"Attilio Tissi è certamente uno dei più grandi arrampicatori di ogni epoca, una vera e propria forza della natura, un uomo che sembrava nato per arrampicare; si dice che il giovane Tissi amasse di più trascorrere le giornate al caffè di Agordo oppure correre dietro alle gonnelle, piuttosto che faticare su per i gradoni. E si narra che iniziò ad arrampicare quasi per scommessa, perché toccato sul vivo da alcune battute sarcastiche di altri amici bellunesi che invece si spacciavano per 'alpinisti'. E si dice anche che fin dal primo momento che egli posò le mani sulla roccia, tutti capirono che ci si trovava di fronte ad una specie di fenomeno, che arrampicava con estrema naturalezza e senza alcuno sforzo apparente".
Gian Piero Motti ne La storia dell'alpinismo
Antifascista, nel 1943 Tissi decise di aderire alla resistenza. Riuscendo a trasferire le abilità e il carisma dimostrati in montagna sul terreno ben più ostico della lotta al nazifascismo, diventò rapidamente una figura di riferimento. Il 7 novembre 1944 fu arrestato dalla milizia tedesca. Dopo un mese di detenzione e di torture, i partigiani riuscirono a liberarlo, salvandolo appena in tempo dalla condanna a morte.
Nel 1963 - scrive ancora Camanni - gli dedicano un rifugio al Col Reàn, il posto più bello del mondo, proprio in faccia alla parete nord ovest del Monte Civetta".
Durante l'Alta Via n. 1 delle Dolomiti abbiamo dormito al rifugio Tissi, in una delle giornate più suggestive per terre alte che io ricordi...
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il mare di nuvole sotto la parete Nord Ovest del Civetta - anche conosciuta come il “regno del VI° grado” non ha prezzo...tutto il resto è noia...il selvadego |
Diario dell'Alta Via n. 1 delle Dolomiti - dal 17 al 26 agosto 2009
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