Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

sabato 29 ottobre 2022

La magia del Vallone di Lòo

Il drago di Loo
Un tempo, le genti di Gressoney vivevano principalmente di allevamento. Un giorno un gruppo di pastori decise di partire alla ricerca di nuovi pascoli e di esplorare il Vallone di Loo. Nel Vallone di Loo la foresta era così fitta che gli esploratori non potevano più avanzare. Decisero, allora, di disboscarla per fare spazio ai pascoli. Mentre lavoravano di buona lena con le loro asce e seghe, gli uomini sentirono un terribile ruggito. Quelle urla erano così inumane che il loro sangue gelò.
- È mostruoso! gridarono alcuni.
- Ritorniamo al villaggio, dissero altri spaventati.
Alcuni uomini tra i più coraggiosi decisero di scoprire da dove veniva il rumore. Lentamente e con attenzione, si avventurarono nel bosco e, d’improvviso, videro il drago. Un gigantesco mostro verde che sputava fiamme. Il gruppo di gressonari scappò via impaurito e, arrivati in paese, gli esploratori sconsigliarono a tutti di avventurarsi fin lassù. Per un po' di tempo più nessuno salì nel vallone di Loo. Ma le mandrie avevano bisogno di nuovi pascoli così gli abitanti di Gressoney annunciarono: - Offriamo il possesso di tutto il vallone di Loo a colui che ucciderà il drago. La proposta era così allettante che, malgrado il pericolo, parecchi uomini coraggiosi tentarono l'impresa, ma nessuno vi riuscì.
Sette uomini delle frazioni di Champsil e di Loomatto decisero di tentare la sorte:
- Come possiamo sconfiggere il drago? disse un giovane di Loomatto. - Bisogna approfittare della sua fame insaziabile, disse un altro.
- Dobbiamo unire le nostre forze! gridarono gli abitanti di Champsil.
- A turno, metteremo all’ingrasso un bue, sentenziò il più anziano. Nel giro di sette anni il bue era diventato enorme. I sette gressonari avevano ricoperto con del ferro le sue corna per renderle affilate, portarono allora il bue nel vallone e lo abbandonarono come offerta per il drago, che lo divorò in un sol boccone. Quella notte, nei villaggi vicini, nessuno riuscì a dormire a causa delle urla spaventose provenienti dalla foresta di Loo. Erano le grida del drago, sventrato dalle corna affilate del bue da lui appena sbranato, come previsto dai sette uomini. Alle prime luci del sole, la gente salita a Loo per scoprire cosa era successo trovò il drago morto in un lago di sangue. Da quel giorno nessuno ebbe più paura di salire nel vallone per raggiungere i ricchi pascoli dei sette astuti contadini che avevano ucciso il drago.

Qualcuno lo definisce il vallone più affascinante attraversato dall’Alta Via 1 della Valle d’Aosta, una amena valle alpina, una bellezza notevole in fatto di paesaggio. Si segue il sentiero n. 12, percorrendo mulattiere e sentieri di montagna, senza nessuna difficoltà. Da qualche anno nell'alpeggio di Loo superiore, grazie alla ristrutturazione di un edificio del 1700, è stato aperto l'agriturismo Blékéné, posto tappa anche del Tor des Géants.
Malati di Montagna: Patrizia, Giuseppe e il selvadego


si parte dalla frazione Steina di Gressoney-Saint-Jean




mulattiera



non ci si può sbagliare....la via è sempre ben segnalata...


ponte sul torrente Lòòbach







Vallone di Loo







luoghi del cuore...









il fratello maggiore...







cappella dedicata a San Lorenzo





Va beh che ve lo dico a fare come era...venite a provare...!!!






veduta dall'alto





la montagna può regalare emozioni uniche