Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 25 febbraio 2017

Al lago Panelatte, festeggiando i 75 anni di Pg

La montagna non è solo neve e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. 
La montagna è un modo di vivere la vita. 
Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura. 
Ma è soprattutto un luogo d'amicizia e di legami veri.





La Valle Vigezzo non possiede invasi idroelettrici, ma 27 laghetti naturali dai nomi dolci. Il più grande di essi è il lago di circo glaciale di Panelatte, il sentiero che lo raggiunge da Arvogno è una delle più belle mulattiere della valle.

Si percorre l'autostrada A26 fino a Gravellona Toce, per poi proseguire sulla SS33 del Sempione. All'uscita di Masera si risale la Val Vigezzo seguendo la SS337 per circa 12 km. Arrivati a Santa Maria Maggiore si seguono a sinistra le indicazioni per Toceno e in seguito per la località Arvogno che si raggiunge dopo alcuni chilometri. L'auto la si può lasciare nel comodo parcheggio davanti al rifugio "Arvogno da Pio", prima del divieto di transito (1242 m).
Seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per il Passo di Fontanalba (M21), si segue la strada asfalta in leggera discesa per alcuni minuti, raggiungendo il ponte sul torrente Melezzo Orientale. Subito dopo aver attraversato il ponte si abbandona la strada e si segue la mulattiera a destra che inizia a salire fino a incrociare nuovamente la strada. Tralasciato il sentiero a destra per la Piana di Vigezzo (M23), si segue in piano la strada divenuta sterrata, arrivando poco dopo a un ulteriore ponte che sovrasta il torrente Verzasco. Dalla sponda opposta si riprende a seguire la mulattiera, arrivando poco dopo alle baite dell’alpe Verzasco (1393 m). Oltrepassata la palina segnavia si perde leggermente quota, per poi riprendere a salire con regolarità in un bel bosco. Superati alcuni canaloni valanghivi, prestare attenzione dopo abbondanti nevicate, si raggiunge la fontana dell’alpeggio di Villasco (1644 m). Seguendo le indicazioni per il Lago Panelatte (GTA - M25) e il Passo di Fontanalba (M21), si sale verso destra a monte dell'alpeggio e attraversando un bosco di abeti e larici, si giunge sul pianoro dell'alpe I Motti (1844 m). Lasciate alle spalle le grandi stalle che caratterizzano l'alpeggio, si prosegue sulla bella mulattiera realizzata con grosse lastre in pietra locale, durante l'ascesa sulla sinistra si può ammirare la "Scheggia", la cima più alta tra la Val Vigezzo e la Valle dell'Isorno e sulla destra il Pizzo Ruggia. Dopo aver attraversato alcuni torrentelli si arriva alla Cappella di San Pantaleone (1992 m), a poca distanza dal Passo di Fontanalba. La cappella in caso di maltempo, può diventare un buon ricovero di emergenza. Si piega verso sinistra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia e i segni di vernice bianco/rossi e dopo aver risalito dolcemente alcuni dossi, si arriva nella conca dove è adagiato il Lago di Panelatte (2062 m), sotto alle pendici del Pizzo del Corno. Il ritorno avviene lungo il medesimo percorso dell'andata, non prima però d'aver effettuato una breve deviazione verso il vicino Passo di Fontanalba (2024 m).
Malati di montagna: Pg e l'homo selvadego

la Scheggia


Pizzo Ruggia dall'alpe i Motti


Cappella di San Pantaleone (1992 m)
situata poco prima del Passo di Fontanalba



Lago Panelatte in veste invernale


sopra al lago



Nessun commento:

Posta un commento