Sabato 22 e Domenica 23 giugno 2019: trekking naturalistico dell'Alpinismo Giovanile della sezione di Legnano del C.A.I.
Il “Sentiero Alta Via della Valle d’Aosta n. 2” parte dal
parcheggio di Lillaz (frazione di Cogne, 1617 m), risale alcuni prati nei
pressi del condotto idrico e raggiunge l’alpeggio Gollies Dessous.
Le ultime case di Lillaz, il punto di partenza dell'itinerarrio |
Lactuca perennis L.
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Lactuca perennis L.
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Saponaria ocymoides L.
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Anthericum liliago L.
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Juniperus sabina L.
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Juniperus sabina L.
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Juniperus sabina L.
L’intera pianta, nelle varie parti, è estremamente tossica! La
presenza di oli essenziali (pinene, sabinene, sabinolo, furfurolo), glucosidi,
resine, tannini, fenoli, acidi organici provoca avvelenamenti gravissimi, anche
letali, sia negli animali che nell’uomo, con vomito, diarrea, coliche,
difficoltà respiratorie, lesioni renali, blocco della funzione intestinale. Il
nome volgare “cipresso dei maghi” è motivato dall’uso che in tempi antichi
veniva fatto della pianta, le cui fronde si impiegavano come amuleto contro i
sortilegi. I romani l’adoperavano nei riti funebri come simbolo dell’immortalità
in luogo dell’incenso.
Juniperus communis L.
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Gymnosporangium tremelloides A. Braun
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Gymnosporangium tremelloides A. Braun
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Gymnosporangium tremelloides A. Braun è un fungo dall’aspetto gelatinoso di color arancio che possiamo
trovare sui rami di ginepri.
Interessante sapere che il fungo è solo in una fase della
sua vita perché il suo ospite bersaglio è il Melo (Ruggine del Melo).
Questa ruggine eteroica è poco diffusa in Italia e può
essere osservata solo in zone montane delle regioni settentrionali. I sintomi sul
melo sono rilevabili sulle foglie sotto forma di maculature tendenzialmente
circolari, della dimensione di 0,5-1 cm, dove sono visibili nella parte centrale
anche piccole punteggiature nerastre (picnidi). In queste macchie, in
corrispondenza della pagina fogliare superiore, si può notare una zona centrale di colore bruno-scuro, contornata da un alone giallo arancio
di intensità gradualmente minore verso il margine.
Molto caratteristici nella pagina inferiore sono gli
ecidi che appaiono come formazioni tubercoliformi, riunite in gruppi, che diventano prominenti col progredire della stagione raggiungendo in estate
un’altezza di circa 2 millimetri.
L’ospite intermedio è costituito dal ginepro sui cui rami si
differenzia la forma teleutosorica che appare come escrescenze inizialmente
gelatinose (dettaglio nelle foto) e poi polverulente, costituite da teleutospore bicellulari che
assicurano la conservazione del patogeno e dalla cui germinazione si producono basidiospore
che danno avvio a un nuovo ciclo infettivo sul melo.
Larice monumentale |
Tragopogon pratensis L.
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Salvia pratensis L.
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Onobrychis viciifolia Scop.
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Berberis vulgaris L.
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Sempervivum grandiflorum Haw.
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Sempervivum grandiflorum Haw.
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Centaurea montana L.
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Gentiana acaulis L.
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Gentiana acaulis L.
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Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet
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All’uscita del bosco ignoriamo la deviazione per
Bardoney e per il Lago Loie, seguendo i segnavia per la Finestra di
Champorcher. Superato un ponte passiamo nei pressi del casotto di Teppe Lunghe e proseguiamo lungo il selvaggio Vallone dell’Urtier.
Rhodiola rosea L.
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Pinguicula leptoceras Rchb.
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Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
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Primula pedemontana Thomas ex Gaudin
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Primula pedemontana Thomas ex Gaudin
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Androsace adfinis Biroli subsp. adfinis
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Escrementi invernali del Gallo forcello |
Saxifraga retusa Gouan
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Saxifraga retusa Gouan
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Saxifraga retusa Gouan
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Loiseleuria procumbens (L.) Desv.
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Dopo aver superato ponticelli in
legno e varie lingue di neve incontriamo la strada poderale poco prima di
giungere al Rifugio Sogno di Berdzè (2526 m).
Punta Tersiva (3512 m), Torre Pontonnet (3173 m) e Torre Ponton (3101 m). |
Pulsatilla vernalis (L.) Mill.
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Pulsatilla vernalis (L.) Mill.
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Soldanella alpina L.
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Draba aizoides L.
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Rifugio Sogno di Berdzè (2526 m). |
Tramonto ... |
La micia rifugista |
Il
mattino della domenica, seguendo le preziose indicazioni di Roberto, il gestore
del rifugio, imbocchiamo il sentiero che attraversa il torrente di Peradzà su
un ponticello appena visibile tra la neve e ci spostiamo sul versante orografico
destro del vallone.
Click per aprire la mappa e il tracciato gps dell'itinerario del ritormo
Tète de la Nouva (3032 m), Punta della Scaletta (3018 m), Punta Nera (3064 m). |
Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
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Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
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La Grivola, 3969 m. |
Seguendo
un lungo traverso raggiungiamo la quota 2600 m del Lago Ponton, ancora
parzialmente ghiacciato.
Saxifraga retusa Gouan
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Pulsatilla vernalis (L.) Mill.
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Pulsatilla alpina subsp. apiifolia (Scop.) Nyman
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Pulsatilla alpina subsp. apiifolia (Scop.) Nyman
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Pulsatilla alpina subsp. apiifolia (Scop.) Nyman
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Erysimum jugicola Jord.
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Giunti
alla Baita Ponton (2631 m) imbocchiamo la strada poderale che attraverso
pascoli ricchi di fioriture primaverili d’alta quota ci porta al ponte sul
torrente d’Urtier.
Gentiana verna L.
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Meridiana alla Baita Ponton (2631 m) |
Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
Riconoscibile sullo sfondo, il Gran Paradiso (4061 m).
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Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
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Pulsatilla halleri (All.) Willd.
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Pulsatilla halleri (All.) Willd.
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Pulsatilla halleri (All.) Willd.
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Pulsatilla halleri (All.) Willd.
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Pulsatilla halleri (All.) Willd.
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Pulsatilla halleri (All.) Willd.
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Viola calcarata L.
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Primula farinosa L.
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Saxifraga oppositifolia L.
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Trollius europaeus L.
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La
strada giunge nei pressi di una fragorosa cascata e successivamente alla chiesetta
della Madonna delle Nevi (Cappella degli Alpini) a quota 2024 m nei pressi di
Cret.
Erysimum rhaeticum (Hornem.) DC.
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Chiesetta della Madonna delle Nevi (Cappella degli Alpini,
2024 m).
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Qui lasciamo la poderale per tagliare attraverso il pascolo
e giungere all’alpeggio di Bouc (1861 m) dove ritroviamo il sentiero del
mattino precedente che in breve ci porta alle Cascate di Lillaz.
Geranium rivulare Vill.
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Geranium rivulare Vill.
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Alpeggio di Bouc (1861 m) e La Grivola. |
Campanula spicata L.
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Phyteuma ovatum Honck.
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Paradisea liliastrum (L.) Bertol.
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Cascate di Lillaz |
Un ringraziamento particolare a Silvia, che mi ha coinvolto in questa bella esperienza, ai ragazzi dell'Alpinismo Giovanile del C.A.I. di Legnano e a Roberto del Rifugio Sogno per i preziosi consigli.
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