L’alpe Vercio è situata nel comune di Mergozzo, in provincia di Verbania e si estende sopra un ampio pianoro che domina il Verbano, il Cusio e la bassa Ossola. Qui don Piero Udini ha dato vita a un Eremo dove accoglie chi desidera vivere l’esperienza del silenzio e della meditazione. Il gioiello dell’Eremo è la chiesetta della Madonna del Vercio, di cui don Piero si occupa da oltre sessant’anni.
Si percorre l'autostrada A26 (Gravellona Toce) fino all'uscita di Verbania. Attraversato il fiume Toce, si svolta a sinistra raggiungendo in pochi minuti l'abitato di Mergozzo. Dopo aver oltrepassato il semaforo all'ingresso dell'abitato, si imbocca sulla sinistra Via Bracchio che si segue fino a raggiungere la frazione di Bracchio (300 m). Lasciata l'auto nel parcheggio nei pressi del monumento ai caduti, si seguono le indicazioni sulla palina segnavia (A52 - A54), raggiungendo in breve Piazza Fontana. Si svolta a destra in Via Zanotti verso la parrocchiale dedicata ai Santi Carlo e Marta che si contorna verso sinistra, iniziando poi a salire tra le abitazioni. Lasciata a sinistra la cappella raffigurante la Madonna di Re con S. Antonio e S. Bernardo in breve si arriva a un bivio, tralasciata l'indicazione a destra per Bosco Piano/Ompio (A54) da dove poi si farà ritorno, si prosegue sulla bella mulattiera lastricata che conduce a Vercio. Inizialmente si sale accanto al ruscello costeggiando un muro di recinzione e attraversato il torrente della valle delle Noci su un ponte in legno, si continua a guadagnare quota costantemente in un bel bosco di castagno raggiungendo una cappella raffigurante la Madonna col Bambino. Da questo balcone naturale si ha uno splendido panorama su Bracchio, il Lago di Mergozzo e il lago Maggiore. La mulattiera prosegue verso sinistra giungendo ad un gruppo di baite diroccate (Curtghei) racchiuse fra due torrentelli. Si continua a salire e dopo un tratto pianeggiante si attraversa il torrente Rescina, per poi proseguire sopra le baite del "Curt set sui". Dopo un'ulteriore salita si passa a poca distanza da alcune baite recentemente restaurate "Runc Taian" e attraversati alcuni ruscelli, si affronta l'ultimo ampio tratto finale fino a raggiungere una barra e il cartello dell'Eremo di Vercio. Usciti dal bosco ci si ritrova in un'ampia radura, dove in mezzo a prati perfettamente curati, si possono ammirare nella stagione della fioritura azalee, rododendri, ortensie e camelie. In questo luogo incantevole, tra le baite accuratamente ristrutturate dell'alpe Vercio (900 m), vale la pena soffermarsi ammirando il grandioso panorama che si può osservare sul vicino lago di Mergozzo, sul lago Maggiore, il lago d'Orta, il lago di Varese e il lago di Monate. Ma anche anche sulle cime che fanno da cornice, tra cui il Mottarone, l'isolato Montorfano, il Massone, i Corni di Nibbio e la cima del Faiè. Sulla sinistra si può anche vedere la famosa cava di Candoglia, da cui proviene il marmo che compone il Duomo di Milano. Raggiunto l'Oratorio dedicato alla Madonna di Vercio, si scendono i pochi gradini a destra, per poi proseguire su sentiero verso le vicine baite dell’alpe "Curt di Nus". Tralasciato il sentiero che sale a sinistra verso il M. Faiè, si inizia a percorre un lungo tratto a mezzacosta, alternando alcuni saliscendi fino a raggiungere la strada nei pressi dell'alpe Ruspesso (950 m). Si consiglia una breve deviazione verso il rifugio Fantoli all'alpe Ompio aperto ogni fine settimana, raggiungibile seguendo la strada sterrata in circa 10/15 minuti (per info 3405783883). Dalla palina segnavia si seguono le indicazione per la Cappella di Erfo/Bracchio/Mergozzo (A54) e dopo aver percorso per alcuni metri la strada asfaltata la si abbandona per seguire sulla destra il sentiero. Si perde leggermente quota costeggiando un muretto a secco fino a raggiungere la cappella del Roccolo. Dalla cappella si inizia a scendere in maniera più decisa, a volte intersecando a volte percorrendo per brevi tratti la strada asfalta. Arrivati alla cappella di Erfo si abbandona definitivamente la strada asfaltata e dalla palina segnavia si inizia a scendere attraversando un fitto bosco, con alcuni vecchi castagni. Seguendo gli evidenti segnavia con un lungo traverso verso destra si arriva ai nuclei di baite di Boscopiano (440 m), per poi proseguire seguendo la mulattiera tra alti muretti a secco. Oltrepassata una cappella, si passa accanto ad alcune baite ristrutturate, ritornando in breve a Bracchio.
L'anello si svolge nella prima parte su una bella mulattiera, per poi proseguire su comodo sentiero recentemente risistemato e contrassegnato da nuovi segnavia bianco/rossi. Si consiglia una sosta al rifugio Fantoli all'alpe Ompio, dove potete riposarvi e rinfocillarvi, prima di intraprendere la via del ritorno.
