Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 30 marzo 2025

I "Curt" di Scareno

La Valle Intrasca è una valle appartata e poca conosciuta, si apre a monte di Intra, tra la Val Pogallo e la Cannobina, ed è percorsa dal torrente San Giovanni che nasce in un vallone selvaggio del Pizzo Marona. L'escursione ad anello permette di visitare gli alpeggi alti della Valle Intrasca. Piaggia si trova alla sommità di un grande castagneto, era il più grande alpeggio d'Intrasca, caricato dagli alpigiani di un po' tutta la valle. Scogno e Biogna si trovano su un pronunciato costolone al riparo dalle valanghe che battevano i valloni, suggestiva la vista verso il lago. La cappelletta di Biogna o "cappelletta dei fulmini", al suo interno una scritta ricorda un'invocazione protettrice da antiche paure "Salvaci o Maria dai fulmini e le tempesste". In alta Valle Intrasca operavano la Brigata “Valgrande Martire” e due Battaglioni della “Cesare Battisti”, intorno ai monti Zeda, Marona e Spalavera. Pochi minuti prima dell’arrivo a Piaggia si incontra un piccolo monumento con una croce in ferro che ricorda i caduti partigiani il 16 giugno del 1944. Non dimenticate mai chi ha dato la vita per un Italia libera. L'anello si sviluppa principalmente su sentieri di montagna senza particolari difficoltà, tranne qualche tratto esposto dove fare attenzione. Il tracciato è ben segnalato da paline segnavia e segni di vernice bianco/rossi, unico bivio non segnalato si trova dopo le baite di Corte Bvarone di Sotto, dopo un breve tratto lungo la strada sterrata per il Passo Folungo, si imbocca il sentiero che scende sulla destra, non segnalato ma ben evidente.
Malati di Montagna: Pigi, Silvio, Danilo e il Selvadego





mercoledì 26 marzo 2025

Il Sentiero degli Alpini o “Strada degli Alpini”, nelle Dolomiti di Sesto

La definiscono l'Alta via più difficile dell'Alto Adige, ma sicuramente anche una delle più belle di tutte le Alpi, ho avuto la fortuna di percorrerla nel 2007, un'esperienza unica.




domenica 23 marzo 2025

...La vita non è una corsa contro il tempo ma una serie infinita di piacevoli soste...

Mi rendo conto che passando gli anni sto diventando come un larice che piano, piano viene ricoperto dai licheni diventando parte integrante della montagna... Parto dalla piazza di Montescheno 710 m dedicata a Enrico Minacci in Valle Antrona, tempo decisamente uggioso, ma sinceramente non mi importa più di tanto, mi carico lo zaino sulle spalle e inizio a camminare passando alla destra del bar, dove trovo le indicazioni dei sentieri. Proseguo in piano raggiungendo in breve il mulino del paese, continuo arrivando sulla strada sterrata che scende verso il nuovo ponte sul torrente Brevettola. Lo attraverso per poi continuare sulla vecchia mulattiera, naturalmente manco a dirlo non c'è nessuno che sale tranne il sottoscritto, tra la nebbia ecco che mi appare l'Oratorio della Madonna della Grazie a Vallemiola 791 m. Faccio una piccola pausa e seguendo le indicazioni mi ritrovo di nuovo nel bosco, salgo accompagnato da alcuni vecchi castagni da frutto, so che mi osservano e io talvolta appoggio la mano sul loro tronco come se volessi salutarli, inizia a piovere apro il mio grande ombrello e continuo, qualche collega o amico mi chiede perché andare in montagna se il tempo non è bello, io però ormai sono stanco di rispondergli e talvolta sollevo le spalle e cambio discorso... Dopo un tratto di salita eccomi alle prime baite dell'alpe Aulamia 1057 m, seguo i segni di vernice bianco/rossi sempre ben evidenti, incontro una signora che mi invita a bere un caffè, la ringrazio e gli prometto che al mio ritorno sicuramente mi fermerò ma che ora preferisco proseguire. Raggiungo un bivio nei pressi di una cappella, seguo il sentiero di sinistra alzandomi tra le ultime case, proseguo ora in leggera salita passando tra alcune vecchie baite diroccate. Sta piovendo allegramente, come una dolce melodia, la pioggia cadendo sulle foglie e i suoni che escono dal bosco mi accompagnano in questa giornata per alcuni versi strana... Prima di arrivare all'alpe Vaccareccia 1299 m il sentiero si inerpica a destra ripidamente su per la montagna, i segni sugli alberi sono sempre ben evidenti ma comunque con questa foschia un po' di attenzione più del solito è necessaria. Cammino con passo lento ma costante senza fretta, non devo dimostrare niente a nessuno se non a me stesso, mentre sto per uscire dal bosco una strana luce filtra tra i rami, ma si ecco finalmente il sole... non ci posso credere!!! Chiudo l'ombrello anche se ancora qualche goccia cade ma sono troppo contento allargo le braccia e con la faccia rivolta verso il cielo gioisco, continuo decisamente a sinistra risalendo dolcemente il versante della montagna arrivo al colle del Pianino 1620 m nei cui pressi sorge una cappella. Vado a riposarmi accanto ad alcune baite, mangio qualcosa anche se a dire la verità non ho molta fame, attorno le nuvole corrono come se giocassero, rimango seduto ad osservarle con la mente libera priva di ogni pensiero e una pace mi pervade per tutto il corpo. Per il ritorno ripercorro il sentiero fatto all'andata incontro due ragazzi le uniche persone incontrate oggi sul sentiero, ci stringiamo la mano come fossimo vecchi amici, arrivati all'alpe Aulamia incontro la signora che gentilmente mi invita nella sua bella baita, oltre al marito ci sono anche alcune persone con loro mi intrattengo a parlare dei problemi legati alla montagna e alla sua sopravvivenza. Riprendo il cammino ormai il cielo è diventato quasi totalmente azzurro e il sole splende alto sulle cime ancora ricoperte dalla neve. Durante il ritorno faccio quattro passi tra le case di Vallemiola, dove tra il profumo della legna che arde nel camino scopro il forno del pane ancora in ottimo stato e alcune case perfettamente restaurate, credetemi talvolta le cose più belle sono dietro l'angolo è compito nostro scoprirle...il selvadego (2010)

