Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

lunedì 6 aprile 2015

Monte Tre Croci, Cima della Bonda dal "Sentiero Padre Gallino"


Padre Giovanni Gallino fu ordinato sacerdote ad Asti il 23 dicembre 1945. Nel 1952 conseguì la laurea in Lettere Classiche all'Università di Torino. Durante gli studi universitari inizia ad insegnare Lettere prima alla scuola media di Varallo, poi al liceo scientifico di Borgosesia. Viene nominato nel giugno 1952 Rettore della nuova casa di Sanremo e successivamente Rettore del Collegio d'Adda nel 1955. Lasciato l'insegnamento nel 1983, viene designato Superiore della Villa Orelli dove, dopo un appassionato lavoro con i giovani attraverso il GRIM (Gruppo Ragazzi in Montagna del CAI di Varallo), muore il 25 maggio 1986. Padre Gallino è la figura carismatica di questo gruppo giovanile, fondato nel 1971, molto attivo e caro ai valsesiani.

Giro ad anello che si svolge in gran parte nei boschi, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Varallo, il più antico dei sacri monti piemontesi-lombardi. Per quasi tutto il percorso abbiamo seguito i segnavia SPG (Sentiero Padre Gallino della Sez. CAI di Varallo). Dalla Cima Tre Croci, punto culminate dell'escursione, abbiamo potuto ammirare verso ovest, un panorama di prim'ordine, con il Tagliaferro e il Gruppo del Rosa in bella mostra.

