Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

sabato 4 novembre 2017

Tra i Walser al colle Dorchetta

Il colle della Dorchetta (Bachfurku), ha rappresentato per secoli una delle vie di comunicazione fra la Valsesia e la Val Anzasca. I primi gruppi di Walser che nel Duecento diedero avvio alla colonizzazione delle testate di valle valsesiane forse passarono di qui, per poi trasformare l'alpe di Rimella in un paese. I loro antenati furono gli Alemanni, una popolazione germanica che in epoca romana abitava la regione dell'attuale Svevia, nella Germania meridionale. Con il crollo dell'Impero Romano iniziarono a spostarsi verso sud, attraverso le valli che oggi appartengono alla Svizzera, fino a colonizzare stabilmente, tra VII e IX secolo, l'alto Vallese, e dopo l'anno Mille altre zone alpine. A causa della loro origine furono chiamati Walser, dal tedesco Walliser, cioè Vallesano. Nel giro di trecento anni essi fondarono colonie all'interno di un'area che va dalla Savoia all'Austria. Le più consistenti sopravvivono ancora oggi.

Nella prima parte si risale l'aspro vallone drenato dal Rio Bach, tributario del Landwasser. Dal punto d'appoggio dell'alpe Helo, il sentiero taglia i fianchi della montagna e non sempre è comodo da percorrere, anche se ultimamente sono stati svolti lavori di ripristino. Dall'alpe Res si inizia a scendere lungo un sentiero che richiede attenzione in alcuni tratti. L'anello è da evitare in caso di neve o ghiaccio.

