Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

giovedì 30 gennaio 2025

La Giöbia o Ra Puscéna di donn

La Giubiana o Festa della Giöbia è una festa tradizionale molto popolare nell’Italia settentrionale, anche in Lombardia, dove è radicata soprattutto in Brianza, nell’Altomilanese, nel Varesotto e nel Comasco.

Narra la leggenda che tanti anni fa, viveva una strega brutta e cattiva, fatta di ghiaccio, con le gambe lunghe, le calze rosse, con addosso vestiti fatti di stracci, che distruggeva il raccolto dei campi e usciva solo di notte per paura che i raggi del sole la sciogliessero. I contadini stanchi dei suoi dispetti e delle sue cattiverie, sapendo che era golosa di risotto giallo con la salsiccia, gli fecero un bello scherzetto. Cucinarono il risotto e misero la pentola sul davanzale della finestra. La brutta strega, chiamata Giöbia, visto il risotto prese un cucchiaino e cominciò a mangiarlo. Intanto, la notte passò e venne l’alba mentre la strega continuava a mangiare, il sole spuntò da dietro le nuvole e con i suoi raggi sciolse la Giobia che ben presto diventò una pozzanghera d’acqua. Da quel giorno l’ultimo giovedì del mese di gennaio si usabruciare un fantoccio chiamato Giobia come vuole la tradizione.

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