Anello escursionistico che risale il versante soleggiato di Saint-Vincent. Si percorre per un lungo tratto la suggestiva "strada dei Polacchi", costruita dai prigionieri polacchi nella prima guerra mondiale. Lungo l'itinerario si incontrano interessanti punti di interesse, come l'antico torchio a Maison-Neuve, la bellissima chiesa di Moron dedicata a San Maurizio risalente al XV secolo e nei vari villaggi toccati diversi raccard, utilizzati per la conservazione dei cereali. Si percorrono sentieri e mulattiere di montagna senza particolari difficoltà, l'itinerario è ben segnalato da paline escursionistiche e segnavia, consiglio comunque di seguire una traccia gps e l'utilizzo della carta dei sentieri dell'Escursionista editore n. 13 "Valle Centrale". Malati di Montagna: PiGi, Silvio, Danilo e il selvadego
si parte dalle Terme di Saint-Vincent
...il primo tratto su strada sterrata costeggiando un canale...
La chiesa di San Maurizio di Moron è sicuramente da collocarsi tra le più antiche chiese della Valle d'Aosta. Lo storico Mons. J.-A. Duc sostiene che l'edificazione di tale edificio risalirebbe al 1112; in realtà di quella lontana epoca non abbiamo né carte comprovanti quell'affermazione, né tracce dell'architettura del tempo. Per avere dati concreti dobbiamo giungere al XIV° secolo: dalla prima metà del milletrecento disponiamo di carte negli archivi della parrocchia e di tracce di manufatti sulle mura dell'edificio
...lo
Zerbion ci accompagnerà per tutto il giorno...
si prosegue nel bosco...
Valmignanaz
A monte di Saint-Vincent si trovano nei suoi numerosi villaggi diversi raccard, granai con un’area centrale per la lavorazione del grano, simili a quelli della Valle d’Ayas. Infatti tra il XVII secolo e all’inizio del XVIII, su entrambi i versanti del Col di Joux, lavoravano gli stessi carpentieri. I villaggi di Lérinon, Crétamignanaz et Valmignanaz sono tra i meglio conservati.
Cappella di Diseille
La Strada dei Polacchi di Saint-Vincent è una mulattiera che, durante la Grande Guerra, fu allargata e lastricata dai prigionieri polacchi.
Il torchio a Maison-Neuve è di proprietà comunale, durante i lavori di restauro si è cercato di mantenerne le caratteristiche originali, evidenziando la pregevole bellezza del vecchio torchio. Conserva sia la “vite” che termina con la pietra di contrappeso, sia l’enorme trave di legno di noce che fungeva da leva, era posizionato in una zona dove erano presenti numerosi vitigni, se ne attesta la presenza già nel XVIII sec.
bellissima giornata...
Nessun commento:
Posta un commento