La Porta delle Cornacchie è un crinale roccioso a circa 1200 m, formato da 11 massi di porfido rossiccio, alti da 2,5 a 3 metri, allineati sull'orlo di un precipizio, dentro al quale sembrerebbe essere precipitati due di questi massi, creando un'apertura nella "cinta", da cui avrebbe origine il nome di "Porta delle Cornacchie". I massi sono disposti quasi regolarmente e ciò che li caratterizza è il taglio netto che li divide. Ma la cosa veramente strana è il fatto che l’intero complesso poggia su una base di arenaria , materiale che non c'entra assolutamente niente con il porfido.
Tutto ciò ha portato a suggerire una serie di ipotesi sulla loro origine che potrebbe non essere naturale ma derivata dalla mano dell'uomo. Lo storico trevigliese Ildebrando Santagiuliana, in un articolo pubblicato sul quotidiano L'Eco di Bergamo nel 1963, li aveva già ipotizzati come possibile struttura megalitica, modellata a scopo difensivo e/o religioso da una civiltà molto antica che popolava queste zone.
dettagli e traccia gpx
Tutto ciò ha portato a suggerire una serie di ipotesi sulla loro origine che potrebbe non essere naturale ma derivata dalla mano dell'uomo. Lo storico trevigliese Ildebrando Santagiuliana, in un articolo pubblicato sul quotidiano L'Eco di Bergamo nel 1963, li aveva già ipotizzati come possibile struttura megalitica, modellata a scopo difensivo e/o religioso da una civiltà molto antica che popolava queste zone.
Dall'autostrada A4 si esce a Dalmine e si prosegue seguendo le indicazioni per la Valle Brembana. Arrivati al bivio di Lenna, si tralascia a sinistra la provinciale 1 che sale verso il Passo San Marco e si prosegue a destra in direzione di Foppolo. Dopo pochi chilometri si svolta a destra sulla provinciale 3 verso Roncobello. Oltrepassata la frazione Borgogna, in breve si arriva alla successiva frazione Bàresi (728 m), dove si parcheggia la macchina accanto alla chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo.
Si sale la scala in pietra sul lato destro della chiesa, intersecando subito dopo l'antica mulattiera del 1882 che collegava l'abitato di Lenna con Roncobello (palina segnavia in basso a sinistra - sent. 269). Si sale verso la parte alta del paese, per poi deviare verso destra passando accanto all'antica lapide viaria. Prima della lapide si consiglia una breve deviazione sulla sinistra fino a raggiungere una piazzetta con l'antica casa comunale, dove un tempo si svolgeva la "sveglia", raduno serale nel quale si ravvivano i rapporti sociali durante i lavori stagionali. Attraversata la strada asfaltata si prosegue lungo la mulattiera seguendo le indicazioni sulla palina segnavia. Oltrepassata una santella in breve si arriva a un bivio, abbandonata la mulattiera dalla quale poi faremo ritorno, si piega a sinistra seguendo l'evidente sentiero. Si passa in mezzo ad alcune caratteristiche case, per poi salire sino a raggiungere la baita del Chignol, Il sentiero piega nettamente a sinistra, per poi iniziare a salire ripidamente all'interno di un bosco, fino a raggiungere la Casa Bacino dell’Enel. Dalla palina segnavia si continua a salire nel bosco, per poi proseguire a valle di alcuni roccoli fino a un bivio. Tralasciato momentaneamente il sentiero per la "Porta delle Cornacchie", si svolta a sinistra in direzione di un piccolo ripetitore, oltre il quale si arriva sulla Cima Baresi (1190 m), notevole il panorama sulle cime circostanti. Ritornati al bivio si prosegue con un lungo traverso in falsopiano fino a raggiungere la successiva palina segnavia. Tralasciato a destra il sentiero per Roncobello, con il quale poi si proseguirà, si inizia a salire in maniera costante raggiungendo la "Porta delle Cornacchie". Un allineamento anomalo di undici massi di porfido rossiccio, con un grande varco a metà di questa muraglia innaturale, da cui avrebbe origine il nome. Ritornati al bivio si segue il sentiero a sinistra che inizia a scendere fino a raggiungere il seicentesco Roccolo Piacezzi, poi Paladini Orgneri. Si prosegue in falsopiano sul sentiero principale ignorando alcune deviazioni, fino a raggiungere la cappella della Madonnina del Vendulo, posta al passo omonimo (1121 m). Dalla palina segnavia si abbandona il sentiero che prosegue verso Capovalle e si inizia a seguire la bella mulattiera raggiungendo in pochi minuti Piccarelli. Si prosegue seguendo il sentiero che passa a valle delle abitazioni e oltrepassata una santella, si tralascia la deviazione a sinistra per Roncobello e continuando diritti si arriva in breve alla cappella di San Rocco (XVI). Continuando a scendere si ritorna al bivio da cui si è passati all'andata, da qui si ripercorre il medesimo itinerario fatto durante la salita.
Malati di Montagna: Simonetta, Lorenzo, Danilo, Pg, Silvio e l'homo selvadego
Porta delle Cornacchie
Cima Baresi 1190 m
Passo del Vendulo 1121 m
Cappella di San Rocco (sec XVI)
frazione Baresi di Roncobello
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