Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

lunedì 21 agosto 2017

Lago Vago: l'azzurro che incanta!

Escursione di martedì 15 agosto 2017

Hanno partecipato: Elisa e Andrea, Marco, Chiara e Roberto.

Dal passo della Forcola di Livigno (m. 2314; SO) imbocchiamo in direzione sud-est il sentiero segnalato dal cartello con numerazione 111, segnavia rosso-bianco-rossi e ometti. Si procede passando a lato di alcuni cippi di confine e di una scultura in ferro e legno, opera dell’artista trentino Guglielmo Bertarelli “El Duca” dedicata a “Nostra Signora delle Acque”.



L’opera trova la sua collocazione sopra il Passo della Forcola a 2360 metri, in corrispondenza del confine di Stato sulla sommità della Valle Orsera dove nascono il torrente Poschiavino, che scende nella Valle del Gesso e si getta nell’Adda e quindi nel Po, e il fiume Spöl (o Aqua Granda) che convoglia nel Lago di Livigno e poi nell’Inn e nel Danubio.

Vadret dal Cambrena


Superate alcune roccette arriviamo a un bivio: prendiamo a sinistra il sentiero 112 oltrepassando il torrente della Valle Orsera e procediamo verso est, salendo gradualmente e raggiungendo il ciglio di un vallone.


Il Gruppo del Bernina, versante nord-est
Qui il sentiero diviene più ripido, fino a un ampio circo di pascoli e pietraie. Superati alcuni modesti rivoli d’acqua, proseguiamo in direzione nord, puntando a una sella erbosa alla quota di 2774 metri.

Il Gruppo del Bernina

Piz Bernina (4048 m) con la Biancograt e Piz Morteratsch (3751 m)
Raggiunta la sella procediamo lungo un tratto pianeggiante in direzione nord-est: lasciamo ora il sentiero principale che porta alla vetta del Monte Vago (3059 m; + 1 ora) scendendo a sinistra verso l’ampia conca che ospita il Lago Vago (2687 m; un’ora e mezza).



Le acque del lago hanno una colorazione di un azzurro irreale e incantevole dovuta alla presenza di solfato di rame che nella sua forma idrata si presenta come una polvere bluastra, mentre nella forma anidra si deposita lasciando una patina bianca sulle rocce asciutte del greto del torrente emissario.
Affinché il colore del lago sia ben visibile c’è bisogno del sole e a ogni passo si può notare una sfumatura diversa!!











la forma anidra del solfato di rame si deposita sulle rocce del torrente emissario lasciando una patina bianca



2 commenti:

  1. Ciao Roby, che colore che ha questo lago....davvero fantastico...una zona che non conosco...!

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    1. ed è incredibile anche la totale assenza di vita, animale e vegetale, a causa del solfato di rame presente in soluzione!!

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