Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

mercoledì 21 agosto 2024

Dai Laghi del Boden alla Rupe del Gesso

L'area montuosa attorno al rifugio Maria Luisa è una delle più ricche di laghi alpini dell'Ossola. Ne sono stati censiti oltre quaranta. La peculiarità dell'area è legata a due fenomeni, uno storico e l'altro naturale: la pesante presenza delle opere di sfruttamento idroelettrico realizzate nella prima metà del Novecento e il carsismo della Valtoggia. Il fenomeno del carsismo è accentuato nella zona dei laghi del Boden, della Rupe del Gesso e del Colle di Randolo, dove vi è la Grotta della Marmotta. Nelle rocce della zona, prevalentemente calcaree con depositi gessosi, si aprono doline e inghiottitoi (le "buche dei fulmini" della tradizione locale).
Si percorrono sentieri e strade di montagna senza particolari difficoltà, la segnaletica e sempre ben presente. Consigliata la carta escursionistica Geo4Map n. 11 - Val Formazza. 
il viandante selvadego
Rupe del Gesso in versione invernale

si parte dal parcheggio gratuito della cascata del Toce


prime luci su Riale


Lago di Morasco
Il villaggio walser di Morasco, abitato stabilmente fino al XV secolo e poi abbandonato per il raffreddamento del clima, era il principale alpeggio alla testata della Val Formazza, circondato da estesi e fertili pascoli. Nel 1940 scomparve per il completamento della diga di Morasco che creò un invaso capace di un volume d'acqua di 19.380.000 mc e profondo 50 m. In quegli anni, per ricordare il sacrificio dell'alpeggio e gli operai morti nei lavori di costruzione della diga, fu eretta una chiesetta su uno sperone nei pressi di Riale.


...uno sguardo a valle...



Lago Castel
Nel 1923 la diga del Lago Castel si ruppe per il cedimento del terreno calcareo sottostante, non in grado di reggere il peso dello sbarramento. La "diga di cartapesta" venne quindi abbandonata anche per l'incapacità dell'invaso di raggiungere il pieno carico. Oggi, a monte del muro sbrecciato, il Lago Castel è rimasto alle dimensioni naturali.





Laghi del Boden
Pochi metri separano il lago Boden nord da quello sud ed è su quel lembo di terra che passa il sentiero che si inerpica verso la bocchetta di Valmaggia che comunica con la svizzera Val Bavona.



...secondo lago...




L'erioforo rotondo è una pianta dalla infiorescenza lanuginosa che abita le rive di raccolte d'acqua e paludi subalpine. I piumini bianco-sericei hanno aspetto globoso e fioriscono tra luglio ed agosto.


Rupe del Gesso 2434 m




dalla bocchetta a destra della Rupe del Gesso il sentiero prosegue a saliscendi l'inclinato ripiano tra il lago del Toggia e le balze della Punta del Termine, verso l'evidente sella del Passo San Giacomo




bella la vista sul Lago del Toggia


verso il...


...Passo San Giacomo


Lago del Toggia
Fu costruito negli anni "20 e "30 con una diga alta 45 metri e larga 200, innalzando il livello del preesistente Lago dei Pesci o Fischsee per raggiungere una capacità di 16 milioni di mc e una profondità di 42 m.






si torna a casa...

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