Il Monte Ubione e la Corna Marcia, si trovano all'imbocco delle Valli Imagna e Brembana e sono unite da una lunga cresta. Notevole è il panorama sul vicino Linzone, sul Resegone il Grignone, sulla Valle Imagna e sulla Bassa Val Brembana. La partenza avviene attraversando il suggestivo "Put che Bala" o ponte sospeso, uno dei primi esempi ottocenteschi di struttura realizzata con la tecnica delle funi portanti sulla riva. A poca distanza si può osservare l'antico Ponte di Attone, realizzato interamente in pietra grezza, con vicino la Dogana e il Porto. Per il ritorno si percorre la ciclo pedonale della Valle Imagna. Un percorso di particolare e grande interesse naturalistico con affioramenti di dolomia, roccia sedentaria composta dal minerale dolomite e le sorgenti incrostanti, rare nella bergamasca.
Si percorre l'autostrada A4 (Milano/Venezia) fino all'uscita di Dalmine, per poi proseguire lungo la SS470 in direzione della Valle Brembana. Dopo la rotonda di Villa d’Almè, in pochi minuti si raggiunge la località Casino Basso, dove in prossimità di un mobilificio, si può lasciare l’auto in un ampio parcheggio sulla sinistra. Dal parcheggio si scende percorrendo la stradina acciottolata fino a raggiungere il caratteristico ponte sospeso “Put che bala”. Si sale sulla sponda opposta e dopo una breve deviazione sulla sinistra per ammirare l’antico “Ponte di Attone” si prosegue raggiungendo Clanezzo. Attraversata la strada si imbocca la via pedonale accanto alla chiesa di S. Gottardo, per poi proseguire a sinistra su strada asfaltata fino a un bivio. Seguendo verso sinistra le indicazioni escursionistiche per Belvedì/Monte Ubione/Periplo V. Imagna (segnavia 571), si continua su strada asfalta, in direzione della Cascina Belvedì Poco prima di raggiungerla, sulla sinistra si incontra la parte finale del percorso ciclo pedonale della Valle Imagna, dal quale poi si farà ritorno. Arrivati all'agriturismo, si inizia a seguire il "Sentiero Partigiano Angelo Gotti", descritto su una bacheca e le indicazioni per il M. Ubione. Percorso un breve tratto su strada sterrata, si sale a destra seguendo un sentiero gradinato, per poi svoltare a sinistra entrando nel bosco. Seguendo il segnavia 571 si incrocia dopo qualche minuto la strada sterrata proveniente dal cimitero di Clanezzo. Tralasciate alcune stradine secondarie a sinistra, si raggiunge un bivio. Abbandonando il "Sentiero Partigiano", si inizia a salire a destra in maniera decisa in direzione del M. Ubione. Giunti su un poggio panoramico con alcuni ruderi, si prosegue verso sinistra costeggiando il vecchio bacino che alimentava la centrale di Foppa. Rientrati nel bosco di carpini e agrifogli, si continua fino a raggiungere il Passo della Regina. Il sentiero inizia a salire verso sinistra in maniera decisa, raggiungendo la grande croce del M. Ubione 895 m. Sulla cima dove una volta sorgeva una roccaforte medioevale assai munita, a guardia dello strategico punto di confluenza fra Valle Imagna e Valle Brembana e distrutta dai Veneziani nel 1443, sorge un'area di ristoro gestita dagli "Amici del Monte Ubione" e dagli alpini. Dopo una doverosa sosta riposando sulle numerose panchine in legno e ammirando il panorama, si inizia a scendere lungo il ripido crinale a nord "Passo Alpino" (da evitare in presenza di ghiaccio o neve). In alternativa si può raggiungere la Passata seguendo un sentiero meno ripido "Passo Facile". Giunti alla sella della Passata 728 m, si tralascia il sentiero a sinistra, con il quale poi faremo ritorno e si prosegue in leggera salita riprendendo il Sentiero Partigiano (571). Oltrepassati alcuni roccoli di caccia, si prosegue nel bosco fino a raggiungere un bivio. Abbandonata il Sentiero Partigiano che scende a sinistra verso cascina Como, si inizia a risalire il crinale boscoso. Oltrepassate alcune fatiscenti postazioni di caccia e tralasciato alcune deviazioni sulla destra, si arriva a incrociare la parte terminale della strada sterrata proveniente dal vicino paese di Berbenno. Seguendo l'indicazione su una grossa freccia in legno, con un ultimo sforzo si arriva alla croce della Corna Marcia 1033 m. Dopo la doverosa pausa, per il ritorno si ripercorre il medesimo itinerario fino alla sella della Passata, per poi proseguire seguendo il sentiero sulla destra. Con un lungo tratto in falsopiano si arriva a un bivio, si scende verso destra, seguendo le indicazioni su un sasso per Strozza/Capizzone (sent. 584). Poco dopo raggiunto un dosso panoramico con una baita e alcuni roccoli, il sentiero svolta decisamente sulla destra, perdendo velocemente quota con alcuni lunghi tornanti in un bosco misto di castagni e abeti. Al termine del sentiero si incrocia il "Percorso ciclo pedonale della Valle Imagna" che si inizia a seguire verso sinistra. È un percorso piacevole di circa 3 km, che si svolge in falsopiano su una stradina sterrata, ricavata da un dismesso canale idroelettrico e fiancheggia il torrente Imagna sulla destra. Ritornati a Clanezzo, si ripercorre il medesimo itinerario fatto all'andata.
Malati di Montagna: Andrea, Danilo, Renzo, Pg, Lorenzo e il selvadego
la giornata inizia scendendo...!!!
Put che bala
L’edificazione avvenne nel 1878 per volere di Vincenzo Beltrami, allora proprietario del castello, il quale prese come ispirazione i ponti tibetani: ciò che ne risultò avrebbe preso poi il nome del “ponte che balla” o ponte sospeso. Si tratta di uno dei primi esempi ottocenteschi di struttura realizzata con la tecnica delle funi portanti sulla riva: ancora oggi è possibile attraversare il ponte sospeso, lungo 75 metri, facendosi cullare dal dondolio che riecheggia i tempi del traghetto.
Ponte di Attone
Fu fatto costruire per conto del conte di Lecco Attone di Guiberto. Esso è realizzato interamente in pietra grezza e unisce Clanezzo ad Almenno. Passeggiando sul ponte ci si trova sopra il fiume che scorre tranquillo, con davanti un piccolo complesso, anch’esso di pietra grezza, che compone l’antica Dogana e il Porto. Oggi in parte abbandonati, ai tempi furono costruiti per riscuotere i dazi di coloro che raggiungevano i paesi via fiume, soprattutto per passare da una sponda all’altra, attraverso un traghetto.
Angelo Gotti ottiene la medaglia d’oro al valore militare per aver combattuto nella Resistenza nelle fila delle Brigate Fiamme Verdi. Durante uno scontro a fuoco resta ferito e viene catturato. Viene torturato e poi fucilato. Il sentiero a lui dedicato parte da Cascina Belvedì, nel comune di Ubiale Clanezzo, e incrocia il segnavia CAI 571, quello che conduce alla vetta del Monte Ubione. Il sentiero dedicato al partigiano invece si inoltra nel bosco, oltrepassando diversi capanni di caccia, fino al bivio per la Corna Marcia. Dopo un ultimo tratto nel bosco si raggiunge una carrabile che conduce in circa mezz’ora alla Cascina Como. Qui si trova l’albero con targa e croce che ricorda Angelo Gotti.
Percorso ciclo pedonale della Valle Imagna
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