È mattina presto, il sole gioca ancora a nascondino dietro le guglie delle Grigne, risalgo il sentiero con calma, senza fretta, godendo del silenzio e del fresco di questo pazzerello mese di ottobre. A un certo punto lo sguardo cade su una scritta su un grosso masso "La parola montagna è in bocca a tanti, ma che la amano sono pochi". Per tutto il giorno ho ripensato a questa frase, scritta chissà da chi, ma che ripensandoci avrei potuto scriverla anch'io. La montagna al giorno d'oggi per qualcuno è un grande parco giochi, vengono per correre controllando sul loro orologio tempi e velocità, vengono in bicicletta gridando "attenzione" come se sul sentiero ci fossero solo loro. Non salutano quasi masi, sono sempre di fretta, poi ci sono quelli che vanno in montagna solo per fare le vie ferrate, sempre più frequenti sulle pareti rocciose delle montagne, dicono che sia colpa della richiesta dei turisti che frequentano le valli alpine. Sono quelli che quando vanno in un rifugio pretendo la camera singola, magari con il bagno privato, quelli che quando arrivano in cima gridano come se fossero in uno stadio di calcio, sono quelli che buttano le carte lungo i sentieri e che quando gli fai una minima osservazione ti rispondo "ma la montagna è tua?". No la montagna non è mia, ma di tutti quelli che la amano....il selvadego
Cima che ho fatto nel lontano 2009, sinceramente non ricordavo quanto sia bella la Val d'Era. Una valle percorsa da antiche mulattiere e sentieri, ancora ben tenuti, una valle profondamente scavata ai piedi delle spettacolari guglie delle Grigne. Non ci sono difficoltà tranne qualche tratto esposto, sempre comunque protetto da funi. Lo Zucco di Sileggio anche se viene considerato una cima minore del Gruppo delle Grigne, il panorama che si può godere sul Lago di Como e sulle cime che lo circondano è spettacolare.
Ho la fortuna di vivere nel paese più bello del mondo, con le montagne e le valli più belle del mondo, fossilizzarsi in un solo luogo non fa al caso mio...il selvadego
si parte dalla frazione Somana di Mandello di Lario
inizio mulattiera
Gli itinerari della memoria sono due percorsi che ricordano fatti, luoghi e personaggi della Resistenza mandellese nel periodo che va dall'8 settembre 1943 (data di annuncio dell'Armistizio) al 25 aprile 1945 (data simbolo della Liberazione); gli itinerari ricordano il cammino della brigata "Cacciatori delle Grigne", divenuta poi "89^ Poletti", verso la liberazione dal nazi-fascismo.
all'inizio si risale la bella mulattiera
prime luci su Mandello del Lario
Via Crucis
Cappella di Santa Preda
La chiesa di Santa Maria è un santuario edificato nel XI sec. che sorge sulla Grigna settentrionale , sul ciglio di un’ antica via di comunicazione che collegava Mandello del Lario alla Valsassina.
fresca sorgente prima di....
Prà Vescovin e il Sasso Cavallo
dalla bocchetta di Verdascia si inizia a risalire l'ultimo tratto per lo...
Zucco di Sileggio 1373 m
Bivacco Sforza
Edificato nel 2007 a cura della Comunità del Lario Orientale e dedicato al professore Mario Sforza
la Grigna
l'alpe d’Era, fino a metà del secolo scorso questo nucleo di case era abitato quasi tutto l’anno.
la graziosa chiesetta dell’alpe eretta nel 1938
lo spettacolare sentiero 15...
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