Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

sabato 25 febbraio 2023

Dall'Antica Via del Mercato al borgo fantasma di Marone

 «Bisogna vivere in armonia con la natura e non contro. Ed occorre perciò rovesciare, culturalmente e politicamente, gli attuali modelli di sviluppo che non mettono al centro la dignità della persona, ma il profitto e l'idea che possa consolidarsi una società nella quale si possa fare a meno di valori come la "lentezza", la "gentilezza" e la "mitezza"»
Alexander Langer

Lunga escursione ad anello, con la possibilità di molteplici varianti, utile la cartina Geo4Map 19 "Val Vigezzo". Da Masera a Marone si percorrono mulattiere e strade di montagna senza particolari difficoltà, la segnaletica è sempre ben presente con paline segnavia e segni di vernice. Per il ritorno segnalo che il sentiero da Mozzio a Paiesco non è ben segnalato e presenta tratti invasi dai rovi, fare attenzione soprattutto nel guadare il torrente Rovina, interessato nel 2018 da un’enorme massa di detriti trasportata dal torrente in piena verso valle. Attenzione: il sentiero per Ca' Turbin è impraticabile a causa della rete paramassi che ne impedisce l'utilizzo. Eventualmente si può raggiungere Paiesco seguendo la vecchia strada statale della Val Vigezzo. Da Paiesco a Masera si prosegue sull'Antica Via del Mercato che collegava Domodossola a Locarno. La vecchia mulattiera veniva usata per portare i prodotti delle valli al mercato delle città. Purtroppo il lento scorrere del tempo e la scarsa manutenzione ha trasformato per lunghi tratti la mulattiera in un sentiero di montagna. La variante Mozzio/Coimo/Mozzio si svolge su strada di montagna, tra andata e ritorno calcolare circa un'ora.
il sevadego

Masera
si parte dalla Chiesa Parrocchiale di San Martino (Sec. XVIII)


attraversando il ponte pedonale


sentiero per Trontano
Oratorio della Beata Vergine Addolorata





A Trontano la coltivazione dell’uva ha costituito nella storia una delle principali attività, con l’affermazione di un antichissimo vitigno locale: il Prünent. Con origini che risalgono al XIV secolo, esso è un clone del Nebbiolo autoctono della Val d’Ossola.







Trontano
Caratteristico paese posto all'imbocco della Val Vigezzo
Scultura nei pressi della sede del gruppo comunale protezione civile


Chiesa parrocchiale della Natività di Maria
Conserva l’originaria facciata, considerata una delle più belle dell’arte romanica ossolana




Il campanile fu costruito qualche anno dopo la chiesa, sulla cima di uno sperone roccioso a qualche passo dalla chiesa stessa.


Area feste di Trontano
il paese è famoso anche per l’annuale sagra del fungo


Oratorio di S. Maria
Trontano, come tante altre parrocchie ossolane, ebbe da tempo molto antico la Confraternita dei disciplinati detta di S. Marta. L’oratorio, costruito nel XV secolo dalla Confraternita è stato rinnovato tra gli anni 1734 – 1739 dai fratelli capimastri Perini e affrescato dal pittore vigezzino craveggiese Giuseppe Mattia Borgnis (1701-1761), del quale nel comune sono presenti altre opere.



tra le strette vie del paese





ci si avvia verso...


...i Mulitt...
Toponimo dovuto alla presenza di sei mulini in pietra di piccole dimensioni, allineati in serie lungo il Rio Graglia. Gli edifici risalgono probabilmente alla fine del 1600 inizio 1700 ma quasi certamente furono edificati sui resti di mulini preesistenti.







sull'antica mulattiera per Verigo




Verigo
Frazione un tempo abitata tutto l’anno e oggi quasi sempre disabitata, è un nucleo storico in cui l’architettura tradizionale in pietra si è ben conservata nel tempo.





Oratorio seicentesco di San Gregorio


si prosegue verso il borgo fantasma di Marone
Un antico villaggio di pietra, ora abbandonato, circondato da bellissimi prati e boschi.



Chiesa (sconsacrata) di San Antonio Abate



È difficile spiegare la sensazione che si ha nel camminare tra le viuzze di Marone. Un senso di solitudine e abbandono pervade il luogo, mentre il rimbombo dei passi trasmettono una sorta di timore primordiale.






Nonostante non abbia più abitanti, conserva ancora "funzionante" la stazioncina della ferrovia del trenino delle Centovalli.


si scende verso il fondovalle...


dalla località "iil maglio" di risale sul versante opposto...


...raggiungendo Mozzio...



La via Maggiore, nota in val Vigezzo come via del Mercato, era la strada/mulattiera che collegava fino al XIX secolo, Domodossola a Locarno.


variante Mozzio / Coimo / Mozzio
panorama sul Pizzo Ragno, cima di cui conservo un bellissimo ricordo....


lavatoio lungo il percorso...


bella cappella in Loc. Bronia



i panorami non mancano sicuramente...


Parrocchiale di Coimo dedicata a Sant'Ambrogio
Secondo un’antica tradizione, sarebbe la più antica della Valle Vigezzo.
Costruita con pietra a vista secondo i dettami dello stile romanico, è caratterizzata da un effetto a volute di grande armonia, con un pronao tetrastilo di gusto classico, a colonne binate.


belle sculture in pietra


da Mozzio a Masera
Paiesco





sull'altro versante Trontano


sentiero franato messo in sicurezza



mulattiera che scende verso Masera ancora in ottimo stato...



tra i vicoli di Masera


antico oratorio di Sant’Abbondio
La struttura risale al X o XI secolo, ma fu ampiamente rimaneggiata e trasformata nei secoli successivi. Tuttora l’oratorio è sconsacrato e viene utilizzato in occasione della celebre Festa dell’Uva di Masera come sede per esposizioni fotografiche o mostre d’arte.