giovedi 27 dicembre 2007
Siamo in un piccolo rifugio in fondo alla Val Maira. Fuori fa freschetto, qualche grado sottozero, ma sono sicura che qualcuno stasera uscirà com me a vedere le stelle... Il gestore del rifugio Campo Base, Patrick ci ha appena detto che domani potremmo incontrare qualche lupo durante la ciaspolata, ma anche in auto le prospettive non sono buone: attenzione agli incidenti con camosci, stambecchi, cinghiali... Io suggerirei una gita nella più vicina località montana per lo shopping post-natalizzio. Stasera nel menù non è stato citato il dolce, credo che il panettone di Merli non vedrà la mezzanotte. Fuori lo scenario è incantevole e selvaggio ci sono poche persone dedite allo sci di fondo, Deborah è tentata e Flavio si offre come maestro. Tra le cime che ci circondano le più fotografate sono la Torre di Castello (2468 m) e la Rocca Provenzale (2402 m), Kiran il primo giorno ha già fatto 52 foto! Oggi abbiamo fatto la prima sgambatina con le ciaspole (3 ore), ci siamo diretti verso il Gr. Collet e siamo arrivati quasi tutti in cima a un colle con una croce, da cui si godeva una vista fantastica. Dislivello in salita 400 m. Tanta neve!!! Io e Deborah durante la discesa ci siamo chieste chi fossero gli individui di sesso maschile più carini tra quelli nelle vicinanze e all'improvviso sono comparsi dei camosci... Domani niente shopping, si prevede una ciaspolata verso il colle Rui. Visto che Fabio ha pensato di mettere il diario su internet non diamo notizie sul menù, per non togliere sorprese ai prossimi ospiti. La stufa in ghisa la vorrei per casa mia, non riesco a staccarmi da qui... Allora, chi mi porta fuori a vedere le stelle? Non vedo mani alzate...
venerdi 28 dicembre 2007 - temperatura esterna ore 7.30 -11°C
Partiamo dagli eventi chiave della giornata:
Deborah esce dalla doccia e vede nell'ordine: 1) Merli passare in bagno con una bottiglia di vino nebbiolo e intanto le dice "mi sembri un riccio!". 2) Flavio uscire dalla doccia in canottiera (retifico: maglietta della salute) e mutande. Paola vede Flavio entrare in camera in mutande e canottiera (retifico: maglietta della salute). Dal momento che Paola e Deborah subito dopo vanno al bar sorge spontanea una domanda davanti alla tazza di tè: è meglio che gli uomini indossino la maglia della salute infilandola nelle mutande o lasciandola all'esterno?? (sono ammesse risposte da parte delle visitatrici del BLOG). A proposito del Nebbiolo, la cantina del rifugio è ben fornita...Dolcetto, Nebbiolo, Barbera e altri vini piemontesi. Il Nebbiolo di ieri sera (Terre di Nebbiolo) era un nettare e ci ha resi un pò allegrotti, Danilo ci ha persino raccontato di un episodio alla Bill Clinton che gli è accaduto al lavoro qualche giorno fa. Chi l'avrebbe mai detto prende tutti i giorni la STIE alla stessa ora, durante il tragitto legge libri gialli, beve il cappuccino al bar aziendale ma poi...varcata la soglia dell'ufficio cadono tutti i freni inibitori!!! Stasera Merli suggerisce il bis con una variazione: il Nebbiolo di stasera è leggermente meno alcoolico per evitare che stanotte Andrea cada dal letto (dorme sopra) o dica qualcosa di piccante nel sonno (già la notte scorsa ha fatto un discorsetto, ma nessuno si ricorda di cosa abbia parlato). Merli ci ha stupito: oggi ha battuto tutta la pista per la discesa, ieri sera ci ha consigliato un ottimo vino, ha servito la pasta nei piatti stile perfetto padrone di casa e ha allietato la fine della serata offrendoci un'ottima ean de vie: Mirabelle - Grande Reserve, 45%VOL bottiglia numerata n° 33313. Mentre attendiamo la cena e lo stomaco brontola ricordiamo la fantastica giornata di oggi. Lasciate le auto a Villar (1375 m) siamo saliti a piedi sulla stradina asfaltata fino a Lausetto (1510 m), dove fotografiamo la bella chiesa di San Maurizio. Ci ha subito seguito un simpatico e affettuoso pastore tedesco, che ha pensato di trascorrere la giornata con noi. A Lausetto abbiamo imboccato il sentiero T11 fino al Gr. Riciarm (2242 m). Abbiamo quindi percorso 867 m di dislivello (senza incontrare nessuno!) accompagnati dal "nostro" nuovo amico, attento ad aspettare tutti, percorrendo il Vallone di Traversiera (verso la Val Varaita). Intanto lo spettacolo delle cime: il monte Cappel (2368 