Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

martedì 16 aprile 2024

Walter Bonatti e la farfalla

"Invidio anche tutti quelli che non sentono come me il bisogno, l'ineluttabilità di doversi misurare con simili prove. Mentre riprendo la via del rifugio con questi pensieri vedo sulla neve una farfalla portata fin qui dalla calda giornata. Ora il gelo sta per intorpidirla, infatti con un ultimo colpo d'ali si rialza ma subito ricade ai miei piedi. Provo per lei tenerezza. Scatta qualcosa in me che tende a farmi identificare con lo sfortunato insetto. Così finisco per vedere nel suo destino il mio. Sotto questa spinta emotiva non posso fare a meno di sollevare dalla neve la farfalla morente, e la porto con me "al rifugio ben protetta nel calore della mia mano".
Era il 1955 e Walter Bonatti si apprestava a salire in solitaria il Pilastro sud-ovest del Dru.
Passaggio dal libro "Montagne di una vita" di Walter Bonatti

L’attuale situazione dei ghiacciai ricorda gli ultimi minuti della vita di una farfalla. Una metafora che deve far riflettere (foto del Tours des Combins del 2011)

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