Le sorgenti del Fiume Latte
Il nome Fiume Latte è un nome pomposo per un piccolo corso d’acqua che trova però giustificazione nel modo spettacolare con il quale sgorga dalle pareti calcaree del versante destro e raggiunge poi, a salti, il fondovalle. Il breve ma ripido sentiero arriva in prossimità della sorgente che offre, oltre ad un affascinate paesaggio, una vegetazione umida montana interessante: sulla parete calcarea coprono abbondantemente muschi ed epatiche (Marchantia sp.), l’erba unta comune (Pinguicula vulgaris), la primula orecchio d’orso (Primula auricula), il raponzolo di Scheuchzer (Phyteuma scheuchzeri) e diverse felci, come l’asplenio tricomane (Asplenium trichomanes), la ruta di muro (Asplenium ruta-muraria), la lingua cervina (Phyllitis scolopendrium) e la felce dolce (Polypodium vulgare).
Tratto da "I sentieri dell’acqua" della provincia di Bergamo
Da Milano si segue l'autostrada A4 sino all'uscita di Dalmine, per poi continuare sulla statale 470 Dalmine/Villa D’Almè. Alla rotonda di Villa D’Almè si seguono le indicazioni per San Pellegrino Terme, risalendo la Valle Brembana fino a San Giovanni Bianco. Subito dopo la chiesa si svolta a sinistra, raggiungendo in pochi minuti l'orrido della Val Taleggio, chiamato anche Orrido dei Serrati o anche Orrido di San Giovanni Bianco, una gola lunga circa 3 km scavata dal torrente Enna. Superato l'orrido si prosegue fino a raggiungere Vedeseta (820 m). La macchina la si può lasciare nell'ampio parcheggio sulla sinistra, prima di raggiungere il centro del paese, o eventualmente nei pochi posti dietro la chiesa. Raggiunta la piazza col monumento ai caduti, si scende per una stradina acciottolata sulla sinistra, seguendo le indicazioni sulla palina segnavia (Sorgente Enna-Morterone-Resegone). Oltrepassato un pianoro, noto come cióss, in cui si trova una stalla, il sentiero riprende a scendere, per poi proseguire a mezza costa nel bosco. Guadato il modesto torrente Casere, si possono notare sulla destra alcuni terrazzamenti con muri a secco, utilizzati per la coltivazione del grano. In breve si raggiunge un pascolo, noto come Forsà de l’öle (forzatura dell’olio), dove probabilmente un tempo c'era un torchio per la spremitura delle noci. Dopo aver superata un'altra tipica baita, con accanto una fontana, si prosegue per un tratto pianeggiante, per poi scendere attraverso un bosco, conosciuto con il nome di Passione, dove si possono vedere alcuni affioramenti di rocce dalle stratificazioni geologiche inclinate. Incrociata la strada sterrata che sale dal Ponte della Lavina (il punt grant), la si segue per un breve tratto fino a un'area picnic, per poi riprendere a seguire il sentiero. Da qui inizia un suggestivo percorso da fare con calma, fermandosi ad ammirare lo scorrere del torrente che tra salti, pozze e cascatelle, ci accompagnerà fino alla sua nascita. Attraversato un primo ponte sul Torrente Bordesiglia, si prosegue nella stretta valle, il cui paesaggio è caratterizzato da ripide pareti calcaree, fino a raggiungere la deviazione sulla destra per la sorgente ferruginosa, che naturalmente si consiglia di raggiungerla. Oltrepassato il secondo ponte, si arriva in pochi minuti alle Sorgenti dell’Enna, dove il torrente compie alcuni spettacolari salti. Tralasciato il sentiero per Morterone, si scende verso il torrente, che si guada, per poi iniziare a risalire un ripido e faticoso sentiero, raggiungendo la cavità da cui sgorga l’Enna. Per chi vuole fare ancora quattro passi, può proseguire in direzione di Morterone. Il sentiero sale subito in maniera decisa con alcune svolte, per poi passare accanto a una suggestiva parete di roccia, oltre la quale la salita termina nei pressi di un traliccio. Il sentiero da qui inizia a scendere verso Morterone. Bella la vista sulla gola del Torrente Remola, sulla Valle dell’Enna e sui pascoli di Morterone. Per il ritorno si ripercorre il medesimo itinerario.
Malati di Montagna: Silvio, PiGi e il selvadego
il lungo viaggio dell'Enna nasce da qui...
Ad oggi non si conosce ancora quale sia il bacino di carico della sorgente, se circoscritto alla sola Val Taleggio o se raccolga invece anche acque dalla Valle Imagna.
Scalinata di Vedeseta
La scalinata è una soluzione abbastanza caratteristica nei centri abitati di montagna e in ambienti collinari dove le pendenze risultano importanti. Venivano generalmente realizzate in conci di pietra grossolanamente squadrata o in ciottoli di fiume annegati in terra ben compattata
Pannelli didattici lungo il percorso
Ponti sul torrente
Sorgente acqua ferruginosa
Sul sentiero per Morterone
fuori dalla Valle dell'Enna con vista verso i prati di Morterone
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