Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

sabato 1 giugno 2024

Da Bannio ad Anzino lungo la Val Olocchia

Bannio Anzino è il risultato dell’unione di due comuni autonomi fino al 1929. Questi due centri, assieme a Pontegrande, sono i tre nuclei di questo stupendo territorio, ricco di tradizioni e soprattutto di storia. Bannio anticamente e per molti secoli ha rappresentato la capitale amministrativa ed ecclesiastica dell’intera Valle Anzasca. Anzino gode di grande notorietà per la presenza del santuario di Sant’Antonio di Padova. Il santuario fa parte della rete nazionale dei Cammini di S. Antonio, percorsi devozionali attraversati da più di quattro secoli dai pellegrini della Valsesia, del Cusio e dell’Ossola per recarsi ad Anzino, al santuario di S. Antonio.
Escursione che si svolge su mulattiere e sentieri di montagna, con qualche tratto su strada asfaltata scarsamente frequentata. La segnaletica è sempre ben presente, l'unico tratto privo di segnavia è il sentiero che dalla cappella di Valpiana sale fino a incrociare la "Vecchia mulattiera" della Valle Olocchia, utile una traccia gps.
il viandante Selvadego

Altre escursioni in zona:



La chiesa di San Bartolomeo e il maestoso campanile alto ben 55 metri


La chiesa oggi monumento nazionale fu la prima prime a rendersi indipendente, già nel X secolo, dalla Pieve di Vergonte, chiesa originaria di tutta l’Ossola inferiore. Bannio fu così il primo importante centro della scristianizzazione della Valle Anzasca, dal quale poi lungo i secoli si resero indipendenti le altre parrocchie.



Di fronte alla chiesa di San Bartolomeo sorge l’Oratorio dell’Annunziata. L’attuale edificio di culto fu sede della confraternita del Gonfalone (eretta il 6 maggio 1565)



La chiesa di Santa Marta, riconducibile al XVII secolo, è oggi chiusa e sconsacrata. Fu ricostruita nel 1737 e vi officiavano i confratelli disciplinati di Santa Marta e successivamente gli aggregati della SS. Trinità.





si scende verso la Cappella di Castelletto...


...e dopo aver incrociato un paio di volte la strada asfaltata....


...si prosegue verso Anzino...


si riprende a salire lungo la mulattiera per Anzino


lungo il percorso si incontrano alcune cappelle...



Anzino


si risalgono le caratteristiche vie del paese...


uno sguardo verso Bannio








si esce dal paese seguendo lungo la Via Crucis





il vecchio lavatoio




indicazioni...



breve deviazione per raggiungere "Ul Mulin"


quello che rimane del vecchio mulino...


...sentiero...


panorama verso la testata della valle...


cappella di Valpiana
si attraversa la piccola frazione, per poi proseguire in direzione della condotta forzata, dalla quale inizia il sentiero indicato da rari ometti


il sentiero raggiunge le baite di Piana, da dove si prosegue seguendo la "Vecchia mulattiera"


...un viaggio a ritroso nel tempo, attraversando le località Soi di Fuori, Soi di Mezzo e Soi di Dentro...






Oratorio dedicato a San Bernardo XVI sec.





si ripercorre il medesimo itinerario fino a Piana, per poi proseguire seguendo la "Vecchia mulattiera" fino a Bannio



...sentiero...









“La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all'altro, silenzio tempo e misura.”
Paolo Cognetti


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