Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

martedì 16 giugno 2015

Addio a Gianfry, eremita della Val Grande...

"Usa l'acqua delle sorgenti e le ceneri dei fuochi per lavarsi e pulire. Va scalzo, sempre, su qualunque superficie, con qualsiasi clima, per recuperare il contatto diretto con la terra". Si apre così, parlando di Gianfry, l'articolo dedicato dalla rivista "National Geographic Italia" al Parco Nazionale Val Grande. Le cinque pagine con cui la prestigiosa testata scientifica nel numero di gennaio 2009 fa conoscere ai propri lettori l'area wilderness più vasta delle Alpi parlano di Gianfry, l'unico vero abitante della selvaggia Val Grande.


È morto a 59 anni tra le sue amate montagne l'eremita della Valgrande. Si chiamava Gianfranco Bonaldo, ma tutti lo conoscevano semplicemente come Gianfry. Anche il cognome infatti suona come un orpello inutile quando si sceglie di vivere a piedi nudi nella natura selvaggia e incontaminata della Valgrande, a due passi da una civiltà che però ormai da lui era lontanissima.

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