Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 21 luglio 2019

La Valle dell'Enna

Le sorgenti del Fiume Latte
Il nome Fiume Latte è un nome pomposo per un piccolo corso d’acqua che trova però giustificazione nel modo spettacolare con il quale sgorga dalle pareti calcaree del versante destro e raggiunge poi, a salti, il fondovalle. Il breve ma ripido sentiero arriva in prossimità della sorgente che offre, oltre ad un affascinate paesaggio, una vegetazione umida montana interessante: sulla parete calcarea coprono abbondantemente muschi ed epatiche (Marchantia sp.), l’erba unta comune (Pinguicula vulgaris), la primula orecchio d’orso (Primula auricula), il raponzolo di Scheuchzer (Phyteuma scheuchzeri) e diverse felci, come l’asplenio tricomane (Asplenium trichomanes), la ruta di muro (Asplenium ruta-muraria), la lingua cervina (Phyllitis scolopendrium) e la felce dolce (Polypodium vulgare).
Tratto da "I sentieri dell’acqua" della provincia di Bergamo

Da Milano si segue l'autostrada A4 sino all'uscita di Dalmine, per poi continuare sulla statale 470 Dalmine/Villa D’Almè. Alla rotonda di Villa D’Almè si seguono le indicazioni per San Pellegrino Terme, risalendo la Valle Brembana fino a San Giovanni Bianco. Subito dopo la chiesa si svolta a sinistra, raggiungendo in pochi minuti l'orrido della Val Taleggio, chiamato anche Orrido dei Serrati o anche Orrido di San Giovanni Bianco, una gola lunga circa 3 km scavata dal torrente Enna. Superato l'orrido si prosegue fino a raggiungere Vedeseta (820 m). La macchina la si può lasciare nell'ampio parcheggio sulla sinistra, prima di raggiungere il centro del paese, o eventualmente nei pochi posti dietro la chiesa. Raggiunta la piazza col monumento ai caduti, si scende per una stradina acciottolata sulla sinistra, seguendo le indicazioni sulla palina segnavia (Sorgente Enna-Morterone-Resegone). Oltrepassato un pianoro, noto come cióss, in cui si trova una stalla, il sentiero riprende a scendere, per poi proseguire a mezza costa nel bosco. Guadato il modesto torrente Casere, si possono notare sulla destra alcuni terrazzamenti con muri a secco, utilizzati per la coltivazione del grano. In breve si raggiunge un pascolo, noto come Forsà de l’öle (forzatura dell’olio), dove probabilmente un tempo c'era un torchio per la spremitura delle noci. Dopo aver superata un'altra tipica baita, con accanto una fontana, si prosegue per un tratto pianeggiante, per poi scendere attraverso un bosco, conosciuto con il nome di Passione, dove si possono vedere alcuni affioramenti di rocce dalle stratificazioni geologiche inclinate. Incrociata la strada sterrata che sale dal Ponte della Lavina (il punt grant), la si segue per un breve tratto fino a un'area picnic, per poi riprendere a seguire il sentiero. Da qui inizia un suggestivo percorso da fare con calma, fermandosi ad ammirare lo scorrere del torrente che tra salti, pozze e cascatelle, ci accompagnerà fino alla sua nascita. Attraversato un primo ponte sul Torrente Bordesiglia, si prosegue nella stretta valle, il cui paesaggio è caratterizzato da ripide pareti calcaree, fino a raggiungere la deviazione sulla destra per la sorgente ferruginosa, che naturalmente si consiglia di raggiungerla. Oltrepassato il secondo ponte, si arriva in pochi minuti alle Sorgenti dell’Enna, dove il torrente compie alcuni spettacolari salti. Tralasciato il sentiero per Morterone, si scende verso il torrente, che si guada, per poi iniziare a risalire un ripido e faticoso sentiero, raggiungendo la cavità da cui sgorga l’Enna. Per chi vuole fare ancora quattro passi, può proseguire in direzione di Morterone. Il sentiero sale subito in maniera decisa con alcune svolte, per poi passare accanto a una suggestiva parete di roccia, oltre la quale la salita termina nei pressi di un traliccio. Il sentiero da qui inizia a scendere verso Morterone. Bella la vista sulla gola del Torrente Remola, sulla Valle dell’Enna e sui pascoli di Morterone. Per il ritorno si ripercorre il medesimo itinerario.
Malati di Montagna: Silvio, PiGi e il selvadego







il lungo viaggio dell'Enna nasce da qui...
Ad oggi non si conosce ancora quale sia il bacino di carico della sorgente, se circoscritto alla sola Val Taleggio o se raccolga invece anche acque dalla Valle Imagna.


