La vetta del monte Stino, vera roccaforte naturale, si staglia in una posizione dominante sul lago d'Idro. Prima e durante il Primo Conflitto Mondiale venne pesantemente fortificata. Da qui dipartivano e son visibili tuttora varie trincee, distese su vari ordini e pronte per respingere attacchi provenienti della Val di Piombino. Le grotte scavate sotto la cima ospitavano due pezzi d'artiglieria di piccolo calibro (75), complete di riservette per le munizioni e realizzate seguendo i più moderni (per l'epoca) canoni di fortificazione, tendenti a realizzare opere incavernate il più possibile, rivelatesi le uniche resistenti ai calibri del nemico. Si possono inoltre notare piazzole in barbetta per ospitare altri pezzi all'aperto.
Lunga e bellissima escursione, oltre a una natura incontaminata che ovunque regala panorami eccezionali, le alture che fanno da corona all'altopiano di Capovalle, sono disseminate di resti di opere militari della prima guerra mondiale, in particolare sul Monte Stino, dove si può visitare un vero museo a cielo aperto. Il sentiero nella parte finale è a tratti molto ripido, da evitare in caso di pioggia.
Dall’uscita di Brescia Est lungo l'autostrada A4, si prosegue sulla SS45 bis in direzione di Salò e in seguito sulla SS237 verso Madonna di Campiglio, fino a raggiungere Pieve d’Idro. Abbandonata la statale si seguono le indicazioni per Capovalle e dopo aver attraversato la frazione Lemprato si svolta a sinistra per Crone, Vantone e Vesta. Si costeggia il lago oltrepassando alcuni campeggi fino a raggiungere la località Paröle (1 km circa prima di Vesta), dove sulla destra ha inizio l'itinerario indicato da alcune paline segnavia, l'auto la si può lasciare poco più avanti in alcuni slarghi.
Si inizia a salire percorrendo una strada cementata per alcuni minuti, al termine della quale si raggiunge il cancello d'entrata di una casa. Si imbocca il sentiero sulla destra, iniziando a guadagnare leggermente quota in un bel bosco di pini silvestri. Arrivati a un bivio si tralascia il sentiero sulla destra per Mandoàl (455), da dove poi si farà ritorno e si prosegue seguendo il sentiero 454 per il M. Stino. Da qui in poi si inizia a percorrere una bella mulattiera ex militare, dove sono ancora visibili i muri a secco che la sostenevano. La mulattiera con un lunga serie di tornanti guadagna quota in maniera costante, insinuandosi tra pinnacoli e lambendo in alcuni tratti strapiombanti pareti. Arrivati al bivio in località Piazze (1028 m), si consiglia una breve deviazione verso lo sperone sulla destra, dal quale si può godere di una splendida veduta sul lago, sulla sponda opposta si può notare sulle pendici del Monte Censo la Rocca d'Ano che sovrasta l'omonimo abitato. Tralasciate le indicazioni a destra per Mandoàl (455), si svolta a sinistra iniziando a risalire il costone occidentale del M. Stino (456). Dopo qualche minuto si tralascia a sinistra il sentiero proveniente da Bocca Cocca (478) e dopo pochi metri anche il sentiero che scende a destra per Mandoàl. Si prosegue con alcuni tornanti e dopo aver costeggiato un capanno di caccia in breve si raggiunge una grande galleria chiusa, dove fino a qualche anno fa era allestito un museo permanente con numerosi reperti della prima e seconda guerra mondiale, ora trasferito a Capovalle. Risalita la scala a sinistra si raggiunge il panoramicissimo sperone del Monte Stino (1466 m), dove sventola permanentemente una bandiera italiana, sotto alla quale una meridiana ci aiuta a distinguere tutte le cime attorno, oltre alla splendida vista sul sottostante lago d'Idro o Eridio. Per il ritorno si segue in cresta il "Sentiero delle sentinelle", il percorso nei tratti più esposti è protetto con dei corrimano metallici. Raggiunta una seconda galleria, anch'essa chiusa, si inizia a seguire la strada sterrata sulla sinistra che proseguendo in falsopiano raggiunge in pochi minuti il rifugio Stino (1400 m). Dalla chiesetta alpina dedicata al Redentore si segue per alcuni metri la strada proveniente da Capovalle, per poi continuare con una secca curva a destra su una stradina sterrata contrassegnata con il segnavia 477. Si perde leggermente quota passando a valle di alcuni ripetitori fino a giungere nei pressi di una sbarra, da dove si abbandona la sterrata per proseguire sul sentiero a sinistra. Dopo aver costeggiato una lunga recisione metallica, si incrocia una carrareccia a poca distanza dal cancello d’entrata del F. le di Stino (1330 m). La si segue per un breve tratto, per poi proseguire sulla mulattiera a sinistra indicata da alcuni cartelli, che inizia a scendere con alcuni lunghi tornanti fino ad arrivare a un crocevia di sentieri. Abbandonato il segnavia 477 che scende a sinistra verso le case di Zumié, si prosegue diritti verso Mandoàl/Capovalle, poco dopo si tralascia anche il 478 che sale verso una selletta sulla destra, per continuare a mezza costa seguendo le segnalazioni bianco-rosse e nero-azzurre. Dopo un tratto a monte dei verdeggianti prati di Mandoàl, arrivati nei pressi di un tornante, si consiglia di seguire le evidenti segnalazioni, arrivando in breve ad un appostamento militare in posizione strategica, a picco sulla valle sottostante. Ritornati sui propri passi si continua a scendere seguendo i segnavia bianco/rossi fino a un bivio, tralasciato il sentiero contrassegnato bianco/rosso che piega decisamente a sinistra, si continua diritti verso un pino silvestre, dal quale si iniziano a seguire le strisce nero-azzurre, che ci accompagneranno fino a Mandoàl. Continuando a percorre la mulattiera, si passa per un lungo tratto accanto a un rete metallica (recinto prova cani), per poi scendere fino a incrociare la strada asfaltata, che si segue a destra raggiungendo la vicina area picnic di Mandoàl (953 m). Tralasciate le indicazioni a sinistra per Vantone/Crone di Idro (469), dalla palina segnavia si percorre un breve tratto in leggera salita su strada sterrata verso Piazze/Paröle (455). Arrivati nei pressi di una panchina in legno si abbandona la strada sterrata e si inizia a scendere seguendo il sentiero a sinistra per Paröle (455). Un consiglio, concedetevi qualche minuto seduti sulla panchina ammirando lo splendido panorama, non costa nulla e fa tanto bene allo spirito... Il sentiero scende ripidamente all'interno del bosco, attraversando le Valli Forzolo, d’Abbioli e Sassa. Dopo un lungo traverso si ritorna al bivio incontrato durante la salita, da qui si ripercorre il medesimo percorso fino al parcheggio.
Malati di Montagna: Pg, Danilo e l'homo selvadego
la giornata inizia così...
...poi salendo il panorama diventa ancor più bello....
I fiori della rosa di Natale, anche conosciuta come Elleboro,
hanno dei delicati petali candidi come la neve.
Sentiero delle Sentinelle
dal Monte Stino
Cornone di Blumone e l'Adamello
Appostamento militare e....
...punto panoramico
lungo la via del ritorno...
Grazie al lavoro encomiabile dei volanti del "Gruppo sentieri attrezzati Idro 95",
tutta la zona attorno al Lago di Idro è corredata da un'ottima segnaletica,
con l'indicazione della destinazione e il numero del sentiero.
Rifugio Monte Stino
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