Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

lunedì 17 agosto 2015

In solitaria al Chalberhòre...con neve (Corno Vitello 3057 m)

Splendida cima rocciosa, caratterizzata da una forma distinguibile anche a grande distanza. Il Corno Vitello o Chalberhòre sorge lungo la cresta di confine tra la Val d'Ayas e la Valle di Gressoney, la salita in condizioni normali è riservata ad escursionisti esperti e allenati, soprattutto l'ultimo tratto in cui il percorso sale su roccia e detriti instabili. In quest'estate che verrà ricordata come una delle più calde in assoluto, con sorpresa  nell'ultimo tratto ho trovato la neve, caduta nei giorni precedenti, che a reso il percorso decisamente molto più impegnativo!
Per il ritorno affronto la lunga cresta fino al Col Palasinaz, con la salita all'omonima cima 2783 m (EE).

Dall'autostrada A5 usciti al casello di Verrès si risale per circa 15 km la Valle d'Ayas fino a Brusson 1338 m. Poco prima d'uscire dal paese si segue la strada a destra per Estoul/Fenilliaz/La Croix. Dopo circa 1 km da Estoul si raggiunge un grande parcheggio sulla sinistra dove poter lasciare l'auto 1880 m. All'entrata del parcheggio una palina segnavia indica le varie destinazioni che si possono raggiungere e la relativa numerazione dei sentieri (rifugio Arp 5 - laghi Valfredda 5A). Si prosegue lungo la strada sterrata in leggera salita seguendo le indicazioni per il rifugio Arp, tralasciando le varie diramazioni che si incontrano. Entrati nel bosco in breve si arriva a un bivio, si abbandona la strada sterrata e si segue il sentiero a destra che sale ripidamente al limitare del bosco. Tralasciato a circa metà salita il sentiero a destra per i Laghi di Estoul si prosegue fino a incrociare la strada sterrata che si segue verso sinistra, arrivando in pochi minuti al bivio presso le baite di Chanlossère 2004 m. Si continua a salire verso destra seguendo la strada sterrata, un evidente sentiero a sinistra permette d'accorciare il cammino. Proseguendo verso sinistra si passa sotto alla seggiovia che sale da Estoul e in breve si raggiungono le baite di Palasina 2094 m. La strada sterrata prosegue a mezza costa entrando nella valle percorsa dal torrente Mesonere. Lasciata a destra la deviazione per il Lago Literan, si prosegue a mezza costa per un lungo tratto per poi scendere leggermente arrivando all'imbocco di una conca erbosa. Abbandonata la strada sterrata che sale a sinistra verso i laghi Palasina e il Corno Bussola, si svolta a desta seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per il rifugio Arp (5F). Attraversata la bucolica conca, si riprende a salire ripidamente su strada sterrata, fino a raggiungere il rifugio 2440 m.
Tralasciata una prima palina segnavia per la Punta Valfredda (5C) e la Punta Valnera (5), alla successiva si inizia a seguire a destra il sentiero 5B per il Corno Vitello, il primo tratto è in comune con il percorso del giardino botanico. Attraversato un piccolo ponticello in legno si inizia a salire moderatamente arrivando in prossimità del Lago di Valfredda inferiore 2541 m, che si lascia sulla destra per proseguire agevolmente fino a raggiungere in breve la conca dove è adagiato il lago di Valfredda superiore 2580 m.
Attraversato l'emissario dopo alcuni tornanti il sentiero prosegue con un lungo tratto a mezza costa, per poi riprendere a salire ripidamente raggiungendo la cresta che divide il Vallone di Palasina dall'altipiano terminale di Mascognaz.. Lasciato a sinistra il sentiero 3D che si seguirà poi al ritorno, si prosegue sulla dorsale erbosa e pietrosa, alternando alcuni saliscendi, fino a un grande omino in pietra. Tralasciato il sentiero per il Colle Valfredda (5A) si prosegue a sinistra tra rocce rotte e terreno instabile, da qui fino alla cima inizia il tratto più faticoso dell'escursione.
Perdendo leggermente quota si aggira sulla sinistra lo sperone sud del Corno Vitello, per poi proseguire in falsopiano fino alla base del ripido versante che conduce verso la cresta finale. Da qui si inizia a salire su terreno friabile, reso ancora più insidioso dalla recente nevicata dei giorni precedenti. Raggiunta finalmente la crestina la si percorre per pochi metri verso sinistra raggiungendo la cima del Corno Vitello 3063 m, con un ometto di pietra sormontato da una croce lignea. Anche se le nuvole compromettono in parte il panorama, si distinguo comunque il Corno Bussola a ovest, il Testa Grigia a nord e la Punta Valfredda a sud.
Dopo aver ridisceso con attenzione il Corno Vitello si ritorna al bivio con il sentiero 3D. Si prosegue lungo la panoramicissima cresta e oltrepassata una prima elevazione, si continua per un breve tratto sulla destra, per poi passare sull'altro versante attraversando un intaglio attrezzato con alcuni corrimano metallici. Raggiunto un colletto si percorre un breve tratto esposto passando a destra di una grande roccia, una corda fissa aiuta nel caso il terreno fosse ghiacciato. Al di là di questo passaggio si taglia il pendio erboso arrivando contro la parete rocciosa, da qui con alcuni stretti tornanti si guadagna quota ripidamente e dopo un'ultimo breve tratto attrezzato ci si riporta nuovamente in cresta raggiungendo un grande omino di pietra. Seguendo per pochi minuti l'ampia dorsale, poco prima che il sentiero prosegua verso sinistra, si piega a destra e con percorso libero si raggiunge la vicina Punta Palasina 2792 m. Ripreso il sentiero si aggira sulla sinistra il roccioso versante della cima perdendo leggermente quota, per poi proseguire verso un vicino gendarme roccioso, oltre il quale ritornati in cresta, si inizia a scendere verso il sottostante Col Palasinaz 2661 m. Dal grande omino in pietra si inizia a scendere verso sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Arp (105). Oltrepassato il vicino Lac du Couloir si perde velocemente quota arrivando tra gli splendidi laghi Verde e Battaglia. Superato un ponticello in legno si prosegue in falsopiano costeggiando il Lago Battaglia, fino ad arrivare nei pressi di un grazioso ponticello in pietra, al di del quale si inizia a scendere seguendo il sentiero a sinistra. Incrociata una strada sterrata si inizia a seguirla fino a raggiungere una palina segnavia nei pressi di una baita. Abbandonata la strada sterrata si segue a sinistra il sentiero, raggiungendo in pochi minuti il rifugio Arp, chiudendo così questo splendido anello. Per ritornare all'auto si ripercorre il medesimo itinerario fatto all'andata.
Malati di Montagna: l'Homo Selvadego

Chalberhòre o Corno Vitello 3057 m


Punta Palasinaz 2783 m
tra il vallone di Mascognaz e quello di Palasina


lo sperone sud e il versante occidentale
da dove sale la via normale



i miei tre compagni che sono saliti con me nell'ultimo tratto
Ludovica, Emanuele e Alex (spero che i nomi siano giusti)


gruppo al completo


Lago di Valfredda sup. 2575 m



la cresta che unisce il Corno Vitello al Colle Palasina
sullo sfondo la cima del Corno Bussola avvolta nelle nubi


ometto vicino alla Punta Palasina
la cresta percorsa, con il Corno Vitello sullo sfondo



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