Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 13 marzo 2016

L'anello delle vigne, tra borghi medioevali, antichi castelli e terre rosse...

Da borgo medioevale di Lozzolo, si risalgono le colline coltivate per la produzione delle uve nebbiolo, fino a raggiungere la cappella della Madonna della Neve e il complesso fortificato delle "Castelle" con la massiccia torre medioevale. Entrati nel bosco con una breve deviazione si arriva al suggestivo "Castello di San Lorenzo", dove nel 1300 si rifugiò Fra Dolcino con i suoi seguaci. Ritornati sui propri passi, si risalgono in successione cima Scalvai, Rusca Randa, cima Accatta, cima Rimottina e cima Frascheia. Da quest'ultima si scende fino a Casa del Bosco, per poi chiudere l'anello percorrendo un bellissimo sentiero fino al castello di Lozzolo.

Dall'autostrada A26 uscire a Ghemme/Romagnano Sesia e continuare sulla SS299 in direzione di Romagnano Sesia, oltrepassato il comune di Romagnano Sesia, continuare sulla SR142 fino a Gattinara, per poi proseguire sulla SP69 raggiungendo Lozzolo. Attraversato il paese si lascia l'auto nel parcheggio a lato del cimitero.
Dal pannello didattico, sul quale viene descritto il "SenColl", si attraversa il ponticello e si segue la strada asfaltata che costeggia il torrente. Usciti dal paese si seguono le indicazioni sulla palina segnavia per Gattinara. Al termine della strada asfaltata si prosegue in piano per un lungo tratto su un'ampia strada sterrata e poco dopo aver oltrepassato un pannello didattico, che descrive la rete sentieristica della zona, si arriva nella zona di produzione del Lüscinéy (Locenello). Prima che la strada sterrata compia una netta curva verso destra la si abbandona e si segue una stretta stradina che sale tra i vigneti. Piegando verso destra si continua a salire e dopo aver oltrepassato due botti in cemento per la raccolta dell'uva, si inizia a scendere verso la Torre delle Castelle fino a incrociare un'ulteriore stradina sterrata nei pressi di una palina segnavia. Si prosegue verso destra in leggera discesa tra i vigneti del Palfèr (Pal ferro) e del San Franzès (San Francesco) e in breve si arriva alla Torre delle Castelle (la Tur). Poco prima della torre si trova la chiesetta della Madonna delle Nevi, in ricordo degli Alpini caduti in tutte le guerre, nelle giornate limpide si gode di un magnifico panorama verso la pianura e sull'arco alpino. Si ripercorre il medesimo percorso e attraverso rigogliosi vigneti tra i quali l'An'alas (Alice), si prosegue verso San Lorenzo / Cima Scalvai / Rusca Randa. Entrati nel bosco in leggera salita si arriva a una sella, dove a sinistra si può ammirare una magnifica quercia (la Ruvla dal Burnalòt). Tralasciata momentaneamente la sterrata a sinistra, si consiglia di proseguire verso il castello di San Lorenzo (536 m) che si raggiunge in circa 15/20 minuti. Ritornati al bivio si scende fino a oltrepassare una sbarra che impedisce l'accesso ai veicoli e seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per Cima Scalvai/Rusca Randa si prosegue verso destra. Tralasciato a destra il sentiero per la "Funtana  d'or", si sale guadagnando in breve la Cima Scalvai (543 m). Si scende sul versante opposto, per poi salire nuovamente fino alla Rusca Randa o Bonda Grande (la cima più alta di Gattinara 553 m), sulla quale è stata costruita una casetta in legno e un tavolo con panche. Si scende raggiungendo un bivio e tralasciata l'indicazione per il Rifugio Alpini di Lozzolo, si scende a destra per un ripido sentiero seguendo il segnavia 700 (Sentiero di Fra' Dolcino) fino a incrociare una strada sterrata. Seguendola si arriva al colle del Sasso delle Cavigge (400 m) dove si incrocia la vecchia strada tra Lozzolo e Vintebbio, in stato di abbandono. Dalla palina segnavia seguendo l'indicazione per la Cima Frascheja (bivio con 703), si scende a sinistra, per poi svoltare subito dopo a destra, abbandonando la sterrata che continua a scendere. Dopo un tratto su sterrata, si prosegue su sentiero, salendo prima sulla Cima Accatta (455 m) e poi sulla Cima Rimottina (491 m), attraversando per lunghi tratti le caratteristiche terre rosse. Raggiunta la palina segnavia nei pressi della Sella della Gallina (400 m), si tralascia il sentiero 703 a sinistra per Lozzolo e si continua a salire verso la Cima Frascheja, sormontando un dosso. Dopo aver aggirato in piano sulla sinistra la dorsale, con un ripido tratto nel bosco si arriva alla Cima Frascheja o di Netro (625 m), sulla quale è stata allestita un'altra casetta in legno.
Tralasciato a destra il sentiero 700, si inizia a scendere seguendo il segnavia 708 per Casa del Bosco, confluendo poco dopo sulla pista tagliafuoco che si inizia a seguire a sinistra. Tagliando alcuni larghi tornanti su tracce di passaggio, si raggiunge una sella, continuando a seguire il segnavia 708 si svolta a destra raggiungendo l'arrotondato Monte della Gallina (522 m). La strada sterrata riprende a scendere, passando a valle della terza casetta in legno, posizionata su un cocuzzolo. Costeggiando nuovamente alcune vigne in breve si arriva alla chiesetta del Pastorino, per poi raggiungere la vicina chiesa di Santa Caterina a Casa del Bosco (349 m). Dalla chiesa si continua a sinistra, imboccando poco dopo Via Cesare Alfieri. Al termine della salita si svolta a destra e si prosegue in discesa fino a incrociare la SS142 verso Gattinara. Dopo pochi minuti, oltrepassato il cartello stradale di Villa del Bosco, si abbandona la strada asfalta e si segue lo sterrato che scende a sinistra, ritrovando poco più avanti i segnavia del sentiero "SenColl". Perdendo leggermente quota si raggiunge il torrente del Tagliato che si attraversa per proseguire in piano fino a un bivio. Si riprende a salire verso sinistra raggiungendo nuovamente una zona di vigneti, la stradina prosegue seguendo abbastanza fedelmente il crinale, per poi trasformarsi gradualmente in un sentiero. Ignorando alcune diramazioni che scendono ai due lati della linea di colmo, si prosegue seguendo le indicazioni per Lozzolo, raggiungendo il punto culminante del rilievo chiamato il Collinone (441 m). Si inizia a scendere seguendo ancora il crinale e ignorate un paio di diramazioni a destra, si proseguire diritti su una strada sterrata a tratti ripida. Dopo un lungo tratto nel bosco si arriva alle prime case di Lozzolo. Su strada asfalta, seguendo a destra Via Mazzini, si arriva in breve nei pressi dell'alta torre campanaria che domina il paese. Svoltando a sinistra, si scende lungo la pedonale Via Castello, al termine della quale proseguendo a sinistra si ritorna in breve al parcheggio.  
Malati di Montagna: Lorenzo, Danilo e l'Homo Selvadego

