Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 19 aprile 2015

Monte Rodondone...sulla lunga dorsale tra il Lago d’Iseo e la Val Trompia

Dalla Chiesa S. Maria del Giogo alla Croce di Pezzolo abbiamo percorso per un lungo tratto la settima tappa del "Sentiero delle Tre Valli" (3V), Un lunghissimo itinerario di media/bassa quota con partenza e arrivo a Brescia, con sviluppo lungo l’intero crinale spartiacque della valle Trompia con le valli limitrofe: valle Sabbia (e la tributaria valle del Caffaro) ad est e a nord; bassa valle Camonica e Sebino a ovest. Un ipotetico “ferro di cavallo” che abbraccia le tre valli bresciane collegandole strettamente al capoluogo; un connubio pieno di significati che possono andare al di là del solo aspetto escursionistico.

Usciamo dall'autostrada A4 a Ospitaletto e proseguiamo sulla SP 19. Oltrepassato il ponte sul Mella ci immettiamo sulla SP 345 della Val Trompia e superate Concesio e Sarezzo, arriviamo a Gardone Val Trompia. Percorriamo prima via Giacomo Matteotti, poi a sinistra via Lazzarino Cominazzo e quindia destra via Convento al termine della quale, raggiunta una piccola rotonda, troviamo sulla destra un comodo parcheggio dove lasciare l'auto (davanti leggermente spostata sulla sinistra inizia via Giovanni Pascoli da cui poi faremo ritorno). Ultimati i preparativi, imbocchiamo sulla sinistra via Moretto che in leggera salita arriva a incrociare via ArmandoDiaz, seguendola a destra dopo aver costeggiato le scuole, raggiungiamo via Santa Maria, dove all'inizio è posta una palina segnavia con indicato il sentiero 313 e le possibili mete da raggiungere. Saliamo ripidamente la stretta stradina asfaltata e oltrepassate le ultime case continuiamo sull'ampia mulattiera ripida e sassosa, seguendo i segnavia bianco/rossi. Guadagniamo quota velocemente oltrepassando le ultime case addossate alla montagna, fino ad arrivare al Santel de Pusole, detto Santellone.
Continuiamo ora in leggera salita tra i castagni, trascurando alcune tracce che si staccano a destra; ignoriamo poco dopo una sterrata a sinistra, proseguendo diritti lungo un tratto scavato nel terreno e, in breve, arriviamo in località Paule di Sopra 645 m, una grande cascina che possiamo vedere oltre i prati a sinistra. Camminiamo in falsopiano per un breve tratto tra i prati recintati della cascina e il bosco, per poi riprendere a salire fino a raggiungere una casa. Iniziamo ora a scendere raggiungendo in pochi minuti la chiesetta di Domaro 804 m, dopo una breve pausa riprendiamo il cammino e giunti a un bivio, seguiamo la strada sterrata a destra che ci conduce fino alla località Cucca 875 m. Proseguendo ignoriamo una stradina a destra che sale verso La Palazzina, una casa bianca con due torrette cilindriche e in breve arriviamo alle Cascine di Pezzolo 910 m. Passiamo sotto a una passerella che collega il piano alto di una casa con il prato e alternando tratti in leggera salita e tratti in piano raggiungiamo il passo del Giogo 940 m. Poco prima di raggiungere la strada asfaltata sulla destra c'è uno spiazzo sterrato, da qui inizia il sentiero che seguiremo per il M. Rodondone, una palina segnavia sulla sinistra nascosta parzialmente dalla vegetazione indica le varie destinazioni. Proseguendo diritti, oltrepassata la trattoria Santa Maria, saliamo lungo il sentiero che inizia con alcuni gradini in pietra e cemento e in pochi minuti raggiungiamo l'ampio piazzale sterrato antistante la quattrocentesca Chiesetta di S. Maria del Giogo 968 m, in fondo sulla destra possiamo vedere il Monumento ai Caduti con una bella statua della Madonna. Accanto alla chiesa sul lato a sud sorge il Rifugio Santa Maria del Giogo gestito dal Gruppo ANA di Polaveno (indicato in alcuni documenti fin dal 1367), dove i benedettini di S. Eufemia ospitavano i viandanti che percorrevano l'antica strada romana del lago.
Dopo aver ammirato alcuni splendidi scorci sul Sebino e Montisola, ridiscendiamo fino a raggiungere l'inizio del sentiero per il M. Rodondone. Il tratto di salita alla cima percorre una tappa del sentiero 3V (Sentiero delle Tre Valli) caratterizzato dal segnavia bianco-azzurro. In leggera salita ci dirigiamo verso un'abitazione e poco prima di arrivare al cancello svoltiamo a sinistra seguendo i segnavia. Saliamo lungo l'ampia cresta sud, con alcuni saliscendi, rimanendo sul filo di cresta o poco più sotto, passando accanto ad alcuni roccoli. Il percorso è caratterizzato da alcuni affioramenti rocciosi e da ampie vedute su ambedue i versanti. Dopo un ultimo tratto in ripida salita arriviamo in cima al M. Rodondone 1143 m. per poi scenderesul versante opposto entrando in una bella faggetta. Perdiamo quota velocemente fino a raggiungere Casa Spiedo 1025 m e successivamente Cà Brusada. Riprendiamo a salire per un breve tratto aggirando il Monte Eclinetto, per poi scendere alla forcella della casc. Folcione, dove ci fermiamo per una breve pausa ristoratrice. Riprendiamo il cammino e poco prima dell'edificio scendiamo a destra percorrendo un breve tratto ripido con il fondo in cemento, proseguiamo seguendo una stradina sterrata e giunti all'altezza di un tornante, l'abbandoniamo per continuare diritti sul sentiero. In pochi minuti arriviamo alla Croce di Pezzolo 937 m, da qui seguiamo la stradina a destra indicata sulla palina segnavia per la Valle di Gardone (sent. 312). Iniziamo a scendere alternando tratti sterrati a tratti cementati,  aggiriamo dopo poco un cancello con segnale di divieto di transito, ignoriamo i  primi due bivi e al terzo abbandoniamo la sterrata per seguire il sentiero a destra che scende piacevolmente all'interno del bosco. Arrivati all'acquedotto ci dissetiamo alla fontanella e attraversato il torrente su un ponticello in cemento in breve arriviamo a incrociare una strada sterrata in località Porto Bello. Proseguiamo diritti raggiungendo la strada asfalta (Via Giovanni Pascoli) che seguiamo verso destra, fino al parcheggio dove avevamo lasciato l'auto.
Malati di Montagna: Pg, Danilo e l'Homo Selvadego

I resti dell'antica mulattiera che saliva al Monte Giogo,fin dall'antichità rappresentava un'importante via di comunicazione fra la Val Trompia e la valle con i paesi del Sebino. Proprio per questa sua importanza, fin dall'alto Medio Evo, esisteva lassù un'ospizio per i viandanti. 


paesaggi bucolici


Verso il Monte Rodondone


Montisola l'isola lacustre più grande d'Italia


...


Lago d'Iseo



2 commenti:

  1. Risposte
    1. Purtroppo la giornata non era delle migliori, ma noi ci accontentiamo ugualmente...l'importante è stare lassù...mandi

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