Si percorre l'autostrada A26 (Gravellona Toce) fino all'uscita di Verbania. Attraversato il fiume Toce, si svolta a sinistra raggiungendo in pochi minuti l'abitato di Mergozzo. Dopo aver oltrepassato il semaforo all'ingresso dell'abitato, si imbocca sulla sinistra Via Bracchio che si segue fino a raggiungere la frazione di Bracchio (300 m). Lasciata l'auto nel parcheggio nei pressi del monumento ai caduti, si seguono le indicazioni sulla palina segnavia (A52 - A54), raggiungendo in breve Piazza Fontana. Si svolta a destra in Via Zanotti verso la parrocchiale dedicata ai Santi Carlo e Marta che si contorna verso sinistra, iniziando poi a salire tra le abitazioni. Lasciata a sinistra la cappella raffigurante la Madonna di Re con S. Antonio e S. Bernardo in breve si arriva a un bivio, tralasciata l'indicazione a destra per Bosco Piano/Ompio (A54) da dove poi si farà ritorno, si prosegue sulla bella mulattiera lastricata che conduce a Vercio. Inizialmente si sale accanto al ruscello costeggiando un muro di recinzione e attraversato il torrente della valle delle Noci su un ponte in legno, si continua a guadagnare quota costantemente in un bel bosco di castagno raggiungendo una cappella raffigurante la Madonna col Bambino. Da questo balcone naturale si ha uno splendido panorama su Bracchio, il Lago di Mergozzo e il lago Maggiore. La mulattiera prosegue verso sinistra giungendo ad un gruppo di baite diroccate (Curtghei) racchiuse fra due torrentelli. Si continua a salire e dopo un tratto pianeggiante si attraversa il torrente Rescina, per poi proseguire sopra le baite del "Curt set sui". Dopo un'ulteriore salita si passa a poca distanza da alcune baite recentemente restaurate "Runc Taian" e attraversati alcuni ruscelli, si affronta l'ultimo ampio tratto finale fino a raggiungere una barra e il cartello dell'Eremo di Vercio. Usciti dal bosco ci si ritrova in un'ampia radura, dove in mezzo a prati perfettamente curati, si possono ammirare nella stagione della fioritura azalee, rododendri, ortensie e camelie. In questo luogo incantevole, tra le baite accuratamente ristrutturate dell'alpe Vercio (900 m), vale la pena soffermarsi ammirando il grandioso panorama che si può osservare sul vicino lago di Mergozzo, sul lago Maggiore, il lago d'Orta, il lago di Varese e il lago di Monate. Ma anche anche sulle cime che fanno da cornice, tra cui il Mottarone, l'isolato Montorfano, il Massone, i Corni di Nibbio e la cima del Faiè. Sulla sinistra si può anche vedere la famosa cava di Candoglia, da cui proviene il marmo che compone il Duomo di Milano. Raggiunto l'Oratorio dedicato alla Madonna di Vercio, si scendono i pochi gradini a destra, per poi proseguire su sentiero verso le vicine baite dell’alpe "Curt di Nus". Tralasciato il sentiero che sale a sinistra verso il M. Faiè, si inizia a percorre un lungo tratto a mezzacosta, alternando alcuni saliscendi fino a raggiungere la strada nei pressi dell'alpe Ruspesso (950 m). Si consiglia una breve deviazione verso il rifugio Fantoli all'alpe Ompio aperto ogni fine settimana, raggiungibile seguendo la strada sterrata in circa 10/15 minuti (per info 3405783883). Dalla palina segnavia si seguono le indicazione per la Cappella di Erfo/Bracchio/Mergozzo (A54) e dopo aver percorso per alcuni metri la strada asfaltata la si abbandona per seguire sulla destra il sentiero. Si perde leggermente quota costeggiando un muretto a secco fino a raggiungere la cappella del Roccolo. Dalla cappella si inizia a scendere in maniera più decisa, a volte intersecando a volte percorrendo per brevi tratti la strada asfalta. Arrivati alla cappella di Erfo si abbandona definitivamente la strada asfaltata e dalla palina segnavia si inizia a scendere attraversando un fitto bosco, con alcuni vecchi castagni. Seguendo gli evidenti segnavia con un lungo traverso verso destra si arriva ai nuclei di baite di Boscopiano (440 m), per poi proseguire seguendo la mulattiera tra alti muretti a secco. Oltrepassata una cappella, si passa accanto ad alcune baite ristrutturate, ritornando in breve a Bracchio.
Malati di Montagna: Lorenzo, Silvio, PG e l'homo selvadego
Bracchio
Chiesa di San Carlo Borromeo e Santa Marta
la splendida mulattiera che sale all'Eremo
la zona dell'Eremo...
Eremo di Vercio
Nell’Ottocento l’oratorio, dedicato inizialmente a San Giuseppe, divenne un centro di devozione mariana tanto da essere comunemente chiamato chiesa della Madonna di Vercio.
All’alpe Vercio don Piero Udini (classe 1923) ha dato vita a un Eremo dove accoglie chi desidera vivere l’esperienza del silenzio e della meditazione. Il gioiello dell’Eremo è la chiesetta della Madonna del Vercio, di cui don Piero si occupa da oltre sessant’anni e nella quale celebra la messa tutte le mattine alle sei nei giorni feriali e alle dieci la domenica e i festivi.
sulla via del ritorno
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