Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 28 luglio 2024

Da Piedicavallo alla Bocchetta del Croso, l’antico Craus o Creux

Escursione che percorre l'antica mulattiera del vallone del Chiobbia in alta Val Cervo, utilizzata come collegamento attraverso la Bocchetta del Croso, da Piedicavallo a Rassa in Val Sorba. Un tempo era il valico maggiormente frequentato per raggiungere il Biellese dall'alta Val Sesia, in particolare per andare in pellegrinaggio al Santuario della Madonna Nera di Oropa.
Si percorrono mulattiere e sentieri di montagna senza particolari difficoltà. Consigliata la cartina escursionistica Geo4Map 124 Valsessera/Valle Cervo.
il viandante selvadego

Il tracciato della “strada del marmo” avrebbe probabilmente seguito, a tornanti, il vallone del torrente Chiobbia fin sotto gli alpeggi denominati Finestre, dai mille metri di Montesinaro fino ai millesettecento e oltre delle due “alpi” ai piedi della punta della Cascinaccia. Il sentiero che le carte indicano come E70 si inerpica fino ai quasi duemila metri della Bocchetta del Croso, l’antico Craus o Creux. Da lì si scende di trecento metri fino al corso del torrente Sorba in corrispondenza dell’Alpe Toso. L’Alpe Massucco (oggi si chiama così) è ancora più in basso, ma la cava, o quel che ne resta, è ben più in alto, di nuovo sotto i duemila, sotto l’Alpe dell’Artorto. Un bel giro, senza dubbio! In un breve ma utile studio di Gianni Molino, che citava ricerche precedenti, è evidenziato come il problema della strada sia ben più remoto del 1857. Tanto da aver impedito al marmo del Mazzucco di avere una certa gloria: “L’interessamento della Fabbriceria del Duomo di Milano […] avveniva attorno al 1700. Il progetto non giunse tuttavia a buon fine «per la mancanza di strade d’accesso, alla costruzione delle quali, dal Massucco a Varallo e Novara, necessitava l’ingente somma di quattro milioni di lire di Milano»”.


si parte da Piedicavallo


...si percorre la vecchi mulattiera per Montesinaro



tra i vicoli di Montesinaro


la mulattiera prosegue nel bosco di faggi...


...raggiungendo le baite del Pianlino...



la graziosa chiesetta...


si continua nel bosco, ora prevalentemente di betulle


alpe Le Piane di Montesinaro
oltre alla bella cappelletta in pietra, diverse costruzioni sono state ristrutturate, sullo sfondo la bocchetta del Croso



splendide vedute verso la testata del vallone...


alpe Finestre vista dall'alto...con una freschissima fontana...


...si continua a seguire la ben evidente mulattiera...



ormai ci siamo quasi...


La statua della Madonna d’Oropa alla Bocchetta del Croso 1943 m



uno sguardo verso la val Sorba...


...e uno verso il vallone della Chiobbia


si torna a valle...


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