Dall'autostrada A26 Gravellona Toce si esce a Romagnano/Ghemme e alla rotonda si svolta a sinistra seguendo la SS299 verso Alagna/Varallo. Alla seconda uscita per Varallo si seguono a destra le indicazioni per Rimella/Fobello/Cervatto. Proseguendo sulla strada provinciale 9, dopo circa 15 km si raggiunge il bivio Fobello/Rimella. Si svolta a destra verso Rimella e seguendo la tortuosa strada che si insinua in una stretta gola si arriva alla frazione più bassa di Rimella, Gondo. Si inizia a salire e all'altezza di un tornante si abbandona la strada che prosegue verso Rimella e si svolta a sinistra verso Pianello. La stretta strada asfalta conduce in pochi minuto a Pianello, superate le poche case si prosegue fino a raggiungere un piccolo pianoro dove si può parcheggiare sul lato sinistro, a poca distanza da un ponte (1151 m).
Tralasciati i segnavia che conducono a Sant'Antonio e al colle di Segnara (sent. 544), si attraversa il ponte in ferro sul torrente Landwasser e si imbocca subito dopo il sentiero a destra. Dopo aver costeggiato una grande cappella, si tralascia prima la deviazione a destra che conduce verso un ponte in legno e subito dopo il sentiero che sale alla frazione Riva (Rivu). Seguendo i segnavia si sale per un breve tratto accanto al torrente Bach, per poi guadarlo nei pressi del ponte distrutto durante una piena. La mulattiera inizia a salire rapidamente sul lato sinistro di una stretta gola, per poi continuare in diagonale, alterando brevi strappi ripidi, a tratti in moderata pendenza. Dopo aver superato dall'alto una bella cascata, si scende fino a guadare il torrente Bach, oltre il quale si sale arrivando in breve alle baite diroccate dell'alpe Fardal (1424 m). Si riprende a salire a sinistra dell'alpeggio tra arbusti e ontanelle, per poi proseguire sul lato destro idrografico dell'aspro vallone. Con un lungo mezzacosta si guadagna quota progressivamente fino a giungere in un piccola valletta, a poca distanza dall'alpe Bach o del Rio, le cui baite sono collocate lungo un crinale erboso (1650 m). Il sentiero prosegue sul lato sinistro del torrente senza attraversarlo, arrivando in pochi minuti sul sovrastante pianoro. Raggiunto un grosso masso, si tralascia momentaneamente l'indicazione a sinistra per Fobello (sent. 225) e si prosegue verso il colle Dorchetta. Poco dopo si raggiunge l'alpe Helo, la cui unica baita è stata ristrutturata ed adibita a punto d'appoggio dal CAI di Varallo (1744 m). Il sentiero continua a monte della baita risalendo una valletta erbosa. Dopo aver lasciato a sinistra i ruderi di un ricovero-rifugio distrutto durante l'ultima guerra mondiale, si arriva alla croce del Colle Dorchetta (1818 m), aperto tra il Pizzo Nona o Spinzon della Benna a ovest (2251 m) e il Corno del Sole o Sonnehorn a est (2161 m). Sull'altro versante il sentiero scede fino a Bannio Anzino in Valle Anzasca. Ritornati al bivio, si inizia a seguire a destra il sentiero in direzione di Fobello (sent. 225). Dopo una breve salita giunti all’Orello dei Gobbo, si scende leggermente tra ontanelle, sorbi e rododendri nel vallone sottostante, per poi risalire fino a raggiungere la dorsale opposta. Si attraversa l’ulteriore vallone con alcuni saliscendi e passando a valle dell’alpe Rossa Superiore (1863  m), si raggiunge il crinale che scende dalla Colma delle Ratte, dove sono poste le baite dell’alpe Rossa Inferiore (1717 m). Si scende leggermente e continuando a seguire il sentiero sempre ben evidente, grazie al recente recupero, si raggiungono le baite dell'alpe Faut (1623 m), collocate sul costolone erboso, dal quale si può arrivare in cima al M. Tracciora. Con un ampio semicerchio si prosegue a mezzacosta e dopo aver oltrepassato la diroccata alpe Oro Giordano (1515 m) si arriva sulla dorsale in località Carghetta (1521 m), ulteriore variante per raggiungere il M. Tracciora. Si inizia a scendere sul versante di Fobello, arrivando in pochi minuti sulla panoramica sella dell'alpe Res (1419 m). Dalla palina segnavia tralasciato il sentiero per la frazione Belvedere di Fobello (525), si inizia a seguire il sentiero a sinistra verso Rimella, Roncaccio Sup. e Roncaccio Inf. (538). Si scende leggermente e dopo aver attraversato i prati, si inizia a perdere quota in maniera più decisa all'interno di una bella faggeta. Dopo un tratto attrezzato con fune metallica, utile in caso di terreno ghiacciato, si prosegue all'interno di un bosco di abeti bianchi. Guadato un torrente, si attraversa un bosco misto di latifoglie fino a raggiungere l'antico borgo di Roncaccio Superiore (1179 m), tra le abitazioni si trova il rifugio Obru Huusch, ricavato da una casa tradizionale Walser. Continuando a seguire i segnavia bianco/rossi si scende lungo la mulattiera, arrivando in pochi minuti alla chiesa di Roncaccio Inferiore (1124 m). Attraversata la frazione, si prosegue verso sinistra fino a incrociare una stradina sterrata che si inizia a seguire. Guadato il torrente Landwasser si arriva in breve sulla strada asfalta, che si segue verso sinistra ritornando in breve al punto di partenza.
Malati di Montagna: Lorenzo e il Selvadego

vecchi sentieri




la natura si sta riprendendo quello che le apparteneva...



Alpe Bach (o del Rio)


sasso segnavia...!!!


punto d'appoggio alpe Helo 1744 m 
(12 posti letto - sempre aperto)



interno


Colle Dorchetta dalla caratteristica forma a V,
collega Rimella in Valsesia con Bannio Anzino in Valle Anzasca




emozioni autunnali...



alpe Rossa Inferiore 1725 m


alpe Res 1418 m


Roncaccio superiore (Obru)
Situato su un ripido pendio, è sorto nel 1484


Rifugio Obru Huüsch è una casa Walser tradizionale, ristrutturata nel 2005 dalla Regione Piemonte, si trova lungo il sentiero GTA (Grande Traversata delle Alpi).


antico lavatoio con vasche in pietra monolitiche


la chiesa è dedicata alla Visitazione di Maria a Santa Elisabetta


dettagli e traccia gpx 

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