Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

venerdì 7 luglio 2017

il "nostro" Grande Est del Devero: escursione botanica


Un altopiano lungo oltre 8 km a una quota media superiore ai 2000 m, attraversato da torrenti e costellato di piccoli laghi alpini, torbiere e zone umide, ma anche popolato da alpeggi caricati durante il periodo estivo dove sapienti casari si dedicano ancora alla produzione del gustoso formaggio "Bettelmatt".

Questo è il "Grande Est" del Devero ... e noi l'abbiamo vissuto così ...

Domenica 2 luglio lasciata l'auto al parcheggio del Devero ci dirigiamo all'alpe in località "ai Ponti" (1631 m) e prendiamo subito a destra il sentiero lungo il torrente Devero in direzione della Corte di Ardui (1760 m), un piccolo nucleo di baite al centro di una bucolica radura: le superiamo sulla sinistra e attraversato il Rio Sangiatto su un ponticello guadagniamo quota e incontriamo il gruppo dei quattro laghi di Sangiatto e le baite dell'omonimo alpeggio (2010 m).






Ci dirigiamo quindi verso Nord-Est e incontriamo a quota 2007 m la Corte Corbernas.




Da qui in poi il sentiero percorre la balconata che contorna a mezzacosta il lato orografico sinistro del Lago Devero che si comincia a intravedere tra i radi larici e i rododendri in piena fioritura.




Di fronte a noi, tra il Pizzo Crampiolo a sud e il Pizzo Ton a Nord ecco aprirsi la selvaggia Val Deserta!


E' proprio in questo tratto che si possono osservare le torbiere, ambienti umidi assai delicati, importanti per la ricchezza di biodiversità e rare specie vegetali tra cui il "trifoglio fibrino", Menyanthes trifoliata L., caratterizzato da splendidi fiori bianchi.




Superiamo alcuni torrenti impetuosi sfruttando un paio di guadi e dopo aver attraversato una profonda forra giungiamo all'Alpe la Satta (2200 m) con un panorama grandioso su tutto il Devero e le cime che lo contornano.



Ed ecco che l'ambiente ora si apre in tutta la sua maestosità: pascoli alpini, laghi, cime emozionanti e l'alpeggio Alpe Forno inferiore (2220 m) proprio alle pendici della Punta d'Arbola (3236 m).








Affrontiamo la discesa dopo aver mangiato all'alpe e aver fatto amicizia con una marmotta curiosa!


Velocemente arriviamo sopra al Lago di Pianboglio situato a quota 1983 m.


Attraversiamo l'emissario e arriviamo all'Alpe Perego, all'estremità Nord del Lago Devero, di cui percorriamo il sentiero che costeggia la sponda orografica destra.


Eccoci ora al paesino di Crampiolo (1767 m): una sosta al Caseificio della Famiglia Olzeri è obbligatoria!!




Da qui il rientro al parcheggio è in scioltezza: già si pensa alla prossima uscita!!

Hanno partecipato: Elisa, Andrea, Pg, Marco e Roberto.


Ed ecco alcune specie incontrate durante l'escursione.

Soldanella alpina L.
Primula hirsuta All.
Loiseleuria procumbens (L.) Desv.  -  azalea nana
Saxifraga oppositifolia L.
Silene acaulis (L.) Jacq.
Artemisia umbelliformis Lam.
Sedum dasyphyllum L.
Platanthera bifolia subsp. subalpina Brugger
Campanula cochleariifolia Lam. lungo la massicciata della diga del Devero



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