Scalinata di Vedeseta
La scalinata è una soluzione abbastanza caratteristica nei centri abitati di montagna e in ambienti collinari dove le pendenze risultano importanti. Venivano generalmente realizzate in conci di pietra grossolanamente squadrata o in ciottoli di fiume annegati in terra ben compattata 


Pannelli didattici lungo il percorso



Ponti sul torrente




Sorgente acqua ferruginosa


Sul sentiero per Morterone


fuori dalla Valle dell'Enna con vista verso i prati di Morterone



dettagli e traccia gpx

venerdì 19 luglio 2019

Escursioni floristiche nei pressi della Forcola di Livigno


Sabato 6 e domenica 7 luglio 2019

con Chiara e Roberto

Prima di raggiungere Livigno facciamo tappa a Tirano e risaliamo poi tutta la Val Poschiavo in territorio svizzero fino alla dogana La Motta (2054 m). Lasciamo la strada che conduce al Passo del Bernina e ci dirigiamo a destra verso la Forcola di Livigno. A metà strada, oltrepassato un ponte sul torrente Poschiavino, osserviamo ben visibili a sinistra i pendii scoscesi e le particolari formazioni rocciose che caratterizzano la cima de “i Gess”, una delle mete della nostra indagine floristica.


Parcheggiata l’auto alla Forcola (P10, 2314 m) nei pressi del Rifugio Tridentina, imbocchiamo il sentiero 150 contrassegnato da bolli bianco-rosso-bianchi che si dirige verso sud sud-ovest. Incontriamo subito due splendidi laghetti: la luce radente del mattino regala ancora più fascino!



Il sentiero prosegue in falsopiano: con un lungo traverso e poche rampe finali raggiungiamo la Fuorcla Minor (2435 m) con magnifica vista sul sottostante Lej Minor (2361 m), la Val Minor e il Piz Alv (2974 m) sullo sfondo.

Silene acaulis (L.) Jacq.

Silene acaulis (L.) Jacq.

Silene acaulis (L.) Jacq.

Geranium sylvaticum L.

Geranium sylvaticum L.

Daphne striata Tratt.

Loiseleuria procumbens (L.) Desv.

Loiseleuria procumbens (L.) Desv.


Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. apiifolia (Scop.) Nyman

Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. apiifolia (Scop.) Nyman

Gentiana acaulis L.

Lotus corniculatus subsp. alpinus (DC.) Rothm.

Linaria alpina (L.) Miller

Ajuga pyramidalis L.

Nigritella rhellicani Teppner & E. Klein

i Gess (2413 m)

i Gess e la valle del torrente Poschiavino con la strada che sale dalla dogana "La Motta"

Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet

Saxifraga stellaris L.

Pinguicula leptoceras Rchb.

Pinguicula alpina L.


compare sullo sfondo la cresta del Massiccio del Bernina

Piz Lagalb (2958 m)

Lej Minor (2361 m) e il Piz Alv (2974 m) sullo sfondo.

Lej Minor (2361 m), il Piz Alv (2974 m) sullo sfondo e il Piz Lagalb (2958 m) a sinistra. 

Soldanella pusilla Baumg.

Soldanella pusilla Baumg.

la palina alla Fuorcla Minor (2435 m)
Il sentiero procede sempre verso sud tenendo alla nostra destra il Piz Lagalb (2958 m) e la Motta Bianca (2559 m) e giunge infine in un pianoro con rocce affioranti, pascoli e zone umide (torbiere di alta quota) denominato “Bügliet” (2410 m) con una superba vista sul gruppo del Bernina, i laghi del Passo e la Vadret dal Cambrena.

Piz Lagalb (2958 m)


Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.

Saxifraga exarata Vill.

Leucanthemopsis alpina (L.) Heywood

Trifolium alpinum L.

Saxifraga oppositifolia L.

Saxifraga oppositifolia L.

Bupleurum stellatum L.

Sempervivum montanum L.

Salix reticulata L.

Salix herbacea L.

Salix herbacea L.

il Massiccio del Bernina e il Lago Bianco (2234 m)



Piz Bernina con la Biancograt (4049 m)

... sulla via del ritorno

Geum montanum L.