a destra Cima Frascheja o di Netro 625 m


La massiccia Torre delle Castelle, che dall’alto della collina domina Gattinara, è la parte più evidente di un importante complesso fortificato medievale che muniva in origine le sommità di questa collina e di quella accanto, entrambe oggi occupate da pregiati vigneti. Analisi accurate dei materiali hanno rivelato che la Torre risale all’XI secolo, mentre le cortine in muratura che la circondano furono innalzate durante l’occupazione viscontea in XIV. Verso il 1250 fu verosimilmente effettuato un radicale restauro, che conferì alla costruzione l’aspetto attuale.


Verso il 1525 lavori di ristrutturazione interessarono la chiesetta, che, ulteriormente restaurata in XVIII secolo, fu malauguratamente distrutta nel 1950 per lasciar posto alla attuale cappella della Madonna della Neve, edificata a cura della Sezione Alpini di Gattinara.


Gattinara il cui nome è legato all'omonima denominazione Gattinara uno dei grandi vini del Piemonte, prodotto a partire da uve nebbiolo.


Lozzolo, comune legato a un altro grande vino il Bramaterra, vino che si abbina volentieri a piatti tipici come la Panissa e le carni rosse.


vigne con nuvole...


...vigne senza nuvole...


“Rulla dal Burnalot”
una quercia che mostra ormai il peso degli anni e che, stando alla leggenda, 
sarebbe stata luogo di ritrovo per diavoli, streghe ed altre malefiche creature.


Sulla collina a Nord di Gattinara si trovano le romantiche rovine del Castello di San Lorenzo, fatto erigere nel 1187 dal Comune di Vercelli a guardia della valle sottostante. Nel perimetro delle sue mura fu inclusa la pieve omonima, precedente di almeno due secoli e considerata tradizionalmente il luogo di sepoltura del vescovo vercellese san Filosofo. Da secoli, infatti, si tramanda una leggenda secondo la quale il santo si sarebbe rifugiato proprio su questa altura per sfuggire alle persecuzioni dei longobardi.




Lungo i numerosi tratti sulle caratteristiche terre rosse



Lozzolo, nelle carte medievali "Loceno", appartenne ad Arduino d'Ivrea e a suo figlio Ardicino, che ne vennero spogliati dall'imperatore Ottone III, nel 1000, per infeudarne la Chiesa di Vercelli.
Il castello fu edificato in cima al colle di Loceno. Il lato settentrionale con la torre a pianta circolare è la parte che meglio conserva l'aspetto originale.





a destra Cima Frascheja o di Netro 625 m

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