m) e la Rocca di Ciarm (2240 m). Tantissima neve, cielo azzurro, Fabio ha avvistato un'aquila, Kiran è affascinato dalle scie degli aerei (sembrano comete!!!). Il pastore tedesco corre, saltella e in cima è affamato: ognuno di noi rinuncia a metà del suo pranzo per accontentarlo! Siamo soddisfatti, la giornata è stupenda, un fantastico sole caldo ci ha accompagnato per tutto il percorso. Essendo l'autrice del diario vorrei dire quello che per me è stato il momento più bello di oggi: in auto questa mattina appena lasciato il rifugio, andando verso Chiappera, il sole illuminava: pianori circostanti; sulla neve dei puntini d'argento danzavano, sembravano lucciole, fatine che ci salutavano. Una meraviglia. Domani si va probabilmente verso Chialvetta dove lasceremo l'auto e ci dirigeremo verso il rifugio Unerzio, ma per dovere di cronaca devo riferire che Merli desidera fare shopping in mattinata e poi visitare Saluzzo e ci invita a spese sue in un famoso ristorante di Saluzzo dove si mangia molto bene. Ora Merli sta intrattenendo il gestore del rifugio raccontando le sue opinioni sul turismo in Trentino e in Liguria (mi pare). Basta Merli, che il gestore ci deve preparare la cena!!! Merli è un somelier unico al mondo, ha chiesto al gestore la bottiglia per stasera alle 16.00, l'ha messa sul calorifero per scaldarla un pò e poi prima di servirla in tavola un'oretta nel letto, nel suo sacco lenzuolo, un tocco speciale.
sabato 29 dicembre 2007 - temperatura esterna ore 9.00 -12,4°C
Dovremmo restare qui ancora qualche giorno poichè il morale del gruppo migliora con il passare del tempo e la passeggiata di oggi si è rivelata fantastica dal punto di vista del paesaggio e dalle scoperte delle tradizioni locali. Ora siamo in un'accogliente locanda occitana a Chialvetta, caratteristico paesino della Val Maira, dove si serve la merenda sinoira. Ci dispiace dover partire, sarebbe bello restare per scoprire altri paesin, altre locande, altri luoghi incantevoli, come quelli di oggi, tra i sentieri. Torneremo anche d'estate oppure chissà nel prossimo inverno tutti con le pelli di foca! La passeggiata di oggi: partiti da Chialvetta (1495 m) alle 10.00 ci siamo diretti verso il rifugio Unerzio (1639 m) che si trova in un piccolo villaggio di vecchie case. Da lì il sentiero diventa più stretto e leggermente più ripido, con qualche tratto in piano. E' bellissimo, in mezzo al bosco tante segnalazioni per diverse mete e neve "a gobbe" per un paesaggio lunare. Gli gnomi ci salutano scrivendo i nostri nomi nella neve e senza fatica, dopo circa un paio d'ore di cammino, arriviamo al "Prato Ciorliero" (1955 m) dove ci aspetta un'immacolata distesa di neve (dislivello in salita 460 m). Deborah spinge Kiran nella neve (troppo invitante...!). Gli altri non si fanno scappare l'occasione per rincarare la dose e riempirlo completamente. Il diario continuera dopo. C'è il MOMENTO TOP DELLA VACANZA. La signora ci serve la "Ulla" tipica minestra locale con fagioli, squisita, poi polenta (artigianale) e ottimo cervo con puccino da leccarsi i baffi. In un batter d'occhio i piatti vengono presi d'assalto. Fabio sta spiegando a Kiran come si usa la coppa dell'amicizia ma...un attimo, sono arrivati i formaggi, con ottimo pane nero!!! Da citare il formaggio locale (formaggio di Elva). La signora toglie i piatti dalla cassapanca e ci tenta con i dolci, mix di torte di mele e pere al cioccolato e meringhe. Sentiamo parlare un pò di dialetto occitano. Paola tornera per le vacanze estive (con lo svizzero?), Merli dichiara che porterà qui Liliana in una giornata di sole. Insomma Chialvetta è ok, ecco perchè tutte le auto della Val Maira sono posteggiate qui. Sulla strada un'ultima sosta in un fornitissimo caseificio a Busca, nei dintorni di Dronero. Dopo il rifornimento, si riparte verso casa. BUON RITORNO.
Grazie Fabio
Malati di Montagna: Deborah, Paola, Danilo, Fabio, Andrea, Kiran, Falvio, Lorenzo.
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto
Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern
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Ciao Fabio,
RispondiEliminascusa per il ritardo, ma volevo ringraziarti per il messaggio di saluto che ci hai lasciato sulla lavagna del rifugio.
Fabrizio
www.zainoinspalla.it