Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 17 maggio 2020

Nella piccola ed incassata Valle Viascola

Splendido giro ad anello in una natura ancora incontaminata, tra suggestive cascatelle e fitti boschi. Lungo il percorso si incontrano alpeggi ancora ben tenuti e altri in completo abbandono. Dopo aver attraversato il borgo di Monteviasco, con le case in pietra addossate le une alle altre, si scende lungo l'antica mulattiera a scalini che conta più di 1000 gradini. Prima di tornare a casa si consiglia una visita ai Mulini di Piero, dove in un'atmosfera d'altri tempi si possono osservare i mulini utilizzati per macinare il grano, costruiti nel diciottesimo secolo e restaurati nel 1997. Il sentiero è sempre ben segnalato e nei punti più pericolosi sono stati posizionati dei parapetti, bisogna solo fare attenzione nei periodi di forti piogge l'attraversamento dei torrenti. 

Da Luino sulla costa lombarda del lago Maggiore, si seguono le indicazioni per Dumenza e in seguito per Due Cossani/Curiglia. La macchina si consiglia di lasciarla nell’ampio parcheggio in località Ponte di Piero (549 m), per poi risalire il tratto di strada asfalta che in circa 15 minuti conduce a Curiglia, in modo tale da evitare questo tratto a fine escursione. Arrivati a Curiglia (670 m), si imbocca la stradina a sinistra per l’Alpe Vasco (Via Giuseppe Verdi). Seguendo i segnavia si sale verso la parte alta dell’abitato e dopo aver tralasciato a destra la deviazione per Sarona, si continua a salire in direzione Nord/Est. Giunti in prossimità di una palina segnavia, si abbandona momentaneamente la strada e si scende seguendo a sinistra l’ampio sentiero che raggiunge le prime baite del maggengo di Vasco (813 m). Attraversato l’alpeggio si risale fino a raggiungere nuovamente la strada sterrata. La si segue piacevolmente verso destra nel bosco, entrando nella selvaggia Valle Viascola, sul versante opposto appare il borgo di Monteviasco, a prima vista vicino, ma ancora irraggiungibile. Dopo aver percorso un lungo tratto a mezza costa in una suggestiva faggeta, con bella vista sulla destra orografica della valle, giunti al primo torrente la strada sterrata termina. Da qui si inizia a percorre un suggestivo sentiero, lungo il percorso bisogna guadare una serie di torrenti, alcuni dei quali con attenzione, sopratutto a inizio stagione o dopo recenti abbondanti piogge. Arrivati in un piccola e suggestiva gola rocciosa, dopo aver oltrepassato il torrente si inizia a guadagnare quota ripidamente, arrivando ben presto sul crinale boscoso che divide la parte superiore della Val Viascola. Qui dove l’orologio sembra essersi fermato, sorgono le numerose baite dell’alpe Cortetti (1048 m), purtroppo da tempo abbandonate. Il sentiero inizia a scendere attraversando il ramo principale della Val Viascola, per poi proseguire sul versante destro orografico. Il percorso prosegue piacevolmente tra splendide vedute panoramiche, spumeggianti torrentelli e fresche cascatelle. Oltrepassati i ruderi dell’alpe Fontanella si arriva su un balcone naturale, sormontato da una piccola falesia. Dopo aver lambito un piccola cappella in posizione panoramica, si continua a scendere fino a raggiungere il borgo montano di Monteviasco (926 m). Uno dei pochi paesi delle Alpi lombarde ancora abitato tutto l’anno. Con calma si percorrono le strette viuzze del borgo, con le case di pietra addossate le une alle altre, fino a raggiungere l’inizio della splendida mulattiera costruita tra il 1819 e il 1824. Alla fine della mulattiera prima di raggiungere il parcheggio da cui si è partiti, si consiglia con un breve percorso la visita ai Mulini di Piero, indicati sulla palina segnavia. 
Malati di Montagna: Danilo e l'homo sevadego 

Maggengo di Viasco
























 







Monteviasco






Madonna della Serta


la mulattiera....opera di ingegneria alpina






Mulini di Piero
 
 




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