Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 2 febbraio 2025

Le antiche frazioni di Vagna

Escursione ad anello che si sviluppa attraverso le antiche borgate che un tempo facevano parte di Vagna, comune autonomo fino al 1928, ed ora frazione di Domodossola. Si percorrono sentieri e antiche mulattiere tra coltivazioni, vitigni, torchi e antichi forni, una pagina di storia tra le montagne, da non dimenticare. Naturalmente non può mancare una visita al Sacro Monte Calvario di Domodossola, patrimonio dell’umanità UNESCO. Non ci sono particolari difficoltà e i sentieri sono sempre ben segnalati da segnavia e paline escursionistiche. Consiglio la carta escursionistica Geo4Map n. 7 - Valle Antrona o eventualmente una traccia gps.
Curiosità: a Vagna la seconda domenica di luglio si celebra la secolare “festa dul bambin”. Una tradizione che risale al 1700, quando gli uomini emigrati all’estero rientravano al loro paese d’origine e insieme alle famiglie festeggiavano il Natale d’estate! In questa occasione il paese viene addobbato, le donne vestono i costumi tipici e si mangia il panettone dul bambin.
il mitico PiGi e il selvadego

Si sale lungo la suggestiva strada selciata, iniziando così un percorso a ritroso nel tempo, scandito all'inizio dalle cappelle del Sacro Monte, che raccontano con statue a grandezza naturale la storia del Calvario di Cristo.



giunti al Sacro Monte si prosegue seguendo...


...una bella mulattiera selciata...

....fino alla bianca chiesetta di San Defendente...


splendido il panorama...



si prosegue nel bosco seguendo un suggestivo sentiero...


... e oltrepassata una bella cappella... 


...si arriva alla borgata di Vallesone..
Nel borgo si trova una fontana/lavatoio, il vecchio forno del pane e un gigantesco torchio di legno, ma la sua particolarità sono le numerose sagome di bambini e animali che si trovano tra le viuzze...



il forno...


qualcuno ci osserva...


la fontana


tra le viuzze del borgo



il torchio risalente al 1617




Oratorio di San Gaudenzio...


interessante la meridiana e l'affresco raffigurante la Madonna del Latte, opera del pittore Renzo Foglietta, che sostituisce quello rovinato dal passare del tempo.



si prosegue su sterrata...


...e dopo aver guadato un torrente...


...si arriva all'Oratorio di San Rocco ad Andosso...


giovedì 30 gennaio 2025

La Giöbia o Ra Puscéna di donn

La Giubiana o Festa della Giöbia è una festa tradizionale molto popolare nell’Italia settentrionale, anche in Lombardia, dove è radicata soprattutto in Brianza, nell’Altomilanese, nel Varesotto e nel Comasco.

Narra la leggenda che tanti anni fa, viveva una strega brutta e cattiva, fatta di ghiaccio, con le gambe lunghe, le calze rosse, con addosso vestiti fatti di stracci, che distruggeva il raccolto dei campi e usciva solo di notte per paura che i raggi del sole la sciogliessero. I contadini stanchi dei suoi dispetti e delle sue cattiverie, sapendo che era golosa di risotto giallo con la salsiccia, gli fecero un bello scherzetto. Cucinarono il risotto e misero la pentola sul davanzale della finestra. La brutta strega, chiamata Giöbia, visto il risotto prese un cucchiaino e cominciò a mangiarlo. Intanto, la notte passò e venne l’alba mentre la strega continuava a mangiare, il sole spuntò da dietro le nuvole e con i suoi raggi sciolse la Giobia che ben presto diventò una pozzanghera d’acqua. Da quel giorno l’ultimo giovedì del mese di gennaio si usa bruciare un fantoccio chiamato Giobia come vuole la tradizione.

sabato 18 gennaio 2025

Da Laorca al Monte Melma via Sass Quader

Il Monte Melma quasi scompare, schiacciato dalle aspre ed alte rupi del Gruppo San Martino-Coltignone a Nord-ovest e del Resegone a Sud-est. Eppure, dall'alto dei suoi 914 metri si può ammirare un paesaggio che non ha nulla da invidiare alle altre vette più blasonate. La vista spazia dal Lago di Garlate, Lecco e il Monte Barro, il Corno Medale, il Coltignone e la Grignetta, Laorca e Ballabio. Si percorrono sentieri di montagna ben segnalati e senza particolari difficoltà, alcuni tratti sconnessi e ripidi da fare con un po' d'attenzione. Il sentiero a mezza costa non è segnalato, suggerisco l'utilizzo di una traccia GPS. Si consiglia la carta escursionistica Geo4Map n. 301, Grigne Resegone (Valsassina).
malati di montagna: Pigi, Danilo e il selvadego

si parte da Laorca


si scende lungo le viuzze del paese...


fino a raggiungere l'inizio del sentiero


il primo tratto di sentiero si svolge tra bellissime fioriture di elleboro o rosa di Natale



primo punto panoramico...


Corno Medale (salito molti anni fa' per la via ferrata), Laorca e il Coltiglione





Sass Quader
si può salire alla croce ma con prudenza





Lago di Garlate


Danilo e PiGi


salita in ambiente invernale dal Sentiero Attrezzato della DIRETTISSIMA


Ballabio



vista dal Monte Melma sullo...
e sulla tortuosa strada per il comune di Morterone, uno dei più piccoli d'Italia per popolazione.



Grignetta e Ballabio




si inizia a scendere...




si torna a valle...