Percorriamo l'autostrada A26 Genova/Gravellona T., tralasciata la diramazione per Gravellona T., continuiamo verso Genova fino all'uscita di "Romagnano Sesia/Ghemme". Alla prima rotonda prendiamo la seconda uscita seguendo le indicazioni per Romagnano S. Dopo circa 30 km sulla SP299 arriviamo a Varallo, ignorate le prime due uscite, alla terza seguiamo le indicazioni per la funivia del Sacro Monte (Rimella/Fobello/Cervatto). Proseguendo verso la Val Mastallone, dopo l'Istituto Alberghiero di Stato G. Pastore, svoltiamo a destra, attraversando il ponte sul torrente Mastallone. In breve raggiungiamo gli ampi parcheggi, collocati a monte della Piazza Gaudenzio Ferrari e della vicina chiesa della Madonna delle Grazie (monumento nazionale).
Dal parcheggio ci dirigiamo verso la partenza della funivia, dove sulla sinistra possiamo osservare alcuni pannelli informativi sul Sacro Monte di Varallo e sul percorso che andremo a fare. Imbocchiamo a destra la stretta viuzza dedica a Fra Bernardino Caimi (Fondatore del S. Monte) e le indicazioni SpG (Sentiero Padre Gallino). Incrociata la strada asfalta la seguiamo verso sinistra per poche decine di metri, per poi seguire la via selciata a sinistra (palina segnavia). Oltrepassata una piccola cappella nella roccia, in breve arriviamo alla Chiesa della Madonna del Cuore, dalla quale si ha una bella vista sull'abitato di Varallo. Risaliamo la mulattiera a destra della chiesa, fino a raggiungere piazza Giovanni Testori con l’artistica fontana sormontata dalla statua del "Pescatorello", posta davanti all'arco d'ingresso del Sacro Monte. Davanti al Vecchio Albergo Sacro Monte, voluto sul finire del XVI secolo dal vescovo Carlo Bascapè per gli artisti e i pellegrini, seguiamo per un brevissimo tratto la strada selciata fino a raggiungere uno slargo con un cappella, da qui imbocchiamo il sentiero a destra che passa accanto ad un'area per picnic. Arrivati a un bivio, in prossimità di alcune abitazioni, tralasciamo le indicazioni per la chiesa del Cucco e continuiamo a salire verso sinistra incrociando la strada asfaltata, in località Case Sparse. Sul lato opposto riprendiamo il sentiero e oltrepassata una fontana continuiamo a mezza costa in moderata salita fino un bivio, abbandoniamo momentaneamente il sentiero a sinistra, per dirigerci verso la vicina chiesa del Cucco dedicata al culto di Santa Barbara (sec. XVII) e recentemente restaurata dagli alpini, splendido il panorama verso la pianura del biellese. Riprendiamo il sentiero che avevamo momentaneamente lasciato, seguendo alcune frecce in legno sugli alberi (Tre Croci). Saliamo all'interno di un bel bosco e dopo aver oltrepassato una vecchia abitazione, invasa ormai dalla vegetazione, in breve incrociamo una mulattiera, che seguiamo in falsopiano verso sinistra. Arrivati a un primo bivio, abbandoniamo la mulattiera e seguiamo a destra la via "diretta" per il M. Tre Croci. Al successivo bivio tralasciamo il sentiero a sinistra e continuando a salire, arriviamo sul crinale che unisce il M. Tre Croci con la Cima Bonda. In pochi minuti continuando verso sinistra arriviamo in cima, dove svettano le tre croci in legno 919 m, un pannello di orientamento riporta le principali vette, tra cui il gruppo del Monte Rosa. Per il ritorno ripercorriamo il crinale verso SE in un fitto bosco di larici, ripidamente arriviamo a un'ampia radura di faggi, per chi vuole abbreviare il percorso può seguire il sentiero SpG a sinistra. Noi decidiamo di continuare in cresta e dopo una breve salita raggiungiamo Cima Bonda 918 m. Qui ritroviamo un solitario segnavia SpG, per tutta la discesa fino alla stradina sterrata non ne troveremo più, da qui in avanti il percorso e contrassegnato da alcuni bolli rossi e da vecchi segnavia, all'inizio con la numerazione 616 e poi 625. Dopo una prima ripida discesa arriviamo in fondo a una valletta, svoltiamo a sinistra seguendo su un albero una grande faccia sorridente. Percorriamo la valletta in leggera discesa, per poi piegare decisamente a destra, iniziando nuovamente a scendere. Facendo sempre attenzione ai bolli rossi, dopo un lungo traverso a sinistra, il sentiero volge decisamente verso destra raggiungendo alcune caratteristiche baite, in parte abbandonate, che formano il nucleo della Cascine della Bonda (su una trave viene riporta la data 1842). Dopo un breve tratto umido, raggiunta l'ultima baita a valle, dal segnavia bianco/rosso continuiamo a scendere fino a raggiungere un bivio. Tralasciato il sentiero a destra, con un lungo traverso in falsopiano raggiungiamo la frazione di Verzimo. Attraversiamo il borgo con le sue vecchie case, arrivando davanti al sagrato della chiesa di Sant'Anna 736 m, dove decidiamo di fermaci per riposarci. Dalla fontana, sul lato destro della chiesa, proseguiamo verso la strada sterrata per pochi metri, per poi scendere a destra, riprendendo i segnavia del Sentiero Padre Gallino (SpG). Costeggiamo per un lungo tratto un torrentello, per poi piegare verso destra fino a incontrare un cancelletto di ferro che oltrepassiamo. Con una serie di tornanti perdiamo velocemente quota, raggiungendo i verdi pascoli di Caprello. Scendiamo verso destra seguendo alcuni bolli rossi, fino a incrociare una stradina sterrata che seguiamo verso sinistra. Proseguendo in piano dopo qualche minuto ritroviamo i segnavia SpG che ci accompagneranno fino a Varallo. Terminata la sterrata, proseguiamo lungo una strada asfaltata e oltrepassato un cancello che ne vieta il transito, in breve raggiungiamo alcune abitazioni. Tralasciata sulla destra la strada che attraversa il ponte sul torrente Mastallone, continuiamo sulla stradina asfalta, passando accanto ad alcune abitazioni della località Bullio. Al termine di questa rilassante passeggiata, riprendiamo a salire su una mulattiera giungendo a una cappelletta, dalla quale svoltiamo a sinistra arrivando alla vicina e purtroppo diroccata, chiesa di S, Pantaleone 530 m. Tralasciato il sentiero a sinistra, riprendiamo a scendere raggiungendo in pochi minuti l'oratorio della Madonna della Neve. Passiamo sotto il portico e seguendo l'ampia via in breve incrociamo la strada asfalta, che seguiamo per circa 300 metri verso sinistra fino al parcheggio dove avevamo lasciato l'auto. Prima di ritornare a casa consigliamo una visita alla chiesa della Madonna delle Grazie e alla vicina piazza Gaudenzio Ferrari.
Malati di Montagna: Silvio, Deborah e Homo Selvadego

Madonna del Cuore
A metà della dorsale rocciosa che unisce il Sacro Monte
alla Collegiata di San Gaudenzio.


Varallo


Il Cucco
La chiesetta dedicata a Santa Barbara, 
si erge su uno sperone di roccia, 
ed avvisa da lontano il viaggiatore di essere vicino a Varallo


Monte Tre Croci 919 m


panorama verso la pianura vercellese


Il complesso del Sacro Monte di Varallo


Verzimo 740 m
La più rustica frazione di Varallo


La chiesa di Verzimo dedicata a Sant'Anna




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