"Invidio anche tutti quelli che non sentono come me il bisogno, l'ineluttabilità di doversi misurare con simili prove. Mentre riprendo la via del rifugio con questi pensieri vedo sulla neve una farfalla portata fin qui dalla calda giornata. Ora il gelo sta per intorpidirla, infatti con un ultimo colpo d'ali si rialza ma subito ricade ai miei piedi. Provo per lei tenerezza. Scatta qualcosa in me che tende a farmi identificare con lo sfortunato insetto. Così finisco per vedere nel suo destino il mio. Sotto questa spinta emotiva non posso fare a meno di sollevare dalla neve la farfalla morente, e la porto con me "al rifugio ben protetta nel calore della mia mano".
Era il 1955 e Walter Bonatti si apprestava a salire in solitaria il Pilastro sud-ovest del Dru.
Passaggio dal libro "Montagne di una vita" di Walter Bonatti
L’attuale situazione dei ghiacciai ricorda gli ultimi minuti della vita di una farfalla. Una metafora che deve far riflettere (foto del Tours des Combins del 2011) |
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