Cogolo Alto 2150 m segnalato da una palina con indicati i vari sentieri, seguiamo il sentiero 105 che ci conduce ai resti dell'ex rifugio militare. Ci inoltriamo nella galleria accanto sbucando sul pianoro che conduce alla cima Palon, siamo nella Zona Sacra del Pasubio, un brivido mi scorre lungo la schiena e mi viene in mente mio nonno Magon Silvio classe 1898, croce di bronzo dei Cavalieri di Vittorio Veneto per riconosciuti meriti combattentistici, ferito in battaglia tra il 24 ottobre ed il 3 novembre 1918 nella zona di Vittorio Veneto, la medaglia con l'attestato li custodisco in casa gelosamente. Dalla cima Palon 2232 m lo sguardo spazia verso le lontane montagne tra cui spicca il gruppo dell'Adamello, scendiamo verso la selletta dedicata al Tenente S. Damaggio 2200 m e in breve risaliamo il Dente Italiano 2220 m arrivando ai resti dell'esplosione della mina austriaca del 13 marzo 1918, caricata con 50.000 kg di esplosivo, da qui si può vedere a poca distanza il Dente Austriaco, volendo si può anche percorrere la galleria Generale Papa che collenga la cima Palon con il Dente Italiano, utile una pila. Ritornati alla selletta Damaggio scendiamo verso la chiesetta sottostante seguendo dapprima il sentiero e poi la strada militare, giunti alla Selletta Comando a poca distanza è stata edificata la Chiesetta dedicata a S. Maria 2070 m, continuiamo verso il grande Arco Romano edificato fra le due guerre, in ricordo del punto più avanzato raggiunto dal nemico, l'insegna in ferro eretta con la scritta "Di Qui Non Si Passa" ne rafforza il significato. Ritornati al rifugio Papa consumiamo il fugace pranzo per poi ripartire affrontanto la "Strada delle 52 gallerie", la prima galleria si trova alla destra rispetto alle Porte del Pasubio, unica nel suo genere fu costruita nel 1917 in piena guerra, dalla 33a Compagnia del Genio Militare nel 1917, per poter salire verso il Pasubio al sicuro dalle artiglierie austriache, la strada ha uno sviluppo di 6300 m, mentre le 52 gallerie comprono la distanza di 2300 m, i tratti all'aperto sono scavati nella roccia su ripidi pendii, essendo non illuminate bisogna munirsi di lampada frontale o torcia elettrica. Durante il tragitto si rimane meravigliati dall'immenso lavoro di scavo compiuto, il percorso è un autentico monumento storico e ingegneristico, noi l'abbiamo compiuto in discesa ma la maggior parte delle persone lo percorrono in discesa essendo il fondo delle gallerie talvolta scivoloso, per poi ridiscendere per mezzo della "Strada degli Scarubbi". Arrivati alla Bocchetta Campiglia 1216 m scendiamo lungo la strada asfaltata fino al Passo Xomo 1058 m, da dove riprendendo l'auto lasciata il giorno prima torniamo verso il Passo Pian delle Fugazze. Due giorni che ricorderò a lungo, non riesco a trovare le parole per descrivere quello che ho provato camminando in questi luoghi, credo solo che la pace sia un dono troppo prezioso per l'uomo...


Malati di Montagna: Kiran, Franco, Danilo, Deborah e Fabio

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