Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 23 giugno 2019

Da Carcoforo al colle d'Egua

Si risale la valle su un vecchio sentiero, conosciuto da tempo immemorabile, come antica via di comunicazione tra Carcoforo, Bannio Anzino in Valle Anzasca e Fobello in Val Mastallone. Il percorso fa parte della Grande Traversata delle Alpi (GTA), del Grande Sentiero Walser, della Via Alpina e del Sentiero Italia. Punto d'appoggio a circa un'ora da Carcoforo, è l'accogliente rifugio Boffalora, dedicato al socio fondatore del CAI boffalorese Paolo Majerna. Naturalmente non mancano durante la salita, momenti in cui fermarsi per ammirare il panorama circostante, soprattutto verso il  gruppo del Monte Rosa, il massiccio montuoso con l’altezza media più elevata delle Alpi.

Provenendo da Milano si percorre l'autostrada A8 e A26 fino all'uscita di Romagnano Sesia, per poi proseguire sulla SS299 della Valsesia fino all'abitato di Balmuccia, alla confluenza del Rio Sermenza col il Sesia. Da qui si svolta a destra, risalendo la Val Sermenza fino al caratteristico abitato di Rimasco, adagiato sulle sponde di un piccolo lago artificiale. Dal paese si prosegue a destra, lasciando a sinistra la strada per Rima S. Giuseppe. Dopo circa 6,5 km si arriva a Carcoforo, la macchina la si può lasciare nel parcheggio all'inizio del paese (1304 m).
Dal parcheggio si attraversa il ponte sul torrente Egua, per poi risalire le caratteristiche viuzze del paese, seguendo il segnavia 122 e le indicazioni per il rifugio Boffalora. Usciti a monte del paese, la mulattiera sale passando accanto a un vecchio frassino, raggiungendo poco dopo la cappella delle Torbe, dalla quale si ha una bella visuale sul sottostante paese. In costante salita si prosegue sulla destra orografica della Val d'Egua, in direzione del lontano colle. Oltrepassato l'agriturismo alpe Bruc, in breve si arriva al bivio, dove sulla sinistra si stacca il sentiero 121 per il Passo del Laghetto. Superato poco dopo su un ponte il rio Passone, il sentiero prosegue a monte delle alpi Giacci e Casera Bianca, fino a raggiungere le baite dell'alpe Piovale (1637 m). Tralasciato il sentiero a sinistra che sale verso il rifugio Boffalora (1685 m), si prosegue a mezza costa attraversando i pascoli, fino a incrociare il sentiero proveniente dal rifugio. Con percorso piacevole si passa a poca distanza dall'alpe Egua (1739 m), per poi riprendere a guadagnare quota ripidamente. Tralasciato poco dopo sulla sinistra il sentiero 122a per il Pian delle Ruse e il Passo del Laghetto, in breve si raggiungono le caratteristiche baite in pietra dell'alpe Sellette (1915 m). Man mano che si sale la vista sul Monte Rosa diventa sempre più presente, ed è difficile non soffermarsi per poter ammirare questo magnifico panorama. Oltrepassato un piccolo pianoro, si inizia a risalire l'ultimo tratto finale, sulla sinistra dello stretto canale, nel quale facilmente rimane neve fino a inizio estate. Arrivati al colle d'Egua a 2239 m, la fatica è ricompensata dalla splendida vista sul Monte Rosa e sulle cime circostanti. Sul colle è presente una croce in ferro e una palina segnavia, sulla quale viene indicato il sentiero che scende verso la Val Mastallone e la Valle Anzasca. Salendo di pochi metri si può raggiungere il Bivacco Volpone-Sesone inaugurato nel 2013. Il ritorno avviene percorrendo il medesimo percorso fatto all'andata, con la sola eccezione verso il rifugio Boffalora.
Malati di Montagna: Danilo, Lorernzo, PiGi e il selvadego

Carcoforo, Chirchof in Walser
È stato considerato in passato il comune italiano con il minor numero di abitanti in assoluto, ruolo che tuttora ha Pedesina in Valtellina.


Una leggenda racconta dell'uomo selvaggio che abitava gli ultimi casolari verso il Colle d'Egua e da lì sentenziava una grande verità: "se piove piove, se fiocca, fiocca, ma se fa vento fa cattivo tempo".










Arnica



 





 





Soldanella

 




Bivacco Volpone-Sesone
dotato di 12 posti letto, fornello, stufa e servizi.  











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