Gnaphalium supinum L.

pappi di Pulsatilla vernalis (L.) Mill.

Antennaria carpathica (Wahlenb.) Bluff & Fingerh.

... non siamo soli!!

"land art"

i Gess (2413 m)

Eriophorum scheuchzeri Hoppe

raro essemplare di tritone alpestre (Ichthyosaura alpestris Laurenti)
Al ritorno, appena oltrepassata la Fuorcla Minor, per pascoli e senza nessuna traccia, ci dirigiamo a est verso la ben visibile cima arrotondata de “i Gess” (2413 m). Il paesaggio è incredibilmente affascinante con affioramenti di gesso che formano sull’impervio versante del torrente Poschiavino caratteristici pinnacoli. In questo ambiente “lunare” sono davvero poche le specie presenti: tappeti di Dryas e Salix consolidano i versanti detritici abbelliti qua e là da sporadici ciuffi fioriti di Anthyllis e Globularia.

Globularia cordifolia L.

Silene acaulis (L.) Jacq.







il Bernina dalla cima de "i Gess"

da sinistra: Piz Lagalb (2958 m), Val Minor e Piz Alv (2974 m), Piz Minor (3048 m)





Anthyllis vulneraria subsp. alpicola (Brügger) Gutermann

Anthyllis vulneraria subsp. alpicola (Brügger) Gutermann

Dryas octopetala L.

Dryas octopetala L.

Draba aizoides L.

Rhododendron ferrugineum L.





Coeloglossum viride (L.) Hartm.

Coeloglossum viride (L.) Hartm.

Artemisia umbelliformis Lam.

Artemisia umbelliformis Lam.

Lloydia serotina (L.) Rchb.
Ritornati sui nostri passi, riprendiamo il sentiero che in breve ci riporta alla Forcola e scendiamo a Livigno per la cena e per trascorrere la notte.


Durante l'escursione abbiamo constatato che in questo habitat convivono numerose specie appartenenti al genere Primula e in particolare sono stati rinvenuti alcuni esemplari di ibridi interspecifici derivanti dalla fecondazione incrociata di due di queste entità.

Primula latifolia Lapeyr. subsp. graveolens (Hegetschw.) Rouy

Primula latifolia Lapeyr. subsp. graveolens (Hegetschw.) Rouy

Primula farinosa L.

Primula integrifolia L.

Primula integrifolia L.

Primula hirsuta All.

Primula x muretiana Moritz. (P. integrifolia x P. latifolia)

Primula x muretiana Moritz. (P. integrifolia x P. latifolia)

Il mattino della domenica, dopo un veloce temporale il tempo si ristabilisce in fretta: risaliti alla Forcola e parcheggiata l’auto allo stesso posto del sabato, questa volta prendiamo il sentiero che risale il versante orografico sinistro della Valle della Forcola verso nord in direzione dei Laghi della Forcola a quota 2654 m che però non riusciremo a raggiungere … come cambia in fretta il meteo in montagna!!

La traccia del sentiero 151 è ampia, ben visibile (contrassegnata da bolli rosso-bianco-rossi) e attraversa magnifici pascoli con un carteggio floristico di assoluto rilievo!!


il Rifugio Tridentina alla Forcola e il parcheggio P 10


Saxifraga bryoides L.

Viola biflora L.

Trollius europaeus L.

Aster bellidiastrum (L.) Scop.

Bartsia alpina L.

Bartsia alpina L.

Pedicularis tuberosa L.

Allium victorialis L.

Vaccinium vitis-idaea L.

Cerastium uniflorum Clairv.

Astragalus australis (L.) Lam. 

Oxytropis campestris (L.) DC.

Pedicularis recutita L.

Myosotis alpestris F.W. Schmidt

Rhododendron ferrugineum L.

Gentiana acaulis L.

Gentiana brachyphylla Vill.



Valle della Forcola verso Livigno


Gentiana punctata L.

Gentiana punctata L.


Valle della Forcola verso Livigno


Monte Vago (3059 m)

Androsace obtusifolia All.

Doronicum clusii (All.) Tausch

Saxifraga exarata Vill.

Potentilla aurea L.

Erigeron uniflorus L.

Minuartia sedoides (L.) Hiern

Trifolium badium Schreber

Geum reptans L.

Geum reptans L.

Geum reptans L.