Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 23 febbraio 2020

Pelo e contropelo...al Sasso Pelo...!!!

Il Sasso Pelo oltre che a dominare Domaso e Gravedona, è una montagna perlopiù conosciuta per la sua ben nota falesia, con difficoltà medio-alta 6c-8c, ed è racchiuso dalle valli dove scorrono i torrenti Livo e Liro e dal piano di Livo. Alla sua base sorgono piccoli paesi caratteristici che hanno vissuto per secoli di agricoltura e pastorizia. Durante l'anello si incontrano alcune graziose chiesette costruite in gran parte in punti panoramici, da cui si può godere di splendide visuali sul Lago di Como. La segnaletica sempre presente e i sentieri in buono stato rendono particolarmente piacevole l'escursione.

Si percorre l'autostrada A9 fino all'uscita di Como Nord, per poi proseguire sulla SS340 "Regina" in direzione di Gera Lario. Arrivati a Domaso, si segue a sinistra Via Roma fino alla di chiesa di S. Bartolomeo. L'auto la si può lasciare nel comodo parcheggio dietro alla chiesa (215 m). Dal parcheggio si prosegue a destra per un breve tratto, per poi scendere a destra seguendo l'acciottolato. Arrivati alla palina segnavia, all'inizio del ponte sul torrente Livo, si inizia a risalire la vecchia mulattiera in direzione di Gaggio/Livo. Incrociata poco dopo una strada asfaltata, la si abbandona subito per continuare a destra seguendo i segni di vernice rosso/bianco/rosso. Raggiunta la strada asfalta, si prosegue sul lato opposto tra due muretti a secco, per poi proseguire sulla medesima strada a sinistra fino a un tornate. Si sale verso destra, riprendendo poi a seguire la mulattiera sulla sinistra che in pochi minuti raggiunge la frazione Gaggio. Dopo aver attraversato la caratteristica frazione, si riprende a seguire la mulattiera indicata dalla palina segnavia, in direzione di Segna/Gravedona/Livo. Raggiunte le ultime case, si tralascia l'indicazione a sinistra per Segna/Gravedona e si continua diritti verso Livo. La salita alterna tratti ripidi a lunghi tratti a mezzacosta, tra secolari castagneti e belle vedute sulla Valle di Livo. Arrivati all'antico borgo di Livo, si consiglia prima la visita alla parrocchiale di S. Giacomo (nuova) e poi all'antica chiesa cimiteriale di S. Giacomo (vecchia), che si raggiunge percorrendo per alcuni minuti la stradina per il Crotto Dangri. Usciti da Livo, si percorre per un breve tratto la strada e giunti nei pressi di una grande cappella, si seguono le indicazioni per Naro/Peglio/Gravedona ed Uniti. La strada sterrata attraversa Pian dei Gorghigli, per poi iniziare a risalire il versante nord del Sasso Pelo. Al primo tornante si tralascia momentaneamente il sentiero per Naro e si continua a seguire la strada sterrata. Oltrepassato facilmente un grosso cancello che vieta il passaggio ai mezzi motorizzati, si prosegue fino a raggiungere il bucolico pianoro dell'alpe Sasso Pelo (848 m). La vista si allarga verso le cime circostanti, l'alpeggio è costituito da una grande abitazione con accanto alcuni enormi faggi e una probabile nevera. La cima poco più alta (906 m) è difficilmente raggiungibile, essendo completamente ricoperta da un fitto e intricato bosco. Ritornati al bivio, si inizia a seguire il sentiero percorrendo un lungo traverso sul versante nord del monte con diversi saliscendi. Oltrepassati alcuni enormi blocchi calcarei franati e fenditure nel terreno, si arriva sulla strada per Naro. Seguendola verso destra in breve si giunge in paese (670 m). Dalla palina segnavia si svolta verso destra in direzione della piccola chiesetta di S. Croce, bella la vista sul lago di Como. Seguendo il sentiero a mezza costa dietro alla chiesetta si scende sulla strada asfalta. La si segue verso destra arrivando alle prime case di Peglio. Abbandonata la strada asfalta, si scende a sinistra su una stradina fatta con autobloccanti (Via Naro), per poi continuare su strada asfaltata seguendo i segnavia di vernice. Dopo aver oltrepassata una caratteristica casa, dove all'esterno sono stati appesi oggetti di vario genere di epoche diverse, si scende verso la chiesa dei Santi Eusebio e Vittore, anch'essa in splendida posizione panoramica. Dalla palina segnavia si costeggia il cimitero, per poi proseguire su bella mulattiera selciata nel bosco, in direzione di Domaso. Raggiunto Segna, si attraversa il paese verso sinistra e oltrepassato l'oratorio di S. Lorenzo, in breve si arriva nei pressi di una palina segnavia. Tralasciata l'indicazione per Gaggio/Domaso/Livo, si scende a destra in direzione di Pozzolo/Domaso. Costeggiando alcuni vigneti in pochi minuti si arriva alla chiesetta votiva della Madonna delle Grazie a Pozzolo. Si prosegue tra gli stretti e caratteristici vicoli, incrociando poco dopo la strada asfaltata. La si segue verso sinistra e oltrepassata la Piazzetta Acone, si raggiunge poco dopo Villa Garovet, sede di un’importante azienda vinicola locale. Abbandonata la strada, si scende a destra seguendo la bella mulattiera e ai successi due bivi si svolta a destra. Incrociata Via  Valsecchi, si prosegue verso sinistra seguendo le indicazioni per Chiesa/Centro Storico. Incrociata la via lastricata in porfido, in pochi minuti si ritorna alla chiesa di S. Bartolomeo a Domaso.
Malati di Montagna: Lorenzo, Danilo, PiGi e il selvadego

si parte dalla chiesa di S. Bartolomeo a Domaso


ponte sul torrente Livo






Gaggio
 
 










paese di Livo


parrocchiale seicentesca di S. Giacomo (nuova)

     

Antica chiesa tardo quattrocentesca cimiteriale di Livo, S. Giacomo Vecchia, con il sorprendente ciclo di affreschi devozionali del ‘500.
 



     
 

  






Naro


Lrgnone
   

chiesetta di S. Croce del XVI sec.




    

Parrocchiale di Peglio dedicata a Sant'Eusebio e Vittore, composta da: chiesa, portico, ossario, canonica e cimitero. All’interno si trovano i preziosi affreschi realizzati tra il 1610 e il 1625 da Giovanni Mauro della Rovere detto il Fiamminghino.
 








 


     
  
 



ritorno a Domaso 






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