giovedì 20 marzo 2025

Non esistono pietre belle o pietre brutte: bisogna conoscerle.

L’importanza dei muri di pietra a secco sta tornando a manifestarsi assieme al rapido aumento delle temperature e al conseguente incremento degli eventi meteorologici estremi: "Con il loro effetto di supporto al pendio e grazie alla capacità drenante evitano l'erosione del suolo e salvaguardano le case a valle dagli eventi franosi causati da pioggia intensa, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici"





martedì 18 marzo 2025

...le persone che vanno in montagna...


«Io penso, per esempio, alle persone che vanno in montagna. Per me sono già delle persone affidabili perché fanno un tipo di attività, per loro gratificazione, che è difficile, faticosissima, di responsabilità, d'intelligenza. Nessuno è lì ad applaudirti: questo è dimostrazione di carattere».
Piero Angela

domenica 16 marzo 2025

Da Bedero al Sass Ciucheta e al Monte Scerrè via Mondonico

Bella escursione in zone poco frequentate, con la possibilità di raggiungere alcuni punti panoramici di notevole interesse. Come il bel poggio panoramico detto "Sass Ciucheta" su cui si trova la Madonna degli Alpini, da qui la vista spazia sulla Valcuvia, le Alpi, il Verbano, il Pralugano, il Poncione e il Minisfreddo. Lasciato alle proprie spalle il Sass Ciucheta, si sale fino all'ampio pianoro sommitale del Monte Scerrè, purtroppo interamente boschivo e sul quale si trovano i resti di due fortini in stato di abbandono. Per il ritorno si raggiunge il caratteristico borgo di Mondonico,  incastonato sul fianco del monte omonimo. Dalla chiesetta dedicata a Sant’Onofrio si inizia a percorrere il suggestivo giro ad anello attorno alla vetta del Monte Mondonico. Il percorso si sviluppa in un suggestivo bosco, con alcuni scorci panoramici principalmente sul Lago di Ganna. Si percorrono sentieri e strade di montagna ben segnalati da paline escursionistiche e segnavia bianco/rossi, non ci sono particolari difficoltà, un minimo d'attenzione alla ripida discesa dalla cima dello Scerrè e ad alcuni brevi tratti esposti lungo l'anello del Monte Mondonico. Consigliata la carta escursionistica Geo4Map n. 304 Lago di Varese (Laveno-Campo dei fiori - Porto Ceresio). Un ringraziamento al signor Lorenzo di Mondonico, per la bella chiacchierata e per i preziosi consigli. 
il viandante selvadego

Escursione consigliata:
Sulla via Francisca del Lucomagno da Ghirla a Brinzio

si parte da Bedero Valcuvia

Madonna degli Alpini al Sass Ciucheta






si riprende a salire....


Monte Scerrè


...Mondonico...arrivo...



Mondonico





...ciao piccolo amico...



Lago di Ganna e Poncione di Ganna



...angolo di pace lungo l'anello di Mondonico



La Riserva Naturale Lago di Ganna è un'area protetta istituita dalla Regione Lombardia nel 1984. Rientra nel territorio del Parco Regionale Campo dei Fiori e rappresenta la più importante zona umida presente. Questa area umida è costituita dal Lago di Ganna e dalla Torbiera del Pralugano, unitamente ai boschi igrofili e alle praterie che circondano i due piccoli specchi d'acqua.




ritorno a Bedero...
chiesa di Sant'Ilario di Poitiers



...angoli suggestivi...