Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 16 settembre 2012

La strada Antronesca

Oggi non si raggiunge nessuna cima, ma si ripercorre un’antica via di comunicazione, non ci sono panorami, ma si attraversano luoghi ricchi di storia, non sono solo, ma siamo in tanti, con un unico obbiettivo, rivivere anche solo per un giorno una pagina della storia di queste montagne… Grazie al CAI di Villadossola tutto questo è stato possibile,un’organizzazione impeccabile, merito soprattutto del suo presidente Renato, una persona che appena si ha il piacere di stringergli la mano, ti trasmette quella passione per la montagna che poche persone che ho incontrato hanno. Per me è già la seconda volta che partecipo a un’escursione con questa sezione e come la prima volta mi son sentito subito far parte di questo splendido gruppo. Oggi è anche una giornata speciale dopo tanti anni che conosco Giorgio e Claudio finalmente siamo riusciti a fare un’uscita in montagna assieme e chissà che non possa ripetersi al più presto…
Il ritrovo è alle 8.25 in Piazza IV Novembre a Villadossola, dove accanto alla bacheca che spiega il percorso, parte la “strada antronesca”. Alle 8.30 si parte, in prima fila ci sono alcuni uomini, donne e bambini in costume tipico della Valle Antrona che ci accompagneranno per tutto il giorno.
Iniziamo a salire lungo una scalinata che si addentra fra le case, volgiamo a sinistra sotto un arco andando ad incrociare la strada che attraversiamo per poi compiere una lunga diagonale che ci porta all’abitato di Noga, dove spicca la monumentale chiesa, costruita fra il 1663 ed il 1692 e dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Proseguendo diritti usciamo sulla provinciale che seguiamo sino al primo tornante da dove continuiamo sulla scorciatoia a sinistra, più sopra riprendiamo la strada che seguiamo fino alla frazione di Boschetto. Per evitare questo tratto di strada è anche possibile, cartello indicatore, innalzarsi su una scalinata tagliata nella roccia e proseguire su un tracciato alternativo che più sopra si ricongiunge a questo itinerario. Nei pressi delle strisce pedonali di Boschetto imbocchiamo sulla destra la viuzza che si alza ripida fra le case volgendo a destra e ritorna sulla strada asfaltata che seguiamo in discesa, prima che questa si immette sulla provinciale svoltiamo a destra imboccando l’antica mulattiera che si snoda dolcemente al di sopra della strada pianeggia per un buon tratto sino a scendere sulla carrabile nei pressi del vecchio lavatoio. Ancora un centinaio di metri e arriviamo a Cresti 520 m (primo punto di ristoro), capoluogo del Comune di Montescheno. Di fronte al municipio, accanto al punto visite si stacca la mulattiera che sale verso sinistra, supera il piccolo oratorio e prosegue in piano andando a tagliare la strada per Montescheno; continuando in piano incontriamo una piccola croce in ferro e in breve raggiungiamo la cappella dell’Arvina. La mulattiera continua pianeggiando, entra fra i terrazzamenti e senza particolari difficoltà giungiamo alla chiesa di Seppiana dedicata a Sant’Ambrogio 545 m (secondo punto di ristoro). La prima costruzione della Chiesa risale probabilmente al XI secolo, ipotesi dedotta dal fatto che dai muri perimetrali sono emersi resti di archeggiature romaniche. La sua posizione lungo la Strada Antronesca permetteva un agevole accesso a tutte le comunità della Valle.
Scendiamo nel paese andando ad incontrare la strada della valle che attraversiamo raggiungendo una grossa cappella, proseguiamo diritti contornando una valletta dove scorre un ruscello, ci riportiamo nuovamente al di sopra della strada salendo leggermente e attraversando la frazione di Camblione, nei pressi di San Rocco scendiamo al di sotto della provinciale per poi camminare paralleli ad essa un trecento metri per poi riportarci più alti e proseguire sino a Viganella 578 m (terzo punto di ristoro), dove per l'occasione possiamo visitare "Casa Vanni" antica abitazione di uno dei più famosi pittori e scultori locali. Usciti dalla frazione, nei pressi del cimitero la mulattiera si snoda sui prati per altri duecento metri circa, prima di tornare a salire sopra la strada raggiungendo Rivera. Scendiamo di un centinaio di metri per riprendere ad alzarci sulla pista che porta a Cheggio, nei pressi della teleferica attraversiamo il torrente per proseguire sulla mulattiera e pianeggiando arriviamo a Ruginenta, accanto all'oratorio unico in Italia a essere dedicato a S. Antonio Abate e S. Antonio da Padova facciamo la pausa pranzo con una ottima pastasciutta offerta dal CAI di Villadossola. Proseguiamo diritti per andare ad incrociare la pista che attraversa il torrente Ovesca, per poi risalire sull’altro versante raggiungendo Prato. Da qui continuiamo ad inoltrarci nella valle, camminando per alcuni tratti suIl’asfalto, rientriamo nel bosco attraversando San Pietro 649 m e continuiamo nuovamente sulla strada per un buon tratto per poi scendere nel vasto greto del torrente. Risaliamo nei pressi di Madonna per portarci verso sinistra arrivando a Locasca, saliamo bruscamente il dosso boscoso e con un ampio giro giungiamo alle case di Rovesca strette attorno all'Oratorio di San Bernardo da Mentone, sulla cui facciata si affollano gli affreschi di tredici santi, sui quali domina un gigantesco San Cristoforo, alto quasi tutta la chiesa. Questo grande mosaico pittorico, realizzato nel 1668 grazie a oblazioni private, è uno dei più originali dell'Ossola. Usciti dal paese dopo poche decine di metri volgiamo a sinistra e in leggera salita attraversando alcuni prati arriviamo ad una cappella votiva, continuiamo e in breve arriviamo ad Antronapiana 902 m dove termina l'escursione. Per finire la giornata ci viene offerta persino la merenda a base di formaggi, salumi e dolci della valle Antrona, una giornata da RICORDARE…!!!
Malati di Montagna: Gianfranca, Claudio, Giorgio, Danilo e Fabio

questo è un piccolo reportage di questa splendida giornata
il calore della gente purtroppo non si può imprimere in una fotografia 
ma il ricordo mi rimarrà impresso per sempre nella memoria....GRAZIE...!!!


























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