Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

martedì 14 aprile 2009

Mont'Orfano, la montagna solitaria...

...come una sentinella solitaria,
come un isolato scoglio,
laghi e fiumi sono ai suoi piedi,
le montagne attorno lo guardano con rispetto,
e lui il Mont'Orfano...

L'escursione parte da Mergozzo 200 m, facilmente raggiungibile con l'autostrada A26 uscita a Verbania, poi seguire le chiare indicazioni. Consiglio di lasciare l'auto nel parcheggio gratuito davanti al comune, a poca distanza da Piazza Cavour, stranamente oggi sono solo, non ricordo nemmeno più da quanto tempo non effettuavo un escursione in solitaria... Mi incammino sul lungolago la giornata è davvero fantastica, il lago di Mergozzo risplende di mille colori, con calma e senza fretta mi avvicino al borgo, dalla piazza passo accanto al vecchio Olmo, una pianta secolare completamente cava, con oltre 400 anni di età, simbolo incontrastato di Mergozzo. Sulla destra ha inizio via Borzoni, sotto a un cartello stradale ci sono le indicazioni del sentiero da seguire, dopo pochi metri si svolta a sinistra in via Nostrani, prima di arrivare alla chiesa della Visitazione sulla sinistra ha inizio il Sentiero Azzurro, contrassegnato da un cartello. Passata la cappella della Madonna delle Grazie, si prosegue per un breve tratto su asfalto, seguendo i vari cartelli del Sentiero Azzuro in corrispondenza di alcune villette ha inizio la mulattiera. Dopo aver passato la cappella della Madonna del Carmine si arriva a un bivio, il sentiero continua in falsopiano a sinistra, parallelamente alla ferrovia sottostante, il percorso è piacevole con un'ottima visione del lago e delle montagne della Val Grande, dove spicca tra tutte il monte Faié. Oggi fa decisamente caldo, appena arrivo alla fontana detta del Monastero mi fermo a bere, l'acqua è davvero freschissima, il sentiero riprendere a salire arrivando sulla strada asfaltata che sale al paese di Montorfano. Dopo circa un paio di chilometri su asfalto si arriva alle prime case del borgo 338 m, davvero notevole la chiesa romanica di San Giovanni Battista risalente al XI-XII sec., sulla destra una palina segnavia indicata il percorso da seguire. Si risale la vecchia carrozzabile utilizzata per la cava dismessa, in alcuni punti si può notare ancora tracce dell'antica asfaltatura, a un certo punto si abbandona la strada per proseguire a destra su un sentiero ottimamente segnato (bianco/rosso). Tralasciato il bivio a destra per la palestra di roccia del Sasso del Magnano si continua su un tratto pianeggiante nel bosco, per poi riprendere a salire ripidamente, costeggiando per più volte un'antica via di lizza, ancora in buono stato. Le lizze servivano per incanalare verso valle i blocchi di granito, erano ripidissime ed erano formate da blocchi di granito quasi perfettamente lineari e livellati, davvero un lavoro notevole! Questo è decisamente il tratto più faticoso dell'escursione, mi fermo nei vari punti panoramici sbizzarrendomi in decine di scatti fotografici. Dopo un tratto decisamente meno faticoso eccomi finalmente sulla parte sommitale della montagna, costeggiato un ripetitore arrivo in breve nella zona in cui sono presenti alcune fortificazioni militari della Linea Cadorna. Seguendo le indicazioni poste su alcuni alberi arrivo nel punto più alto, una piccola croce incastrata in un mucchio di sassi ne indica la cima 794 m. Ritorno alla palina segnavia incontrata in precedenza, dalla quale seguo il sentiero A58 (Polveriera, Casermette e Mergozzo). Scendendo osservo la maestria con cui è stata costruita la mulattiera, un lavoro davvero pregevole, la discesa anche se lunga è molto piacevole e dopo un tratto nel bosco si arriva nella zona della Polveriera, dove sulla destra inizia l'ampia strada militare. Dopo qualche minuto incontro un bivio, proseguo seguendo le indicazioni per la cava di granito verde, la strada conservare ancora tratti di pregevole fattura con alti muri di contenimento e opere di incanalamento delle acque. Mentre cammino nel bosco ho come l'impressione di essere sospeso in un oasi di pace, sembrano lontani, quasi impercettibili i rumori della valle sottostante, dove la vita segue il suo ritmo frenetico. Al seguente bivio tralascio il sentiero che sale da Prato Michelaccio e continuo a destra tra antichi castagni fino ad arrivare alla cava di granito verde. La sterrata prosegue ancora per qualche minuto, poi sulla destra un sentiero ben marcato scende ripidamente fino a una sterrata. Seguendo le indicazioni sulla sinistra per Mergozzo si passa accanto a una cappella e costeggiando alcune vecchie case in breve si arriva sulla strada asfaltata. Continuando a seguire il segnavia bianco/rosso in leggera discesa arrivo alla fine della via, svolto a destra salendo sopra al ponte della sottostante ferrovia e tra viuzze strette raggiungo la chiesa della Visitazione incontrata alla mattina e dalla quale avevo iniziato questa splendida escursione.
Escursione ad anello di grande pregio, dove il contrasto dello splendido lago di Mergozzo con il suo borgo si contrappone al Mont''Orfano dove sulle sue pendici antiche mulattiere militari salgono verso la cima.
Malato solitario: Fabio

incanalamento delle acque sulla strada militare


In cima al Mont'Orfano


Sentiero Azzurro

Il borgo di Mergozzo con il lago


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